Europa sempre più povera, bambini sempre più malati
L’Europa continua a vivere uno dei periodi più drammatici della sua storia dal dopoguerra. Infatti, dopo la notizia dell’aumento degli avventori delle mense dei poveri, settimana scorsa abbiamo avuto una nuova prova di quanto la crisi economica stia danneggiando moltissime famiglie in Italia e anche all’estero.

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Crisi in Europa: in ginocchio anche le nazioni più ricche
Ancora molti, troppi bambini vivono al di sotto della soglia di povertà: è questo quello che si legge nel secondo rapporto sulle disuguaglianze nella salute presentato la scorsa settimana dall’ufficio europeo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Le cifre sono decisamente allarmanti. Sarebbero tra il 10% e il 33% i minori che vivono al di sotto della soglia di povertà nell’Europa dell’ovest, un’area tradizionalmente più ricca rispetto a quella dei paesi dell’est, la cui fragilità ha spesso reso necessario l’intervento di moltissime onlus e organizzazioni non profit anche attraverso le adozioni a distanza.
A peggiorare la situazione, però, è il fatto che – secondo quanto dichiarato da Michael Marmot dell’University College di Londra – se la tendenza a ridurre i finanziamenti per le spese sanitarie non verrà abbandonata, queste cifre potranno soltanto aumentare.
”Queste disuguaglianze minacciano la salute a lungo termine delle generazioni future. L’intervento principale da fare è sull’educazione e la cura dei più piccoli, perché ignorare i loro problemi ora significa accumulare problemi più grandi e costosi per il futuro”.
Sempre secondo il rapporto, anche le condizioni degli adulti non sono particolarmente rosee: tra i vari paesi europei esisterebbero disuguaglianze molto grandi, come testimonia l’esempio della Russia, dove la speranza di vita media è inferiore di 12 anni rispetto la media registrata nelle altre nazioni del vecchio continente.

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
La situazione in Italia
Se questo è il quadro generale, in molti potrebbero chiedersi “e l’Italia”? Nonostante per molti non sia il luogo migliore dove vivere con i propri figli, anche a causa del recente aumento dell’IVA, le cifre relative al Bel Paese sarebbero in linea con la media europea, anche se il futuro che attende gli Italiani non è affatto allettante.
Qualche tempo fa si parlava di come anche moltissimi bambini italiani avrebbero bisogno di forme d’aiuto come l’adozione a distanza per raggiungere uno standard di vita accettabile, ma a preoccupare è anche il futuro dei giovani.
“Il problema principale che vediamo per l’Italia è la disoccupazione, specie giovanile: creare una generazione senza speranza non è solo un problema sociale ma anche di salute pubblica”.
Ha dichiarato Agis Tsouros, direttore della divisione Policy and Governance for Health and Well-being dell’Oms Europa.
Sempre più spesso, molti sostenitori chiedono al non profit di concentrare maggiormente i propri sforzi su chi ne ha più bisogno in Italia. Le ultime ricerche, infatti, confermano che anche il nostro paese ha bisogno non solo di una classe politica più attenta alle esigenze e ai malesseri dei propri cittadini, ma anche della generosità di chi sta meglio e può dare il suo sostegno ai meno fortunati, non solo tramite l’adozione a distanza, ma anche con una semplice e sporadica donazione.
È triste pensare che, in passato, tutti noi eravamo abituati a pensare alla povertà come a qualcosa di lontano, che – insieme ad altre piaghe come la malnutrizione – interessava soltanto i paesi dell’Africa, dell’Asia e del Sud America, mentre ora, invece, è sempre più vicina a noi, spesso anche più di quanto vorremmo.
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