Un gruppo di ragazzi disabili adotta una bambina a distanza
In questi giorni, il dibattito sulla legge di stabilità è diventato un tema scottante dentro e fuori le aule del parlamento. Da una parte, c’è chi ritiene che la proposta del governo legge sia troppo dura (i Sindacati), dall’altra c’è chi l’ha definita troppo morbida (Confindustria).
Da una parte ci sono le organizzazioni sindacali, che minacciano scioperi e proteste in quanto – come dichiarato dalla segretaria CGIL Giovanna Camusso: «Senza domanda interna è difficile immaginare che ci sia una ripresa. Sono 5 anni che si ripetono leggi di stabilità e finanziarie che non danno le risposte necessarie».
Dall’altra, c’è Confindustria e il suo presidente, Giorgio Squinzi, insoddisfatto dal disegno di legge perché «la mancanza di coraggio non è da parte delle imprese, ma in questo momento da parte del governo che non ha ritenuto di mettere mano con forza alla riduzione della spesa pubblica».

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Disabili: non solo bisognosi di aiuto
In questo quadro generale, però, c’è una terza categoria, la cui voce sembra essere ignorata dalla maggior parte dei media e degli addetti lavori, ovvero quella dei disabili, che – se la legge di stabilità fosse stata approvata nella sua attuale stesura – sarebbero stati penalizzati dai tagli alla spesa pubblica proposti dal governo.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una potenziale bomba ad orologeria per la persone con disabilità e per le loro famiglie, una situazione di pericolo e dubbio che non sappiamo come si evolverà
Ha dichiarato Roberto Speziale, presidente di Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), preoccupato dalle nuove restrizioni che regolamenteranno le richieste per ottenere l’indennità di accompagnamento.

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Speziale, però, non è il solo a temere a vedere in questi comportamenti la volontà di risparmiare sui disabili, una delle categorie più fragili, insieme ad anziani e bambini. È dello stesso parere, infatti, anche la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), come testimoniano le parole del suo presidente, Pietro Barbieri:
Pensavamo di non dover rivedere le brutali ipotesi normative già avanzate da Monti e Tremonti. Invece ritroviamo, nella bozza di legge di Stabilità, la volontà di risparmiare sulle gravi disabilità, comprimendo il diritto all’indennità di accompagnamento. Reagiremo come abbiamo già fatto in passato.
Disabili, con un’adozione a distanza
A pagare la crisi, quindi, ora sarebbero ragazzi come Sergio, Dario, Marco e Valentina, alcuni dei ragazzi disabili che – insieme a tanti altri – frequentano il Centro Diurno di Settimo Torinese. Qui, i ragazzi partecipano a un programma il cui scopo è quello di favorire la socializzazione, aumentare l’autostima e potenziare le proprie abilità. Ognuno ha la sua attività preferita, c’è chi preferisce confezionare bomboniere, chi magliette serigrafate o piccoli gioielli, altri ancora amano creare vasi e cornici, tutti – però – sono seguiti dagli operatori della cooperativa “Il Margine”.
Naturalmente, i ragazzi vengono pagati per il lavoro svolto, cosa che garantisce a ciascuno di loro una discreta autonomia economica e magari – si potrebbe pensare – togliersi qualche sfizio. Invece, i ragazzi di “Il Margine” hanno fatto una scelta diversa e hanno pensato di utilizzare parte dei loro guadagni per adottare a distanza un bambino del Guatemala.

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“Non vi dico quanto sono contenti quando arrivano le lettere del “loro” bambino. E’ un capovolgimento della situazione perché in questo caso sono loro, i disabili, a fare volontariato” racconta la loro responsabile, Laura Balma. Sì, la scelta di Dario, Marco, Sergio, Valentina e dei loro amici è un vero e proprio capovolgimento, ma le iniziative della Cooperativa “Il Margine” a favore dei meno fortunati non si fermano qui.
Infatti, con l’aiuto delle scuole di Settimo Torinese i ragazzi del Centro Diurno hanno pubblicato un libro col quale intendono raccogliere fondi per finanziare una piccola biblioteca proprio in Guatemala.
È toccante pensare che proprio in un periodo in cui i disabili rischiano di essere tra i più penalizzati dalla nuova legge di stabilità, questi ragazzi hanno deciso – in barba alla crisi – di sostenere una bambina a distanza. Anche noi potremmo seguire l’esempio di Sergio, Dario, Marco e Valentina e attivare un’adozione a distanza con una delle tante associazioni Onlus che operano in questo settore, magari optando per quei programmi che con un piccolo contributo, consento di fare grande cose.
Per maggiori informazioni:
- Quando la solidarietà non ha barriere Disabili adottano bimbo in Guatemala;
- FISH- Legge di stabilità: “colpiti i disabili più gravi”;
- Scongiurati i tagli all’accompagnamento;
- Legge di Stabilità: disabili sotto attacco;
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