Contro lo sfruttamento sessuale delle bambine
Articolo scritto da Roberta Gotti
In occasione della prima giornata mondiale delle bambine abbiamo parlato dell’associazione Terre des Hommes e della sua campagna “inDifesa” per la salvaguardia dei diritti umani delle bambine e delle ragazze di tutto il mondo. Oltre al tema dell ’infanticidio e dell’aborto selettivo di cui abbiamo parlato in precedenza la campagna affronta come altro tema fondamentale per importanza e gravità quello della tratta delle bambine per scopi sessuali.
La compravendita di esseri umani è una delle fonti illecite che generano più guadagno in assoluto arrivando a produrre un giro d’affari di 32 miliardi di dollari l’anno. Per questo motivo la sua diffusione è in continuo aumento e secondo le stime ufficiali della “United Nations Office of Drugs and Crime” le vittime del traffico internazionale si aggirerebbero intorno ai 2 milioni e 400 mila l’anno con una percentuale che va dal 20 al 50% per le vittime al di sotto dei 18 anni di cui la maggior parte di sesso femminile. Le bambine vengono trafficate per diversi motivi ma il settore trainante di quest’industria del dolore è quello sessuale!
Oltre alla violenza sulle donne, bambine e ragazze provenienti da aree rurali particolarmente povere, prive di istruzione e di un’adeguata educazione sessuale vengono rubate o vendute ai trafficanti direttamente dalle loro famiglie in cambio di irrisorie somme di denaro oppure vengono adescate con la falsa promessa di un lavoro ben pagato nella loro città o in un paese più ricco e poi vengono spinte verso il marciapiede senza possibilità di ribellarsi. L’Organizzazione mondiale del lavoro stima che i bambini coinvolti nell’industria della pedo-pornografia siano circa 1 milione e 800 mila, di cui la stragrande maggioranza di sesso femminile.
Analizzando il fenomeno della prostituzione purtroppo ci si rende conto che la situazione è particolarmente grave perché sia la domanda che l’offerta di ragazze sempre più giovani è in continuo aumento! La domanda perché le richieste del mercato del sesso sono sempre più orientate verso ragazze al di sotto dei 18 anni e l’offerta perché le famiglie povere appartenenti alle aree più disagiate tendono a cedere le proprie figlie in età sempre più giovane per ricavarne somme di denaro più alte.
La realtà della prostituzione come quella della pedofilia hanno una diffusione enorme e questo mercato gode purtroppo di ottima salute. Ciò è dimostrato sia dalla quantità di bambine sempre più piccole che vengono indotte alla prostituzione sia dalla mole di materiale pedo pornografico che viene continuamente scambiato via internet con immagini e video di abusi e violenze sessuali realmente commessi ai danni di bambini e bambine che sembrano avere meno di 5 anni di età! Una realtà agghiacciante che mette in luce le difficoltà di individuare una normativa efficace e completa che sia in grado di affrontare un fenomeno così vasto tramite un approccio multidisciplinare che preveda una repressione penale di qualsiasi atteggiamento lesivo nei confronti dei bambini ma anche un adeguato coordinamento di interventi di carattere psicologico, giuridico, sociale e tecnologico.
Come aiutare i bambini? A differenza del fenomeno, altrettanto grave, degli aborti selettivi e degli infanticidi la maggiore difficoltà nell’individuare una strategia di attacco contro il fenomeno della pedofilia e della prostituzione e il non poter individuare un’area di intervento specifica in cui agire.
Dal lato dell’offerta il punto chiave è, come per altre problematiche, quello di individuare le realtà più povere e disagiate aiutando le famiglie più in difficoltà. Aiuto che va inteso sia in termini economici ma anche e soprattutto in termini di educazione sessuale e cultura generale. Affrontare il problema dell’educazione sessuale è particolarmente importante perché, secondo quanto stimato da Terre des Hommes, nel mondo sono circa 3 milioni e 230 mila le ragazze di età compresa tra i 15 e i 24 anni che sono affette dal virus dell’HIV, esse rappresentano il 65% su un totale di 4 milioni e 900 mila giovani che hanno contratto la malattia.
Più di 2 milioni di ragazze vivono nell’Africa meridionale e orientale, altre 770 mila nell’Africa centrale e occidentale e 120 mila nell’Asia Meridionale. Una corretta educazione al sesso comprensiva di tutte le tematiche in termini di rischio e di comportamento aiuterebbero le adolescenti a maturare un atteggiamento positivo e responsabile nei confronti della sessualità e a riconsiderare l’importanza della sessualità nella loro evoluzione femminile.
