Aiutare le famiglie dei bambini rapiti in Italia
Nelle ultime settimane, si è molto parlato di Maria, la bambina di origini bulgare che – quando era ancora in fasce – era stata venduta dalla madre a una coppia di rom. Dopo i vari accertamenti e l’ammissione di colpa della madre biologica, ora la piccola è tornata in Bulgaria, dove non verrà affidata ai genitori biologici, ma a un’altra famiglia. Il caso di Maria, nonostante si sia sgonfiato rapidamente, ha riacceso le paure sui rom che rapirebbero i bambini, uno spauracchio frutto soltanto di un pregiudizio razzista.
Bambini rapiti in Italia: tutte le cifre
Eppure, il dramma dei bambini spariti in circostanze misteriose e mai più ritrovati continua a essere attuale. Dal 1 gennaio 1974 al 30 giugno 2013, in Italia sarebbero scomparsi 11.615 bambini. Solo nel 2013, sarebbero 695 i minori di cui si sono perse le tracce, contro i 601 del 2012. Il triste primato della regione con più “sparizioni” spetta al Lazio (dove è stata denunciata la scomparsa di 6.580 persone), subito seguito da Lombardia (3.500), Campania (2.943), Sicilia (2.648) e Puglia (869).
I dati sono decisamente preoccupanti, soprattutto perché ci mettono davanti alla consapevolezza che i progressi della tecnologia, gli sviluppi nel campo delle telecomunicazioni e le pressanti attenzioni dei genitori sembrano non potere nulla contro la continua scomparsa di minori. A peggiorare la situazione contribuisce il fatto che solo la metà di questi casi ha trovato una spiegazione o un movente, mentre in tutti gli altri episodi la polizia brancola nel buio e alle famiglie non rimane che continuare a domandarsi che cosa ne è stato del loro bambino o della loro bambina.
Bambini rapiti: le storie
Che ne è stato di bambini come Angela Celentano, Denise Pipitone, o Alessia e Livia Schepp? In generale, col passare del tempo le speranze di ritrovarli vivi si fanno sempre più deboli e spesso prima di scoprire la verità bisogna aspettare più di qualche anno.
È questo il caso di Ethan Paz: sua è la prima foto segnaletica a comparire sui cartoni del latte americani. Era il 1979 quando Ethan sparì senza lasciar traccia di sé e la sua tragica sorte è stata scoperta soltanto 33 anni dopo, nel maggio del 2012, quando un uomo (Pedro Hernandez) finalmente confessò di essere lui il carnefice del piccolo Ethan.
In altri casi, invece, molti di questi bambini sono costretti a vivere in prigionia per anni, come è accaduto a Michelle Knight, Amanda Berry e Gina de Jesus. Tutte erano ancora minorenni quando furono rapite da Ariel Castro, l’uomo che guidava il loro scuolabus. Per queste tre ragazze, l’incubo è finito, dopo 10 anni di prigionia, lo scorso maggio, quando hanno potuto approfittare di un momento di distrazione di Castro per scappare e chiamare la polizia.
Cosa possiamo fare per aiutare le famiglie a ritrovare figli e figlie di cui hanno perso le tracce?
Bambini rapiti: come aiutarli?
Negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei come la Francia il Belgio e la Grecia, è stata creata una rete di emergenza dal nome Ambert Alert. Il sistema è in grado di diffondere informazioni relative alla scomparsa di un minore a tutti i media elettronici dalla radio alla televisione passando anche per gli smartphone e la segnaletica stradale elettronica. Il nome è stato dato in ricordo di Amber Hagerman, una bambina di 9 anni rapita e uccisa dal suo aguzzino nel 1993.
In Italia, un sistema simile non è stato ancora istituito ma è attivo un numero (116000) coordinato da Missing Children Europe (MCE) che riunisce 19 paesi dell’Unione Europea e ha lo scopo di contrastare la scomparsa di bambini italiani e stranieri.
Sempre in Italia, la polizia di stato ha aperto un sito internet (www.bambiniscomparsi.it) tramite il quale è possibile accedere al database aggiornato con l’elenco di tutti i bambini di cui è stata denunciata la scomparsa, mentre da qualche tempo è attiva un’altra iniziativa che, sfruttando la gran quantità di persone che navigano abitualmente su internet, spera di raccogliere qualche segnalazione in più e di aiutare nella ricerca di tutti quei bambini di cui da anni si sono perse le tracce.
Notfound.org è un plugin che è possibile installare nei propri siti web rendendo le pagine di errore 404 un po’ più utili. Grazie all’applicazione di Notfound, ogni volta che sul nostro sito web verrà visualizzata una pagina di errore 404, insieme al messaggio sarà caricata anche l’immagine di un bambino scomparso, con la speranza che questa appaia sul computer di qualcuno che abbia informazioni utili. Ancor una volta, il numero da chiamare nel caso qualche utente avesse delle segnalazioni da fare è 116000, servizio che in Italia è gestito da Telefono Azzurro, associazione che da 26 anni si batte per la tutela dei diritti dei bambini.
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
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- Italia, bambini scomparsi: ecco i dati preoccupanti del 2013;
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