Gabriel: il bambino “difficile” che ha ritrovato la felicità
Quando un bambino “difficile” varca per la prima volta la soglia di un Villaggio SOS, ha compiuto il primo passo verso il cambiamento e l’inizio di una nuova vita. Purtroppo, non sempre questo percorso è semplice, a volte capita che la strada sia irta di ostacoli e difficoltà, ma ogni piccolo ospite sa di poter contare sull’amore e il supporto della sua Mamma SOS e dello staff di educatori e insegnanti che ogni giorno lavorano per restituire il sorriso a tutti quei bambini che hanno perso i genitori e hanno visto in prima persona gli orrori della guerra.
Gabriel, ad esempio, è quello che molti di noi avrebbero giudicato un bambino difficile: non obbediva, gli era difficile adattarsi allo stile di vita e ai ritmi del Villaggio SOS e spesso aveva comportamenti aggressivi non solo con i suo fratelli SOS, ma anche con tutti gli altri membri della comunità.
In realtà, come gli addetti ai lavori sanno bene, a essere difficili non sono i bambini, ma le storie e il passato di sofferenze e traumi che si trascinano a dispetto della loro tenera età. Gabriel ne è la prova vivente: al Villaggo SOS di Jos, in Nigeria, tutti ricordano ancora il giorno del suo arrivo.
L’arrivo di Jos
Quel giorno, la comunità di Jos accolse un bambino di 5 anni sul cui corpicino erano ben visibilità tutti i sintomi della malnutrizione, una piaga che continua a mietere un altissimo numero di vite, soprattutto in Africa. Gabriel non era solo sottopeso, ma anche piuttosto sporco. Tra un dente e l’altro c’erano ancora i pezzetti di cibo dell’ultima volta che aveva mangiato: d’altronde, come poteva avere uno spazzolino quel mucchietto d’ossa, vestito con una camicetta sbrindellata da bambina e dei pantaloncini consunti?
A Gabriel mancavano anche le scarpe, con la conseguenza che i suoi piedini erano ricoperti di calli e vesciche per aver camminato scalzo a lungo. I primi tempi, erano stati particolarmente duri per lui. Precipitato in un nuovo ambiente e in una realtà completamente diversa, il bambino non aveva saputo reagire in alcun altro modo se non diventando imprevedibile, agitato e, spesso, aggressivo.
Per lui, questi atteggiamenti non erano altro che una corazza difensiva, il risultato delle continue somatizzazioni conseguenti ai traumi subiti nei primi anni della sua vita, per gli educatori il comportamento di Gabriel era invece una sfida, un ostacolo da superare e per farlo era necessario guadagnarsi la sua fiducia e impararlo a conoscere.
Jos a Scuola…
Anche andare a scuola è stato d’aiuto. L’arrivo in classe era per Gabriel una novità assoluta e le prime settimane sono state difficili non solo per lui, ma anche per la sua insegnante, che non riusciva a farsi obbedire. A complicare la situazione, concorreva anche il fatto che il bambino non parlasse inglese, ma solo la lingua locale, con la conseguenza che la maestra era costretta a comunicare a gesti.
Invece di reagire con rabbia e castighi, però, l’insegnante di Gabriel ha pensato di confrontarsi coi suoi colleghi e con altri educatori che avevano già incontrato casi simili. Grazie al loro aiuto, il bambino ha potuto ricevere il sostegno di cui aveva bisogno riuscendo anche a integrarsi nella sua nuova classe.
Da elemento imprevedibile, Gabriel era diventato quasi un alunno modello! Non solo obbediva e seguiva le istruzioni della sua insegnante, ma anche il suo rendimento scolastico era migliorato sensibilmente! Nessuno, però, poteva essere più fiero di lui della sua Mamma SOS, che non nasconde l’orgoglio quando racconta: “Ora è il più obbediente di tutta la casa! Fa i suoi compiti puntualmente e riesce a completare quasi tutti gli esercizi senza chiedere aiuto!”
Ora, quello stesso bambino spaventato, sporco e malnutrito che si era presentato ai cancelli del Villaggio SOS, non solo sa leggere, scrivere e contare, ma ha anche imparato ad esprimersi e a comunicare in Inglese per la gioia della sua insegnante.
Il lavoro di squadra tra gli insegnanti di Gabriel, educatori e la sua Mamma SOS ha dato buoni frutti e ora Gabriel può continuare a crescere con la serenità che grazie ai suoi sostenitori ha saputo ritrovare.