Filippine: l’importanza degli Spazi a misura di bambino
Dalle pagine online del quotidiano britannico “The Guardian“ riportiamo alcuni passaggi dell’esperienza di Crislyn Felisilda, un’operatrice di World Vision che ha spiegato l’importanza di creare spazi a misura di bambino per tutte le giovani vite che hanno vissuto la tragedia di queste ultime settimane.
Il tifone Haiyan, che ha colpito le Filippine due settimane fa, è ritenuto uno dei più letali nella storia della nazione. Il Super tifone di categoria 5, che ha sollevato onde alte fino a 5 metri, ha seminato ovunque morte e devastazione, distruggendo case, negozi e infrastrutture. Nelle aree più colpite, tornare alla normalità costerà oltre 4,3 miliardi di euro – ha dichiarato il ministro filippino della pianificazione economica, Arsenio Balisacan.

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Nonostante le Filippine e Haiyan siano scomparsi dalle prime pagine dei giornali, la macchina degli aiuti è ancora ai primi passi, ma cosa si trovano davanti agli occhi quanti lavorano sul campo, direttamente in prima linea? Le donazioni stanno arrivando a destinazione? Cosa sta ostacolando le operazioni?
Cryslin è nata vicino a Mindanao e in genere lavora a Manila, la capitale delle Filippine. Al momento, però si trova a Cebu e, in queste due settimane, ha visitato alcune delle aree colpite da Haiyan, dove ha visto coi suoi occhi i segni lasciati dal suo passaggio.
“Dall’alto, ho visto persone farsi strada tra i detriti. Le palme da cocco e i banani, la principale fonte di guadagno per le famiglie più povere, erano stati o sradicati o spezzati. Molte case sono crollate, i tetti spazzati via. Il tifone ha raso al suolo diversi villaggi e il senso di perdita e la desolazione sono difficili da sopportare”.
Cryslin, come molti altri suoi connazionali, si riempie di orgoglio quando parla della capacità di adattamento dei Filippini davanti ai disastri naturali. Tuttavia, niente di quello che hanno vissuto è paragonabile alla violenza di Haiyan, o Yolanda – come lo chiamano nell’arcipelago. Al momento, somatizzare le conseguenze del super tifone è difficile. Le immagini, viste anche in televisione, dei sopravissuti che, tra le lacrime, stringono al petto i corpi dei figli morti annegati sono difficili da dimenticare. Il tifone ha spazzato via ogni cosa, persino le case e gli alti edifici con i muri più grossi sono stati rasi al suolo. Al momento ancora non si conosce l’entità dei danni subiti nelle regioni dell’arcipelago più isolate, dove le vie di comunicazione non sono ancora state ripristinate.
Nelle città, si sentono storie terribili: i bambini raccontano della loro fuga, inseguiti dai resti dei tetti scoperchiati che volavano sopra le loro teste, altri dicono di aver trovato riparo all’interno di qualche caverna, paralizzati dalla paura. I genitori trattengono a stento le lacrime quando spiegano di come le loro famiglie sono miracolosamente scampate alla morte.
“Non è la prima volta che sento storie simili e non dimenticherò mai il mio primo vero tifone, Frank che si è abbattuto 5 anni fa nel Visayas Occidentale. È triste, ma temo che l’impatto di questi disastri nelle Filippine stia peggiorando anno dopo anno”.
Ha raccontato Cryslin. Molti operatori di World Vision che erano partiti per Bohol per assistere le vittime del terremoto avevano lasciato a casa le famiglie con la consapevolezza che sapessero come comportarsi: le Filippine, infatti, non sono nuove a questo tipo di fenomeni. Haiyan, però, è stato più violento di quanto potessero immaginare.
Eppure, in molti non hanno ancora perso la voglia di sorridere, come testimonia l’entusiasmo con cui accolgono l’arrivo dei rifornimenti alimentari e dei kit sanitari: a renderli felici è la certezza che, ora, potranno andare avanti ancora per qualche settimana. Per i bambini, invece, è l’apertura dei primi spazi a misura di bambino a farli felici. A Tacloban, dove il tifone ha spazzato via la quasi totalità degli edifici che normalmente verrebbero utilizzati, i bambini sono accolti da personale specializzato sotto enormi tendoni attrezzati.
Questi spazi sono pensati come un luogo sicuro dove i bambini possono esprimere se stessi e iniziare a rielaborare quanto hanno appena vissuto. Spesso si parte dalla rielaborazione delle loro emozioni dando libero sfogo alla loro creatività. Cominciano disegnando ciò che li circonda, il luogo in cui vivono, e questo li aiuta a comprendere meglio le cause della tragedia. La riabilitazione è un processo che dura alcuni anni, ma è fondamentale iniziare subito. In ogni spazio a misura di bambino lavorano consulenti e psicologici specializzati, che hanno il compito di aiutare i bambini a dar voce ai loro sentimenti e di garantire un luogo in cui possano sentirsi liberi e al sicuro. Negli spazi, viene anche insegnato come vivere in un paesaggio stravolto dal passaggio di una calamità naturale.
In ogni zona in cui si è verificato un disastro naturale, gli spazi a misura di bambino costituiscono la prima risposta ai bisogni dei più piccoli in virtù della velocità con cui possono essere realizzati. Ogni spazio accompagna i bambini per parte del loro processo di rielaborazione della tragedia facendo da ponte tra gli attimi immediatamente successivi al disastro e i programmi di assistenza più duraturi.

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Per ogni bambino, la priorità è tornare alla quotidianità: andare a scuola, vedersi con gli amici e giocare sono la cura migliore per superare traumi come quelli causati da Haiyan.
Per questo motivo, SOS Villaggi dei Bambini – già impegnato nella distribuzione di cibo, acqua e beni di prima necessità tra le vittime del tifone – nelle Filippine ha deciso di intervenire anche aprendo spazi di questo tipo, dove i più piccoli possono distrarsi. In questo modo, dopo esser stati costretti a vivere in prima persona tutto l’orrore di questa tragedia, ad ogni bambino viene risparmiato lo shock delle operazioni di pulizia, recupero e cremazione dei cadaveri.
Passando all’interno di queste strutture le loro giornate, i bambini iniziano quindi a recuperare la loro innocenza, mentre al di fuori i grandi lavorano duramente per riportare città e villaggi alla normalità.
Per maggiori informazioni:
- L’articolo originale sul sito web del Guardian (Inglese)
- Philippines disaster relief: what do you want to know?
- Child Friendly Spaces being set up in Northern Cebu to give children a place to play, learn, and recover
- Filippine e adozioni internazionali
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