La situazione sulle adozione di bambini in Italia
I dati sulle adozioni internazionali dal 2006 al 2011 mostrano come adottare un bambino in Italia sia sempre più difficile. Il numero di bambini stranieri adottati attraverso il Tribunale per i Minorenni in Italia scende ogni anno a seguito dei rallentamenti burocratici nei diversi ministeri che si occupano delle pratiche.
Il problema sta nel rilascio della idoneità all’adozione per le famiglie richiedenti, una attesa che può impiegare più di 4 anni e alti costi economici (anche fino a 30 mila euro). In alcuni casi per ricevere l’idoneità è anche necessaria una lunga permanenza nel paese di origine: per adottare un bambino del Kenia, bisogna vivere li per 9 mesi.
Seguendo questa evoluzione, secondo l’associazione Ai.Bi. (Amici dei Bambini) entro il 2020 non ci saranno più adozioni internazionali in Italia. Le famiglie interessate ad adottare un bambino straniero continuano a esserci, ma la complicata burocrazia italiana e la necessità di diminuire le spese a causa della crisi economica, azzereranno questo bacino di accoglienza.
Proprio per questo motivo Amici dei Bambini ha presentato una proposta di riforma della legge 184/1983, per chiedere di semplificare la procedura per l’idoneità all’adozione internazionale e aumentare il potere di valutazione dei servizi sociali.
Cosa faranno nel frattempo le famiglie interessate ad adottare un bambino straniero? Forse decideranno di attivare una adozione a distanza, informandosi con attenzione sulle associazioni onlus e noprofit che se ne occupano. Il sostegno a distanza rimane un modo economico per aiutare bambini e comunità dei paesi poveri, aiutandoli a crescere nella loro cultura locale.
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
- www.aibi.it/ita/attivita/archivio-news/
- www.aibi.it/ita/sostieni-aibi/verso-una-nuova-legge-sulle-adozioni-internazionali/
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