Bombe in una chiesa in Kenya, morti 2 bambini
Un granata è stata lanciata su una chiesa piena di bambini durante una messa per le scuole: questo è quanto è accaduto ieri in una chiesa cristiana di Nairobi, in Kenya, dove a causa di un folle gesto sono stati uccisi 2 bambini di 9 anni e altri 9 sono rimasti feriti in modo grave. L’attacco non è stato ancora rivendicato così come i precedenti, sempre a chiese cristiane, che da mesi stanno scuotendo il paese. Secondo le autorità si tratterebbe però di azioni di rappresaglia da parte del gruppo islamico somalo degli al Shabaab, a causa dell’intervento dell’esercito kenyano contro gli islamisti nella vicina Somalia.
La situazione attuale in questo paese dell’Africa noto per i suoi safari, i viaggi avventurosi, per essere la terra di specie animali e vegetali rare e teatro di scenari selvaggi, è molto difficile. Già lo scorso luglio 14 persone furono uccise e 66 ferite in un duplice attacco ad un’altra chiesa a Garissa. Nell’ultimo anno gli attentati alle chiese cristiane sono stati frequenti e alcuni rivendicati dal gruppo Boko Haram che vuole imporre l’Islam in un paese come il Kenya, profondamente diviso dal punto di vista religioso tra cristiani e musulmani. La convivenza è diventata sempre più difficile in seguito alla crisi alimentare che ha investito il Corno d’Africa (Kenya, Somalia e Etiopia), provocando molte ondate migratorie tra i paesi.
Non sorprende quindi quanto accaduto a Pagani, il quartiere a nord est della capitale abitato da somali e da profughi kenyani di origine somala. Dopo l’attentato si sono verificati altri scontri e le abitazioni dei civili somali sono state colpite con sassi dai cristiani di Nairobi, provocando leggeri danni a due edifici. Questo è il seguito di una guerriglia interna al paese che ha avuto inizio nel novembre 2011 e che non accenna a concludersi ma che al contrario, proprio dopo l’attentato di Nairobi, ha gettato la popolazione in un clima di vendetta difficile da gestire da parte delle autorità locali.
Questa assurda guerra religiosa non fa altro che contribuire all’aumento della mortalità infantile in un paese già provato dalla fame e da difficili condizioni sanitarie ed economiche, le cui vittime sono soprattutto i bambini, spesso abbandonati, intrappolati nel mercato dello sfruttamento minorile o come è successo ieri, coinvolti pur se innocenti in stragi sanguinarie.
Quotidianamente le associazioni onlus e no profit presenti nel Corno d’Africa cercano di salvare i bimbi del Kenya dai pericoli della società in cui vivono fornendo loro cure, cibo e protezione. Purtroppo, come è successo a Nairobi, spesso il lavoro di volontari e associazioni così come le azioni di solidarietà a favore dei bambini come donazioni e adozione a distanza, non sono sufficienti a garantire loro la protezione necessaria se anche le chiese, luoghi apparentemente sicuri, diventano il teatro di simili episodi.
Per maggiori informazioni e approfondimenti
- http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20120930_142718.shtml
- http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/PN_20120930_00044.shtml
- http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-78f11de3-9076-4e45-bc1a-79f9688aff6b.html
- http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-b77d50c7-5285-4691-98e2-7dd0cbfbcafa.html
- http://tg.la7.it/esteri/video-i599729
- http://mondo.panorama.it/news/Somalia-navi-Kenya-bombardano-Chisimaio
- http://mondo.panorama.it/news/Kenya-uccisi-due-agenti-polizia
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