Levi, il bambino che nuota per aiutare l’Africa
Piccoli, sì, ma capaci di grandi gesti. Sono i bambini, quelli da cui in tanti ritengono che dovremmo imparare, quelli come il giovanissimo Levi Lenny Spong – che con la sua grande generosità da due anni è la prova vivente di come chiunque può fare la differenza nella vita di chi è meno fortunato e che le possibilità sono molteplici.
I bambini africani che vivono nelle discariche.
Aveva solo 8 anni quando, insieme alla sua famiglia, Levi ha visto alla televisione un documentario sulla vita dei bambini africani costretti a lavorare nelle discariche di rifiuti tecnologici, i grandi depositi di e-waste nelle periferie delle grandi città della Nigeria e del Kenya dove i paesi occidentali abbandonano ogni anno 6 milioni di tonnellate di scarti elettronici.
A differenza di Levi, qui i bambini non vanno a scuola e per sopravvivere sono costretti a bruciare ammassi di rifiuti in un ambiente pericoloso. Le immagini dei suoi coetanei impegnati a scavare nell’immondizia con la speranza di trovare qualcosa di utile tra i resti di cellulari, televisori e batterie hanno sconvolto profondamente Levi – come racconta Jon, il suo papà – e, così, ha deciso di intervenire.
La prima buona azione di Levi è stata quella di adottare a distanza Jacop, un bambino della sua età che vive nel Villaggio SOS di Mombasa, in Kenya, un centro che si prende cura non solo dei piccoli orfani che vi ospita, ma anche del resto della comunità che può usufruire dell’Asilo SOS presente al suo interno.
Adottare un solo bambino a distanza, quando in Kenya metà della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà, non era abbastanza per Levi, che ha deciso di impegnarsi in qualcosa di molto più grande. Infatti, non molto tempo dopo aver attivato la sua adozione a distanza, Levi ha incominciato a raccogliere fondi per i bambini dell’Africa tramite gare di nuoto di beneficenza a cui lui stesso partecipava.
Ora Levi ha 10 anni ed è ancora piccolo, ma resta un bambino capace di grandi cose, anzi capace di cose sempre più grandi. Dalla sua pagina di justigiving (un portale dedicato a chi desidera organizzare una raccolta fondi), scopriamo che è riuscito a raccogliere 1.524 sterline inglesi: l’equivalente di circa 2.000 euro costati, a lui, una nuotata di 2.200 metri.
Un Triathlon per l’Africa.
Sono numeri a cui si stenta a credere, eppure questo piccolo, grande atleta non intende fermarsi e per il 2014 ha in programma qualcosa di ben più impegnativo.
“Grazie a tutti quelli che hanno sostenuto la mia ultima iniziativa” scrive dalle pagine di Justgiving il piccolo Levi “Ho nuotato per oltre 2.000 metri. Non avevo mai nuotato così a lungo e ho raccolto denaro per la Mo Farah Foundation e SOS Villaggi dei Bambini. Ora mi sto preparando per il mio prossimo evento: parteciperò a una gara di triathlon: un chilometro a nuoto, 2 di corsa e 5 chilometri in bicicletta. Questa volta donerò il ricavato a SOS Villaggi dei Bambini e, in particolare, al Villaggio di Mombasa in Kenya, dove vive Jacop il bambino che ho adottato a distanza.”
La forza di volontà con cui questo bambino si appresta a compiere uno sforzo fisico di proporzioni ciclopiche come il triathlon non può che commuovere. Levi ora attende con ansia l’inizio della gara, che si terrà il 15 febbraio, e nell’attesa può gioire di un altro piccolo risultato:dopo il primo traguardo, ora il suo conto su justgiving è salito di altre 600 sterline, un trend che siamo certi non potrà che rimanere costante.
Per sostenere l’iniziativa di Levi clicca qui.