Bielorussia: Finalmente sbloccate le Adozioni Internazionali
Articolo scritto da Roberta Gotti
Risale al 2006 l’intricato problema delle adozioni internazionali in Bielorussia ma, se vogliamo essere ancora più precisi, risale al lontano 26 Aprile del 1986 quando in Ucraina, a 16 km dalla Bielorussia, si verificò uno dei più grandi disastri nucleari della storia insieme a quello di Fukushima nel 2011 ovvero il disastro di Chernobyl che obbligò all’evacuazione quasi 336.000 persone.
Dopo quel tragico evento furono tantissimi i bambini bielorussi che per anni furono portati avanti e indietro dall’Italia e da altri paesi europei per disintossicarsi dalle scorie nucleari e tra questi bambini c’era anche la piccola Vika, una bimba bielorussa di 10 anni che fu ospitata per diversi anni per le vacanze estive da una coppia italiana di Cogoledo, in provincia di Genova, Chiara Bornacin e Alessandro Giusti, coppia che aveva già richiesto tre anni prima di poter adottare la bimba ma che era ancora in attesa di un benestare.
Nel 2006, alla fine del suo solito soggiorno estivo in Italia, invece di far ritorno a casa come era sempre avvenuto Vika venne tenuta nascosta per venti giorni dalla giovane coppia adottiva che non voleva più separarsi dalla bimba. Le motivazioni dietro a questo gesto disperato della famiglia italiana non erano solamente di carattere affettivo ma erano legate alle condizioni psico-fisiche della piccola Vika che non voleva più ritornare in patria perché aveva paura di subire di nuovo violenze all’interno dell’istituto Vileika dove era ospitata. Violenze confermate da una perizia medica fatta in italia in cui le condizioni psico-fisiche della piccola vennero definite critiche.
Questo gesto, sicuramente dettato da una forte preoccupazione per le condizioni di salute della piccola Vika, provocò tuttavia gravi ripercussioni in tema di adozioni internazionali perché dopo quell’evento ci fu una profonda crisi nelle relazioni tra Italia e Bielorussia e vennero bloccate in via definitiva tutte le adozioni tra questi due paesi comprese quelle già avviate o quasi ultimate.
Nel corso degli anni successivi vennero bloccate e poi ripristinate anche le formule di soggiorno terapeutico e negli anni dal 2006 al 2011 nonostante un lieve miglioramento di anno in anno non si superò mai il tetto massimo del 5% per le adozioni dalla Bielorussia.
Nella serata del 26 Febbraio 2014 è finalmente arrivato l’annuncio del ministro degli esteri Mogherini che ha ridato una speranza alle centinaia di pratiche di adozione consegnate nel 2013 ed in attesa di una risoluzione. Dopo lunghi negoziati confidenziali condotti dalla viceministro degli esteri italiana Marta Dassù e dal viceministro degli esteri bielorusso Alena Kupchnya si è finalmente raggiunto un accordo per sbloccare la situazione e ridare il via alle adozioni tra Italia e Bielorussia.
Nella giornata del 27 Febbraio è arrivata la conferma ufficiale anche dalla Bielorussia dove però più che di sblocco vero e proprio si è parlato di una prosecuzione della collaborazione tra i due paesi per le adozioni internazionali.

Foto di bambini della Bielorussia dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Una storia che fa riflettere sull’importanza delle relazioni politiche ed istituzionali tra i paesi e sul delicato equilibrio che regola le adozioni internazionali, una storia dove centinaia di adozioni sono rimaste incastrate a causa di una singola famiglia che ha agito d’impulso ma una storia davvero difficile da giudicare perché ciascuno di noi lotterebbe per salvare ciò che ama soprattutto quando ci siano di mezzo sospetti di violenza nei confronti di una minore.
Una storia che ci ha comunque insegnato che il modo migliore per gestire queste situazioni è quello di affidarsi alle associazioni per le adozioni internazionali e alle istituzioni che sanno come gestire questi delicati meccanismi perché agendo guidati solo dall’impulso si corrono davvero molti rischi e i bambini di tutto il mondo alla fine son sempre coloro che ne pagano le conseguenze.
Articolo scritto da Roberta Gotti
Notizie in tempo reale dalla Bielorussia da Twitter:

Sono un genitore anch’io con figli.Insegnante di scuola di Stato e con esperienza di questi gravi conflitti negativi da parte della politica Bielorussia come di altri paesi. Non si deve negare l’aiuto a questi “ANGIOLETTI”, o alle vite umane,negarne l’aiuto che la mia Italia ha da sempre contribuito sensibilmente su questi importanti problemi!
Sono felicissimo che si risolvi,spero che le autorità tutte,accolgano la nostra sensibilità a questi stupendi “ANGIOLETTI”a queste creature che nessuna colpa hanno,se non la mancanza di buon senso per capire questi rilevanti problemi.Grazie che Dio aiuti questi paesi.Paolo Bertolin via g. di Vittorio n. 5 -30031-349.0977587 Dolo-VE-