Nathalie e Moses: due storie per raccontare che le adozioni a distanza funzionano
Sembra il curriculum di una ragazza molto fortunata: laurea di primo livello in Crimine, giustizia e diritto (Crime, Justice and Law) presso l’università della Pennsylvania nel 2006, laurea specialistica in legge presso l’Università della Florida con tanto di lode nel 2010 e una nutrita serie di esperienze lavorative (la prima è uno stage per lo studio legale “Jacksonville Area Legal Aid” nel 2008) culminanti con l’assunzione, nel gennaio del 2011, presso la Jolie-Pitt Foundation come Children Protection Legal Fellow.
Eppure, questa luminosa carriera appartiene a una donna che una volta era una bambina inserita in uno dei programmi di adozioni a distanza di SOS Villaggi dei Bambini. Lei si chiama Nathalie Nozile. Provate a cercarla su Linkedin: vi troverete davanti la sua foto, in cui sfoggia un sorriso smagliante, e il suo ottimo curriculum.

Nathalie Nozile e Angelina Jolie
Nathalie è cresciuta, ad Haiti, nel Villaggio SOS di Santo, che ha lasciato all’età di 16 anni per andare a studiare negli Stati Uniti. Nonostante la distanza e il passare del tempo, la ragazza ha mantenuto un forte legame non solo con la sua isola natia, ma anche con la sua Mamma SOS con cui spesso parla al telefono. È proprio questo legame che, nel 2010, ha spinto la ragazza a tornare a “casa”, all’indomani del devastante terremoto che ha raso al suolo Haiti, per lavorare come volontaria al Programma di Emergenza SOS.
Nathalie ha potuto forgiare il suo futuro e la sua personalità grazie ai fondi resi disponibili tramite le adozioni a distanza e a lavoro svolto all’interno dei Villaggi SOS dagli educatori. A confermare questo, nonché le doti di Natalie, è una testimonial d’eccezione, ovvero Angelina Jolie, che nel 2011 aveva commentato così l’entrata di Nathalie nelle fila della Jolie-Pitt Foundation:
“Sono entusiasta che Nathalie Nozile sia la prima legale del nostro progetto di rafforzamento per la protezione dell’infanzia a Haiti, in un momento dove c’è un bisogno così forte. Nathalie desidera con tutto il cuore migliorare le condizioni del suo paese e proprio dall’esperienza vissuta nel villaggio SOS ha imparato l’importanza di crescere in un ambiente sereno e familiare. Adesso, come promettente avvocato, attingerà dalla sua esperienza personale dal momento in cui tornerà a Haiti per sostenere il sistema giudiziario e lavorare affinché venga assicurato un equo accesso alla giustizia e il rispetto dei diritti dell’infanzia sull’isola di Haiti”.
Ora, Nathalie è il primo Legal Fellow della Jolie-Pitt Foundation, il cui compito è quello di supportare il governo haitiano nel rafforzamento del suo sistema giudiziario lavorando per la tutela dei diritti dell’infanzia.
Per la ragazza, si tratta del raggiungimento di un obiettivo che si era proposta anni fa:
“È un privilegio e un onore diventare la prima Legal Fellow. Ho deciso di laurearmi in legge molto tempo fa con l’obiettivo di tornare a Haiti per servire il mio Paese. Mi auguro che il mio impegno ispiri molti giovani professionisti a ritornare, perché Haiti ha bisogno di tutti noi”.”
Quello di Nathalie Nozile è solo uno dei tanti esempi di come l’adozione a distanza funzioni davvero e sia uno strumento realmente efficace. Infatti, nonostante il pericolo di truffe sia sempre in agguato, la quasi totalità delle associazioni impegnate a difendere i diritti dei bambini e a portare sollievo nei paesi più svantaggiati lavora realmente per il raggiungimento di questi obiettivi.
Oltre a SOS Villaggi dei Bambini, tante altre Onlus possono raccontare storie di successo come quella di Nathalie: è questo il caso di ActionAid e Moses Mulamba.
Moses vive in Kenya. Quando aveva soltanto 10 anni, ha perso entrambi i genitori, finendo coll’essere costretto a vivere alla giornata, dormendo per strada e senza una casa in cui trovare riparo.
È stato allora che il giovane Moses è entrato a far parte dei programmi di assistenza di ActionAid e che la sua vita ha cominciato a cambiare. L’associazione gli ha fornito le scarpe, l’uniforme e l’occorrente per riprendere a frequentare la scuola, piano piano anche il suo rendimento ne ha risentito positivamente.
Da allora, Moses ha deciso che avrebbe dedicato la sua vita ad aiutare gli altri e ora, a 40 anni, lavora nel settore della sanità:
“Volevo trovare un settore che mi garantisse subito un lavoro. È per questo che ho scelto quello della sanità. (…) Migliorando le condizioni di salute della gente, la speranza di vita si allunga. Ora, la salute di quasi mezzo milione di persone è migliorata grazie alle mie competenze”.
Moses e Nathalie hanno vissuto la stessa esperienza in periodi diversi e in nazione diverse, eppure entrambi testimoniano come le adozioni a distanza e, più in generale, la beneficenza non siano solo interventi volti ad alleviare nell’immediato le condizioni di disagio di nazioni come il Kenya o Haiti, ma aiutino a formare persone in grado di fare in prima persona e sul lungo periodo la differenza per il proprio paese rendendolo indipendente.
Per maggiori informazioni:
- La Jolie-Pitt Foundation sceglie Nathalie Nozile come prima legale del programma Jolie Legal Fellowship;
- Meet Moses Mulamba, 40, former sponsored child from Kenya (in Inglese);
- Come funzionano le adozioni a distanza
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