Povertà e abbandono dei bambini in Est Europa
Uno dei tassi più alti di abbandono dei minori si ha nell’Europa dell’Est. Secondo una stima Unicef, infatti, ogni anno ben 15 mila bambini vengono abbandonati in orfanotrofi e strutture statali. Il motivo? La crisi economica e le difficoltà a crescere un bambino per le famiglie degli stati ex comunisti, sono la ragione principale.
Ma non è tutto. Pare infatti che l’abbandono dei minori fosse una pratica largamente diffusa sotto i vecchi regimi comunisti alla quale oggi, 21 paesi dell’Europa centro orientale e dell’ex Unione Sovietica, cercano di porre rimedio con questa proposta: una legge che vieti il ricovero di bambini fino a tre anni di età in istituti statali, e la chiusura di queste strutture entro il 2025. Parallelamente però è necessario dare sostegno alle madri single e aumentare il numero dei centri giornalieri per l’accoglienza dei bambini con handicap.
L’abbandono dei bambini è una questione grave per due ragioni. La prima è ovviamente etica: perché un genitore dovrebbe negare a un essere vivente, un proprio figlio, una vita serena? L’abbandono non è un’alternativa valida in una società che incita al rispetto dei diritti dell’infanzia attraverso aiuti concreti come l’adozione internazionale e l’adozione a distanza! Inoltre, l’abbandono, va a discapito della salute psicofisica dei bambini, spesso provati da handicap fisici e cognitivi che influiranno negativamente sulla crescita e lo sviluppo del bambino.
Come aiutare i bambini dell’Europa dell’Est? Paesi come la Russia e la Bielorussia, la Bulgaria e anche l’Ucraina, dove in occasione degli Europei di calcio 2012 si era iniziato a far luce sul caso dei bambini di strada, portano ancora il peso di un’eredità storica scomoda e che si ripercuote sulle fasce deboli della popolazione. I bambini di ieri e di oggi, invece, non dovrebbero essere le vittime di questo sistema retrogrado, ma la speranza della società. Soltanto garantendo loro una famiglia, cibo e cure mediche, oltre che una formazione scolastica, è possibile sperare in una rivoluzione intellettuale e in un rapido decremento dei dati diffusi da Unicef riguardo l’abbandono dei minori. Nel frattempo, solo soluzioni come l’adozione a distanza e il volontariato potranno garantire ai bambini dell’Europa dell’Est di crescere in maniera dignitosa lasciandosi alle spalle il comunismo, il disastro nucleare di Cernobyl e l’esperienza dell’orfanotrofio e dell’abbandono.
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
- http://lepersoneeladignita.corriere.it/2012/11/22/dalla-croazia-alla-russia-15mila-minori-abbandonati-ogni-anno-nei-paesi-ex-comunisti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dalla-croazia-alla-russia-15mila-minori-abbandonati-ogni-anno-nei-paesi-ex-comunisti
- http://frontierenews.it/2012/11/europa-dellest-limpegno-dei-governi-contro-labbandono-dei-minori/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=europa-dellest-limpegno-dei-governi-contro-labbandono-dei-minori
- http://www.rassegna.it/articoli/2012/11/21/94376/ex-blocco-sovietico-15mila-bambini-abbandonati-ogni-anno
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Video sui bambini dell’Europa dell’Est da Youtube:
