Le adozioni a distanza per un futuro migliore
Gli aiuti delle adozioni a distanza sono rivolti a bambini che vivono in aree povere, dilaniate da guerre e carestie, bambini il cui futuro spesso sembra essere irrimediabilmente compromesso. In realtà, se solo fosse possibile seguire gli sviluppi delle vite di questi ragazzi anche una volta terminato il programma di adozione a distanza, scopriremmo che sono tante le storie di bambini che hanno fatto delle donazioni le basi per costruirsi un futuro migliore arrivando a occupare anche posizioni di rilievo nel mondo del lavoro.
In tutti i casi ad aver spianato la strada verso il successo e un futuro più sereno è stato l’aver ottenuto accesso a un’istruzione adeguata. Messi finalmente nella condizione di proseguire con gli studi, i bambini adottati a distanza possono non solo ricevere una formazione ma anche sviluppare le proprie naturali inclinazioni.

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Dopo essere stata adottata a distanza, Sandra Veronica Velasquez Layme ha potuto “sbocciare” in tutti i settori della vita. Sandra era una bambina inserita nel programma di sostegno a distanza di Save The Children per il Bolivia. Nel corso degli anni, la ragazza ha partecipato a diversi progetti tramite i quali ha imparato l’importanza di un’alimentazione sana e a socializzare. Immediatamente, i suoi voti a scuola e la sua salute fisica hanno cominciato a migliorare.
Tramite i fondi raccolti con il sostegno a distanza, Save the Children ha organizzato una serie di forum e programmi a cui Sandra ha potuto partecipare e che hanno migliorato realmente ogni singolo aspetto della sua vita. La ragazza è riuscita a vincere la sua timidezza e a instaurare con i genitori un rapporto forte e basato sul dialogo, mentre passo dopo passo le esperienze che faceva le insegnavano a prendere decisioni più consapevoli.
Una volta cresciuta, grazie al bagaglio di esperienze e conoscenze accumulate, Sandra ha deciso di fondare una sua organizzazione per adolescenti, chiamata Q’Anrrayku (ovvero “Pensare a te” nella sua lingua madre). Per la ragazza, il merito è tutto di Save the Children, che l’ha fatta diventare consapevole del potenziale di ogni giovane.

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
I successi di Sandra, però, non riguardano solo la sfera personale: nel 2010, infatti, si è laureata in psicologia e filosofia e ora lavora come insegnante per aiutare i suoi alunni come Save the Children ha fatto con lei. L’aver ottenuto un lavoro, però, non ha placato la sua sete di conoscenza e infatti in parallelo a questa attività la ragazza continua a studiare per completare il suo master in pedagogia.
Save the Children mi ha aiutata molto. Mi ha aiutata a sognare, a volare e a fissarmi degli obiettivi. Oggi, sono una professionista, sicura di sé e determinata, in grado di contribuire positivamente al cambiamento della mia società.
L’adozione a distanza può quindi aiutare ogni bambino a esprimere al meglio il suo potenziale, anche nelle arti: lo dimostra la storia di Hector Pirir Sequén.
Hector vive a San Juan Sacatepéquez, un paesino del Guatemala (Sud America), insieme alla sua famiglia: il padre è un sarto, la madre invece lavora come infermiera presso il centro medico della zona. Sin da piccolo ha sempre avuto una particolare predilezione per la musica, una passione che in Guatemala molti genitori cercano di scoraggiare nei propri figli perché “con la musica non si mangia”.
L’organizzazione World Vision, però, ha permesso a questo talentuoso ragazzo di diventare uno dei tanti bambini adottati a distanza che aiuta, consentendogli di continuare a coltivare la sua passione.
World Vision è presente a San Juan sin dal 2004, dove ha lavorato per fornire quei servizi e quegli svaghi di cui il paesino era sprovvisto. In parallelo, ha anche potenziato la didattica, insegnando ai ragazzi la matematica e la disciplina, sviluppando il loro senso critico e aiutandoli a rimanere in forma.

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Proprio grazie all’attività degli insegnanti, i genitori di Hector hanno capito che era giusto incoraggiare il proprio figlio a seguire la sua strada, sostenendolo anche quando studiare per le audizioni sembrava controproducente.
Crescere in un ambiente così fertile, però, non poteva che dare buoni frutti e così ora Hector Pirir Sequén, a soli 18 anni, è riuscito a entrare nell’orchestra sinfonica nazionale del Guatemala dopo un’audizione che ha cambiato per sempre la sua vita e il suo futuro.
Senza i progetti di World Vision e il supporto ricevuto tramite l’adozione a distanza, Hector non avrebbe potuto nemmeno sperare di raggiungere di raggiungere un traguardo simile: ora, la musica è parte integrante della sua vita, del suo futuro e della sua carriera, ma il ragazzo continua a rimanere coi piedi per terra:
World Vision è stata una benedizione e io sono molto riconoscente allo staff. Questo progetto ha cambiato molte vite, molte famiglie e molti bambini. In futuro, voglio ottenere un posto in un’orchestra di qualche paese straniero e diventare un insegnante di conservatorio, o a San Juan, così da aiutare la comunità.
Spesso quello che manca è soltanto un’opportunità e l’adozione a distanza è proprio questo: un modo per regalare un’occasione a chi non ce l’ha. Si tratta di un gesto semplice, che a noi richiede un piccolo impegno, ma che, come dimostrano le storie di Sandra e di Hector, può cambiare non solo la vita di chi riceve in prima persona questo aiuto, ma anche quella della sua comunità e delle generazioni future, che potranno contare sul supporto di ragazzi desiderosi di restituire il grosso favore ricevuto.
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