Bambini, ragazzi e tecnologia: i problemi di oggi in Italia
Come vivono la loro infanzia e adolescenza i bambini e i ragazzi di oggi? Sono sempre più dispersi in un mondo che gli stessi adulti faticano a comprendere e gestire, abbandonati tra la libertà dei mezzi di comunicazione digitale e il nascondere la propria vita emotiva e psicologica dai controlli di genitori spesso in difficoltà con la loro educazione.
I bambini di oggi sono piccoli adulti incapaci di capire tutte le potenzialità che hanno di fronte, che utilizzano i lati meno positivi delle nuove tecnologie, che si lanciano sempre più prematuramente nelle piccole e grandi ribellioni contro le regole familiari e sociali, evitando osservazioni e consigli di quegli adulti su cui non ripongono molta stima. Generalizzazioni, certo, ma le eccezioni a questo stato di malessere infantile e adolescenziale sembrano essere sempre più rare.
Attraverso l’indagine svolta da Eurispes e Telefono Azzurro su un campione di 1.100 bambini e 1.523 ragazzi vediamo questo preoccupante quadro sulle nuove generazioni, bambini e ragazzi sempre più ansiosi di essere all’altezza delle aspettative e delle mode del loro gruppo di coetanei, con cui si relazionano nella infinità dei messaggi su cellulari e social network. Per questi piccoli uomini che non conoscono bene il limite tra privato e pubblico è difficile mantenere un senso di privacy, e proprio quelle potenzialità di condivisione digitale che potrebbe approfondire i loro interessi e la loro cultura, finiscono per farli cadere in situazioni ambigue di cui ignorano i valori.
Qualche dato. Il 62% dei bambini italiani ha un cellulare personale, oggetto di comunicazione usato anche per 4 ore al giorno, per mandare SMS, telefonare, fare foto, ma anche per collegarsi a internet e usare social network come Facebook e Twitter. Il 23,6% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni è stato vittima di cyberbullismo, attraverso la diffusione di commenti, foto e video imbarazzanti o minacciosi.
In Italia 1 famiglia su 2 è stata colpita in qualche modo dalla crisi economica, situazione che va spesso a ricadere sui figli. Il 59,2% di bambini e ragazzi è preoccupato per i tagli a spese extra come le cene fuori e i divertimenti, il 48,4% deve risparmiare sul cibo e vestiti, mentre il 23,9% non ha potuto andare in vacanza.
Il 64% dei ragazzini tra i 12 e i 18 anni bevono alcolici per divertirsi con gli amici durante feste o aperitivi. La televisione rimane il media più seguito dai bambini, ma appena superati i 12 anni, ecco che i piccoli cominciano a scoprire internet con le sue infinite possibilità e rischi. L’ansia e le paure di bambini e ragazzi tra i 12 e i 18 anni si scatenano verso i propri coetanei, con urla, insulti e minacce, come quella di essere lasciati dal partner nel caso in cui non si faccia ciò che vuole. Sono ben il 42,4% i bambini tra i 7 e gli 11 anni che si sentono in depressione anche solo raramente.
Pur non vivendo in situazioni drammatiche tra guerre, epidemie e carestie che aumentano la mortalità infantile in Africa e Asia che per sopravvivere hanno bisogno di una adozione a distanza, i piccoli italiani sembrano vivere un forte disagio esistenziale. L’età di infanzia e adolescenza sembra non essere più un periodo di spensieratezza e problemi minori come i troppi compiti o i castighi, ma una pessima introduzione di tutte le patologie e le corruzioni degli adulti.
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
- http://gaianews.it/cultura-e-societa/bambini-e-adolescenti-italiani-molto-social-ma-soli-34172.html#.UPfd-ayrhLc
- http://www.repubblica.it/cronaca/2013/01/16/news/eurispes_minori_video-50647963/
- http://www.eurispes.eu
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