Elezioni e crisi in Grecia: quale futuro per i bambini?
La crisi economica che da ormai due anni sta affliggendo la Grecia pesa sempre più sulle fasce deboli. Un neologismo coniato per l’occasione definisce la parte di popolazione più afflitta dalla crisi come “orfani economici”, orfani di denaro e di tutto ciò che conseguentemente il denaro garantisce: condizioni di vita ottimali. Le conseguenze non tardano ad arrivare anche per i più piccoli. Che cosa toglie la crisi ai bambini?
“Piuttosto che averli vicini senza potergli garantire neanche un pasto, preferisco averli lontani ma sapere che qualcuno si prenderà cura di loro” è questo il senso delle parole di Kassiani Papadopoulou, una madre 34 enne di Atene. Disoccupata come gran parte della popolazione greca (i dati riferiscono di un tasso di disoccupazione del 22.6% nei soli primi 3 mesi del 2012!), la donna, non potendo mantenere i suoi 3 figli, è stata costretta ad affidare i bambini a una associazione solidale, una sorta di Villaggio SOS presso cui la giovane madre cerca di recarsi il più spesso possibile per riabbracciare i suoi piccoli.
Quello della signora Papadopoulou è soltanto uno dei numerosi casi ai quali si sta assistendo in Grecia. I dati riferiscono che il 22.9% delle famiglie con minori di 18 anni sono a rischio povertà, indipendentemente dalla fascia economica o sociale di provenienza. Questo dato infatti riguarda l’intera popolazione ellenica ed è questo il segno della profondità della crisi che ha colpito il paese, una crisi ormai non più soltanto economica ma anche sociale.
Stelios Sifnios, direttore di SOS Villaggi dei Bambini in Grecia, si dichiara sorpreso nel constatare come a causa della povertà molte famiglie si vedono costrette a chiedere aiuto per mantenere i propri figli. Il dato più allarmante riguarda la provenienza dei bambini accolti nei Villaggi SOS. Mentre prima gran parte dei bambini provenivano da famiglie problematiche, oggi al contrario provengono da famiglie povere o meglio, impoveritesi a causa della crisi.
La Caritas e numerose altre onlus, associazioni noprofit e di volontariato, già da alcuni mesi operano in Grecia offrendo ospitalità e pasti caldi a decine di madri e padri con famiglie al seguito. Una delle più gravi conseguenze della crisi, tra gli altri, è stato proprio l’aumento dei bambini malnutriti e senza cibo.
Si leggono sul blog di Beppe Grillo casi molto simili a quello appena raccontato, storie di genitori che portano i propri figli a scuola con la chiara e triste consapevolezza che non torneranno più a prenderli. Ma c’è addirittura un’alternativa anche peggiore all’abbandono: genitori “costretti” a far lavorare i propri figli.
Torna in Grecia la piaga del lavoro minorile. Sarebbero ben 100 mila i minori impiegati in attività lavorative. È l’UNICEF a lanciare l’allarme sottolineando quanto sia incredibile come un paese dell’Occidente stia regredendo a una condizione sociale vista soltanto nel secondo dopo guerra. È un dramma per i genitori ed è un dramma soprattutto per i più piccoli, privati dal dio denaro del diritto ad avere un’infanzia serena, una famiglia, cure e cibo. La politica greca di austerità portata avanti fino a oggi ha fatto molte vittime tra i bambini, aumentando il numero di orfani nel paese.
Che ne è della democrazia di cui la Grecia è stata pioniera? Barlume di speranza le ultime elezioni in Grecia di questo giugno 2012, che hanno segnato l’avvento di una Grecia politicamente votata a destra. Vince questa seconda e decisiva tornata elettorale (la precedente, fallimentare, era stata a maggio 2012), il partito dei conservatori pro-euro (Nea Dimokratia), con a capo Antonis Samaras e a favore della permanenza della Grecia nell’Euro zona. Una “mano forte” per riportare le famiglie che ormai da mesi vivono sotto la soglia di povertà (il reddito medio è di 450 euro per nuclei composti da 4 persone), a condizioni di vita dignitose.
Poiché il sistema elettorale greco è proporzionale ciò comporta che il governo, non ancora formatosi, potrà avere una buona percentuale di rappresentanti votati verso ideali socialisti (Pesok) e comunisti, con una piccola percentuale di rappresentanti neonazisti (Alba Dorata). Dunque, a oggi, il panorama politico greco è molto variegato e questo potrebbe essere un fattore positivo se potrà contribuire ad aumentare e migliorare un dialogo tra le parti che possa risanare la situazione.
In attesa che venga resa pubblica la composizione del nuovo governo, in via di formazione in queste ore, ci auguriamo che la Grecia possa recuperare il lustro dei suoi anni migliori, ritornando ad essere patria di una vita semplice fondata sul valore della famiglia, il fondamento della società che purtroppo oggi non ha la possibilità di esistere, oltre che di cultura, democrazia, viaggi e vacanze.
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
- http://edition.cnn.com/2012/06/15/world/europe/greece-economic-orphans/index.html
- http://edition.cnn.com/2012/04/12/business/greece-election-explainer/index.html
- http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/06/15/Grecia-appello-Samaras-scegliamo-euro-dracma_7045141.html
- http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/458791/
- http://www.bbc.co.uk/news/magazine-16472310
- http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-06/unicef-grecia-439mila-bambini-192328.shtml
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