Dopo l’adozione a distanza? Si va ad Harvard – la storia di Gebre
Dal Villaggio SOS di Mekelle, in Etiopia, all’Hermann Gmeiner International College, fino a una laurea in Matematica Applicata ed Economia presso l’Università di Harvard per diventare, infine, Senior Energy Analyst presso un’importante compagnia energetica americana. È questa la storia di successo del 29enne Gebre Egziabher Gebre così come è stata raccontata ai partecipanti della 36esima conferenza annuale Fullbright a Washington. Nel suo discorso, il ragazzo ha parlato dell’importanza dell’istruzione e delle sfide che i giovani dei paesi africani devono affrontare.
Il discorso di Gebre era parte di una relazione di SOS Villaggi dei Bambini dal titolo “Istruzione superiore / Formazione online per l’Africa”. La sua esperienza e il suo parere personale hanno avuto un ruolo decisivo nella presentazione del progetto. L’idea, ancora alle fasi iniziali, è quella di realizzare un programma formativo online in collaborazione con gli atenei di tutto il globo per fornire lezioni di qualità erogate tramite internet con l’ausilio di due centri informatici che verranno aperti in Africa.
Il pubblico ha avuto modo di ascoltare la storia di Gebre, che è stato accolto nel Villaggio SOS di Mekelle quando aveva solo 3 mesi, e del suo arrivo alle scuole elementari, dove le lezioni si tenevano in classi di 80 studenti.
Tutto è cambiato quando SOS Villaggi dei Bambini ha costruito una scuola elementare e una scuola superiore a Mekelle. Qui c’erano molti meno studenti per ogni aula e Gebre ha avuto accesso a una gran varietà di materiale e risorse che hanno migliorato la qualità dei suoi studi. Siccome era tra i migliori studenti dell’istituto, a Gebre è stata anche offerta l’opportunità di proseguire la sua carriera scolastica all’Hermann Gmeiner International College in Ghana, il cui compito principale è, tra gli altri, quello di preparare i suoi studenti ai test di ingresso delle più importanti università internazionali e di aiutarli a sviluppare al massimo le proprie potenzialità.
“Oltre ad aver ricevuto un’istruzione a livelli eccellenti, l’Hermann Gmeiner International College mi ha fatto capire il valore dell’impegno, della disciplina e della capacità di pensare in maniera creativa e indipendente.”
Ha raccontato Gebre. Dopo essersi diplomato, il ragazzo ha ricevuto una borsa di studio dall’università di Harvard, dove si è laureato in Matematica Applicata ed Economia. Per Gebre, nonostante sia un valore molto apprezzato in Africa, il percorso verso un’istruzione di qualità qui è accidentato e ricco di sfide.
“Molte famiglie non hanno la possibilità di mandare i bambini a scuola per svariati motivi: a volte perché gli istituti sono troppo lontani, a volte perché mancano i soldi, a volte a causa dei conflitti e dei disordini che affliggono il paese, altre volte ancora perché mancano le strutture o insegnanti qualificati disponibili a lavorare in aree remote per pochi soldi.”
Gebre ha spiegato che – nonostante le difficoltà – il numero di studenti che ha completato le scuole superiori è aumentato sensibilmente grazie ai programmi di istruzione gratuita realizzati da molti governi africani. Di conseguenza, è anche aumentato il numero di giovani desiderosi di proseguire con i loro studi.
Secondo la tendenza da lui descritta, i giovani africani sarebbero sempre più desiderosi di andare a studiare all’estero, lontano dai paesi d’origine. SOS Villaggi dei Bambini offre supporto a quanti hanno ricevuto borse di studio per l’estero, ma questo trend può essere considerato positivo solo nel caso in cui questi laureati tornino a casa per mettere a disposizione del loro paese le conoscenze e l’esperienza acquisita.
Una grossa percentuale di questi studenti rimane all’estero, privando l’Africa di quelle risorse umane così importanti per il suo sviluppo. Istituzioni come l’UNESCO, la Banca Mondiale e altre associazioni ammettono che senza un solido sistema a supporto dell’istruzione, qualsiasi paese in via di sviluppo ha non poche difficoltà ad avviarsi verso un percorso di crescita sostenibile.
Ha raccontato Gebre, secondo il quale, però, nonostante la fuga di cervelli molti studenti cresciuti nei Villaggi SOS tornano in patria dopo aver accumulato le esperienze e il capitale necessari ad avviare una loro attività in Africa.
“I programmi di apprendimento online non solo sarebbero un ottimo strumento per evitare che i giovani lascino i loro paesi, ma permetterebbero ai miei fratelli e sorelle SOS di ricevere una formazione professionale o un’istruzione universitaria” ha concluso Gebre. Come a Mekelle, così anche nel resto del mondo, SOS Villaggi dei Bambini tramite i propri centri educa i suoi giovani ospiti trasmettendo in loro non solo il valore dell’istruzione, ma anche l’amore nei confronti del proprio paese d’origine, perché – come testimoniano le storie di ragazzi come Gebre, Yeukai o Nathalie – solo puntando sulle nuove generazioni è possibile aiutare i paesi in via di sviluppo a prosperare in completa autonomia.
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