Dal lato della domanda invece la lotta alla prostituzione e alla pedofilia è molto più difficile da portare avanti perché, a differenza dell’offerta che è strettamente connessa a problemi economici e culturali, la domanda non evidenzia un target specifico verso cui concentrare gli sforzi ma ha una diffusione estremamente ampia. Questo è dimostrato dalle stime fatte in base alle quali risultano, solo nel nostro paese, circa 1.600-2.000 i minori sfruttati sessualmente e, come dimostrato dal rapporto dell’Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno, i pedofili della rete risultano prevalentemente di nazionalità americana, tedesca, inglese, francese, russa e italiana (nel 5% dei casi) e nella maggior parte dei casi si tratta di persone tecnologicamente attrezzate ed evolute senza quindi alcun problema a livello economico.
Di fronte a tutto questo spaventa pensare come nei paesi tecnologicamente avanzati, con un’educazione sessuale, buone conoscenze culturali e un buon tenore di vita si possano espandere fenomeni come la pedofilia ai danni di bambini piccolissimi. Non è solo la mancanza di cultura o la disperazione a spingere l’umanità verso forme di violenza inaudite come questa ma è un’assoluta mancanza di morale, di ideali e di coscienza. Di fronte a una diagnosi così grave come questa individuare una strategia d’azione risulta davvero difficile ma la gravità del fenomeno non permette la resa.
L’iniziativa che Terre des Hommes sta portando avanti da oltre cinquant’anni per porre rimedio al problema della tratta a fini sessuali è quella di unire attività di prevenzione ad attività di accoglienza per i popoli vittime di questo sfruttamento. Nelle prime rientrano tutte le iniziative atte a fornire l’istruzione e l’educazione sessuale necessarie per dare alle donne le conoscenze indispensabili ad affrontare il problema del sesso con maggiore consapevolezza e con maggiore salvaguardia per la loro salute. Nelle seconde rientrano invece tutte le iniziative di sostegno economico, di promozione di attività generatrici di reddito per le famiglie locali, di sensibilizzazione delle comunità locali più a rischio, di accoglienza e assistenza legale per le vittime degli abusi, di formazione di funzionari pubblici, avvocati, giudici e forze dell’ordine a livello locale.
Per quanto riguarda invece la lotta agli sfruttatori a livello nazionale e internazionale Terre des Hommes da cinquant’anni collabora con istituzioni quali l’UE e l’ONU per portare avanti campagne che sono state in grado di incidere profondamente nel quadro legislativo nazionale e internazionale in merito alla tutela dei diritti dei bambini.
Alcune di queste campagne a livello mondiale sono state: “Giù le mani dai bambini” portata avanti con l’ausilio del Parlamento italiano che ha portato all’approvazione della legge 269/98 che introduceva nuove norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù; “Stop Child Trafficking” portata avanti con l’ausilio di alcune procure italiane per controllare l’applicazione della legge 228/03 contro la tratta degli esseri umani e la più recente campagna “IO Proteggo i Bambini” creata in occasione dei mondiali di calcio in Sudafrica, con il patrocinio del Ministero del Turismo e della Pari Opportunità.
Purtroppo il percorso da fare contro questo enorme problema è ancora lungo e molto tortuoso e coinvolge tutti quanti noi non solamente i paesi più poveri e sottosviluppati perché senza la domanda, l’offerta di bambine e ragazze per il mondo della prostituzione non avrebbe seguito. Basta anche solo un piccolo aiuto da parte di ciascuno di noi a favore di tutte le associazioni onlus e noprofit che si battono contro la tratta, i maltrattamenti e ogni altra forma di abuso per salvare la vita alle bambine di tutto il mondo! Grazie a programmi di sviluppo sociale, adozioni a distanza, adozione internazionale, aiuti umanitari nelle emergenze e progetti di advocacy per leggi a favore delle bambine, possiamo avere una speranza di migliorare la vita delle future donne.
Articolo scritto da Roberta Gotti
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
- http://it.wikipedia.org/wiki/Abuso_sessuale
- http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/08/19/news
- http://www.terrelibere.org/index.php?x=completa&riga=215
- http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-09/tratta-schiave-prostituzione-recensione-104236.shtml
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