Aggiornamenti dalla Repubblica Centrafricana
Negli ultimi mesi, il Centrafrica è stato vittima di un’escalation di violenze con epicentro a Bangui, la capitale del paese, dove gran parte della popolazione ha trovato rifugio tra le mura del Villaggio SOS alle porte della città. Ora, in base ai racconti dei nostri operatori sembrerebbe che le forze di pace siano riuscite a disarmare i ribelli, con la conseguenza che adesso gli abitanti di Bangui sono finalmente liberi di lasciare il Villaggio per fare ritorno alle loro case.
Bouar e Bangui dopo i disordini.
Anche la città di Bouar, dove si trova il nostro secondo Villaggio SOS, sembra aver finalmente stabilizzato le sue condizioni. La ritirata dei gruppi armati ha posto fine agli scontri, anche se ancora non si può parlare di scampato pericolo. La presenza, infatti, di altre fazioni di ribelli armati lascia le città in un clima di tensione costante, con gli spauracchi di nuove sparatorie e saccheggi all’orizzonte. I piccoli centri delle aree circostanti Bangui e migliaia di case sono state già saccheggiate e distrutte.
Ora, con la conquista di una relativa stabilità le famiglie incominceranno a tornare nelle loro abitazioni. I bambini che abbiamo accolto nei nostri villaggi sono salvi e molte delle strutture di SOS Villaggi dei Bambini hanno già potuto riprendere il proprio lavoro, come ad esempio l’infermeria e la scuola elementare, così come anche il centro medico per aiutare le famiglie di Bangui e Bouar a far fronte alle prime emergenze. Almeno per il momento, quindi, il pericolo di ritrovarsi coinvolti in scontri armati sembra scongiurato, ma le conseguenze dei disordini degli ultimi mesi sono tutt’altro che svanite. Ora che i prezzi sono aumentati, fare la spesa a Bangui è diventato più costoso, mentre il Villaggio SOS di Bouar è tutt’ora senza corrente, cosa che costringe i nostri operatori a comprare solo il minimo indispensabile giorno per giorno con la speranza che le riparazioni vengano effettuate il prima possibile,
Mappa del Centrafrica da Google Maps:
Visualizzazione ingrandita della mappa
Perché si combatte in Centrafrica?
Ultimo di una lunga serie, questo colpo di stato è stato condotto dal gruppo ribelle Seleka, di matrice musulmana, salito al potere nel marzo del 2013. Oltre a prendere le redini dello stato, i Seleka si sono anche macchiati di crimini atroci e violazioni dei principali diritti umani con stupri di gruppo, uccisioni di massa, arruolamento dei bambini nelle fila del loro esercito e saccheggi ai danni delle associazioni umanitarie. Ex militanti Seleka sono accusati di attacchi anche ai danni della comunità cristiana, che avrebbe risposto alla violenza con rappresaglie e uccisioni di musulmani. Secondo le Nazioni Unite, entrambe le fazioni avrebbero commesso crimini di guerra facendo del Centrafrica una nazione dove il rischio di genocidi è costante.
I costi della crisi.
La crisi del Centrafrica ad oggi avrebbe danneggiato oltre 5 milioni di persone, metà dei quali sarebbero bambini. Circa 700’000 persone hanno perso la propria casa, solo un terzo a Bangui.
Gli sforzi di SOS Villaggi dei Bambini a tutela della popolazione della Repubblica Centrafricana continuano da oltre 20 anni e ora più che mai l’esperienza acquisita sul campo si è rivelata decisa nel proteggere le categorie più vulnerabili. Il Villaggio SOS di Bouar, ad esempio, è un importante centro di accoglienza per quanti sono scappati in cerca di riparo dalle violenze degli ultimi mesi. La precedenza viene data a bambini rimasti senza genitori o a mamme single. In parallelo, l’associazione continua a fornire cibo agli affamati e ad erogare tutti quei servizi necessari alla sopravvivenza, mentre grazie alla presenza di SOS Villaggi dei Bambini in Chad e Camerun può vengono aiutati quanti sono immigrati nelle nazioni confinanti col Centrafrica. A Bangui, SOS Villaggi dei Bambini è stato il solo riparo sicuro in cui la popolazione ha potuto rifugiarsi durante le giornate di conflitto dei mesi scorsi.
Tutto questo è stato possibile grazie alle donazioni dei nostri sostenitori, con le quali possiamo fare la differenza nella vita di tanti altri bambini.
Se anche tu vuoi aiutarci a salvare le vittime della guerra civile in Centrafrica, attiva oggi la tua adozione a distanza.
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