Bambini e adulti in scantinati e palazzi abbandonati: vivere in Siria nel 2013

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Doveva essere una breve intervista, un filmato in cui alcuni bambini avrebbero dovuto raccontare cosa significhi vivere a Damasco (Siria) in tempo di guerra. Invece, proprio mentre uno di loro stava parlando della sua esperienza, non molto lontano dalla strada in cui si trovavano è scoppiata la prima bomba: il segnale di un nuovo, l’ennesimo, bombardamento nel cuore della capitale. Così, tutto si è trasformato in un vero documentario, con cameraman e bambini ripresi mentre cercano disperatamente di trovare un riparo.
Siria: il video shock
L’intervista è poi proseguita al sicuro, nelle cantine di un palazzo abbandonato, anche se a sconvolgere maggiormente è come i bambini si stiano lentamente abituando a una quotidianità fatta di bombe, esplosioni e morte.
“Qui pensare al futuro non ha senso”: la storia di Malak
Ormai, la guerra civile in Siria (Asia) si protrae da 2 anni e non sembra volersi attenuare. Malak, il marito Mahran e i suoi due figli, Malek, di 2 anni e mezzo, e Maya, una neonata di soli 11 mesi, hanno dovuto abbandonare la loro casa di Darayya un anno fa, quando il rischio di continui bombardamenti e di scontri armati tra le vie della città era diventato troppo grande.
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Mahran, insieme a moglie e figli, era partito con la madre per trovare rifugio a casa della sorella, che viveva nella periferia di Damasco. Tuttavia, non essendoci abbastanza spazio per tutti quanti, l’uomo è stato costretto a trovare un luogo sicuro altrove, per poi stabilirsi nelle cantine di un edificio ancora in via di costruzione a Kiswah. Qui, la famiglia ha fatto la conoscenza col suo nuovo vicinato, formato da altri sfollati come loro.
È in queste cantine, che Malah ha dato alla luce la sua bambina, Maya.
“È stata dura. Ero triste, perché mi sentivo sola, lontano da mia madre e da casa mia. Dio, però, mi ha aiutato, così come le altre donne che vivono qui. Non dimenticherò mai quel giorno”
Nonostante la gioia per il nuovo membro della famiglia, vivere in queste condizioni significa condurre un’esistenza all’insegna della tristezza e della preoccupazione, senza alcuna speranza per il futuro. Mahran era l’unico membro della famiglia a lavorare, ma con la guerra è diventato disoccupato e ora passa intere giornate all’aperto, alla ricerca di un impiego per sfamare la sua famiglia. Nel frattempo, negli scantinati di Kiswah, Malak cerca di prendersi cura dei due bambini, che avrebbero bisogno di cibo, cure e sole mentre sono costretti a vivere sotto terra.
Nelle cantine che sono diventate la loro nuova casa, infatti, Malek e Maya non hanno riscaldamento, né l’elettricità. Malek, in particolare, è il membro della famiglia che più ha sofferto a causa del trasferimento e lo scorso inverno si è ammalato di bronchite: ora soffre costantemente d’asma e passa le sue giornate a letto, debole e incapace di alzarsi per giocare insieme agli altri bambini.
Maya, invece, non vede un medico dalla sua nascita e non è ancora stata sottoposta ad alcuna vaccinazione. Per Malak e le altre donne, avventurarsi in città da sole – anche per recarsi al centro medico più vicino – è troppo pericoloso e Mahran, che nel frattempo non ha ancora trovato un lavoro, non può accompagnarla.
A Malak sembra quasi impossibile che soltanto due anni fa lei e il marito vivessero un’esistenza serena, con una casa, nulla di cui lamentarsi, e – soprattutto – senza niente da temere. Ora, invece, la paura domina ogni sua giornata. L’inverno e i topi sono due delle tante preoccupazioni che affliggono Malak, per la quale pensare al futuro quando il presente è così tetro non ha alcun senso.
“Voglio solo tornare a casa con la mia famiglia” ha raccontato agli operatori di SOS Villaggi dei Bambini intervenuti in Syria.
Come aiutare i bambini in Siria
Per donare un pò di speranza a bambini come Malek o Maya, è sufficiente un’adozione a distanza, con la quale sarà possibile fornire a loro e ai genitori tutto il necessario per passare l’inverno senza dover temere per la loro salute. In situazioni di emergenza come queste, anche una semplice donazione può far la differenza. Questo Natale, ad esempio, con 30 euro, è possibile donare a 6 famiglie un kit medico col quale curare malattie come la bronchite di Malek e consentire a lui e a tanti altri bambini di crescere sani e soprattutto con la voglia di guardare al futuro con speranza.
Ultime Notizie sulla Siria da Fox News:
Approfondimenti sulla situazione in Siria:
- www.sositalia.it/Cosa-Facciamo/Dove-Aiutiamo/Asia/Siria/
- http://it.wikipedia.org/wiki/Siria
- http://it.wikipedia.org/wiki/Primavera_araba
- http://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_nazionale_siriano
- http://www.ilpost.it/2012/06/12/onu-bambini-siria/
Video sui bambini della Siria da Youtube:
