Aumento dell’IVA a ottobre 2013: aumenta anche la povertà in Italia
Il primo ottobre 2013 aumenterà nuovamente l’IVA (l’Imposta sul Valore Aggiunto) in Italia, dal 21% al 22%, una percentuale che sembra piccola ma che renderà tutto molto più costoso per le famiglie italiane, già in difficoltà ad arrivare a fine mese con i miseri stipendi di oggi. Eppure un aumento di questo tipo prima del 2014 sembra fosse essenziale: il governo avrebbe perso un miliardo di euro con cui sanare una minima parte del suo debito pubblico.

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Ci fa sorridere pensare che nel 1972 l’IVA in Italia era solo il 12%, ma forse un po’ ci consola pensare che in Ungheria l‘IVA è ben al 27%. La situazione economica in Italia è pessima e il PIL non accenna a crescere quanto vorrebbe la Commissione Europea e per rimanere all’interno dei limiti europei, il governo italiano deve aumentare l’IVA per salvarsi, senza pensare alle politiche sociali.
Quanto aumenterà l’IVA nei prossimi anni?
Difficile dirlo, la crisi economica non solo italiana ma mondiale (come in Grecia e in Spagna) non sembra che si fermerà presto e con la disoccupazione sempre crescente nel nostro paese, difficilmente vedremo un aumento del PIL a breve termine. Questo vorrà dire che il governo italiano continuerà ad aumentare l’IVA? Arriveremo al 23%, al 24%, al 30% superando l’Ungheria? Sembra inutile discutere di come questa situazione economica sia figlia di un complesso sistema di capitali, banche e scorrette gestioni politiche del bene pubblico, ed è forse arrivato il momento di fare qualcosa di concreto per salvare le famiglie italiane dalla loro rovina e da un futuro senza figli.
Aumenta la povertà oltre che l’IVA
Cosa vuol dire essere poveri in Italia nel 2013? Spesso la parola “povertà” ci fa pensare ai senza tetto, o alle popolazioni in difficoltà di Africa, Asia e Sud America, eppure questo problema colpisce anche i cittadini italiani, nonostante accorgersene non sia sempre facile. Tuttavia, l’apparenza – come si suol dire – inganna.
Gli ultimi dati ISTAT aggiornati al 2012, infatti, parlano di un aumento delle famiglie italiane che vivono in condizioni di “povertà assoluta” e “povertà relativa”.

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Nello scorso anno, erano circa il 12,7% le famiglie in “povertà relativa”, ovvero quelle il cui consumo pro-capite era inferiore alla media nazionale, mentre per circa il 6,8% acquistare beni e servizi necessari a uno stile di vita standard accettabile (povertà assoluta) era praticamente impossibile.
In poche parole, per circa il 20% delle famiglie italiane la crisi economica è ancora ben lontana dalla fine, un dato che non può essere trascurato. Situazioni come queste hanno, ovviamente, un impatto negativo anche per i bambini: prendersi cura di loro diventa sempre più difficile, i genitori potrebbero separarsi, e spesso la conseguenza è l’allontanamento dai propri genitori. Tanti genitori italiani decidono di trovare un paese migliore in cui vivere con i loro bambini.
Cosa fa il governo per aiutare i poveri?
In un contesto come questo, la lotta alla povertà e la tutela delle famiglie italiane più esposte sono punti che dovrebbero sempre essere presenti nelle agende di qualsiasi governo e in effetti mese dopo mese le giunte comunali stanno cercando di andare incontro ai bisogni dei propri cittadini.
A Cicognola (PV), ad esempio, dallo scorso 2 settembre è attivo uno sportello di aiuto per le famiglie povere. Il programma, a cui sarà possibile partecipare fino al prossimo 31 ottobre, consentirà di ricevere un contributo che dovrebbe alleggerire il peso della pressione fiscale per le famiglie in gravi difficoltà economiche e in condizioni di morosità incolpevole.

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Il Comune di San Clemente (RN), invece, ha approvato l’assegnazione di rimborsi per coprire i costi delle utenze dell’acqua da parte dei nuclei familiari più bisognosi.
Le associazioni che aiutano i poveri in Italia
Purtroppo, la realizzazione di interventi adeguati e il raggiungimento di un equilibrio tra le esigenze delle popolazioni e le richieste della comunità europea non sono sempre obiettivi facili da raggiungere ed è per questo che il ruolo delle associazioni noprofit spesso si rivela decisivo non solo all’estero, ma anche in patria.
Unicef Italia, ad esempio, è in prima linea nella battaglia contro la povertà, come testimonia la sua campagna “#votaperibambini”, con la quale l’associazione si prefigge l’obiettivo di proporre al parlamento italiano un programma in 10 punti (già sottoscritto da migliaia di cittadini) che vede al primo posto la tutela dei bambini italiani che vivono in povertà.
In Italia, infatti, milioni di minori (soprattutto nelle regioni meridionali) vivono in condizioni di deprivazione materiale, ovvero vivono in famiglie che non possono garantire il soddisfacimento di bisogni essenziali, fare 3 pasti al giorno, acquistare un frigorifero o un telefono, o sostenere spese improvvise. A rilevarlo è Save the Children che nel suo Atlante dell’Infanzia ha rilevato un quadro piuttosto drammatico.

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Per far fronte a questo tipo di emergenze, l’associazione ha attivato programmi di sensibilizzazione e sostegno per le famiglie insegnando, ad esempio, ad alimentarsi in maniera corretta, regalando ai bambini aree in cui giocare serenamente e offrendo supporto ai genitori.
Anche SOS Villaggi dei Bambini lavora su più fronti nella lotta contro la povertà. L’associazione, infatti, non solo si prende cura dei minori tramite i propri Villaggi SOS in Italia e nel resto del mondo, ma è anche impegnata nella prevenzione della rottura del nucleo familiare offrendo supporto a comunità e famiglie con programmi di formazione volti allo sviluppo delle competenze necessarie per provvedere alla cura del bambino nella più completa autonomia.
I poveri vicini e i poveri lontani
Per quanto diverse tra loro, tutte queste iniziative non sarebbero possibili senza il contributo di quanti decidono di devolvere anche una piccola somma di denaro in beneficenza. Come si può notare, anche se spesso si pensa che questi soldi siano soprattutto destinati a comunità e paesi molto lontani (ad esempio per le donazioni per l‘adozione a distanza), in realtà ogni giorno fanno la differenza anche per persone più vicine a noi di quanto ci si potrebbe aspettare, come accade per la campagna “Amico SOS” per aiutare i bambini dei 7 Villaggi SOS in Italia.
Per maggiori informazioni e approfondimenti su povertà e crisi in Italia:
- http://www.lastampa.it/2013/09/18/economia/iva-il-primo-ottobre-scatta-laumento-RhpzwEdVu7crJf3zV2AUPM/pagina.html
- http://www.corriere.it/economia/13_settembre_18/aumento-iva-piu-vicino_d72b9556-201b-11e3-8197-f40f962f8de4.shtml
- http://www.istat.it/it/archivio/95778
- http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2013/08/24/news/nasce-a-cigognola-lo-sportello-aiuto-per-famiglie-povere-1.7629518
- http://www.riminitoday.it/economia/san-clemente-aiuto-alle-famiglie-piu-povere-per-pagare-le-bollette-dell-acqua.html
- http://www.savethechildren.it/italia/poverta.html
- http://atlante.savethechildren.it/
- http://www.unicef.it/doc/2749/poverta-dei-bambini.htm
- http://www.sositalia.it/sos-in-italia
- https://www.adozione-a-distanza.info/dove-adottare/adozioni-a-distanza-bambini-italiani/
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Video sull’aumento dell’IVA e la povertà in Italia da Youtube:
