Perché le adozioni a distanza sono in calo?
Fino a 10 anni fa l’Italia vantava una posizione di primato in fatto di adozioni a distanza, nonostante sia invece fanalino di coda nel mondo per quanto riguarda volontariato internazionale, donazioni e aiuti umanitari, eppure negli ultimi 2 o 3 anni il sostegno a distanza è in forte calo nel nostro paese. Questa diminuzione dell’interesse per le adozioni a distanza si nota molto bene dal calo delle ricerche inerenti su Google.
Il calo delle adozioni a distanza unito alla generale crisi economica in Europa, sta portanto gravi problemi alle piccole e medie associazioni noprofit, che senza donazioni faticano a sostenere tutti i bambini che stavano aiutando.
Come leggiamo in un articolo pubblicato su Vita nell’agosto del 2012:
È inutile nasconderlo: le risorse finanziarie private e pubbliche per l’associazionismo solidale stanno diminuendo sensibilmente e gli esperti del Terzo Settore sono in allarme, mentre quasi tutti gli addetti ai lavori sostengono che si salverà soltanto chi si innoverà e guarderà lontano, chi saprà essere creativo, chi farà rete e saprà seguire i cambiamenti che interessano il nostro settore.
In un articolo pubblicato a settembre 2012 su l’Espresso leggiamo che:
Meno 37 per cento di raccolta fondi nel 2011, e quest’anno andrà ancora peggio. E’ la crisi che strangola il Terzo Settore, proprio nel momento in cui le organizzazioni no-profit hanno più lavoro, per supplire ai tagli di servizi pubblici e per venire incontro a crescenti situazioni di povertà. Negli ultimi sei mesi sono diminuite di oltre il 10 per cento le donazioni dei privati, tanto che un italiano su due fatica a continuare a elargire la stessa cifra degli anni precedenti. Giù anche le entrate che arrivano dalle aziende, considerate sempre meno generose. E, a peggiorare la situazione, mancano all’appello più di 80 dei 463 milioni di euro raccolti dallo Stato con il 5 x mille nel 2010.
Perchè le richieste di adozione a distanza sono in diminuzione negli ultimi anni? Abbiamo cercato di comprenderne le cause.
Le cause del calo delle adozioni in Italia
Uno dei motivi dela diminuzione delle adozioni a distanza è la mancanza di informazioni chiare a riguardo. Molte persone che vorrebbero aiutare i bambini nei paesi in difficoltà non sanno esattamente come funziona l’adozione a distanza e spesso non si fidano delle associazioni per paura di essere truffate.
Importante è il costo dell’adozione, che per una adozione a distanza si aggira intorno ai 200/300 euro all’anno. Naturalmente la crisi economica sta colpendo non solo le associazioni, ma le stesse famiglie italiane che un tempo erano in grado di sostenere un bambino a distanza. Quando il costo della vita aumenta, si perde il lavoro e c’è più insicurezza, gli italiani tagliano le spese.
Con la crisi economica, che si tratti o no di un reale stato di crisi monetaria, gli italiani stanno attraversando soprattutto un periodo di crisi morale ed etica. L’incertezza e la sfiducia nei confronti del futuro e delle istituzioni, accentuata dai media, è la causa principale di un diffuso senso di impotenza.
Da come possiamo leggere in un articolo pubblicato da Vita nel 2009:
«Quasi tutte le persone che ci chiamano per disdire ci comunicano che il motivo è strettamente economico», spiega Cristiano Campari, responsabile del settore in Aibi. «Non si tratta tanto di perdita di lavoro o situazioni insostenibili nell’immediato. La paura è più proiettata al futuro, c’è il timore di non arrivare a fine mese e la difficoltà a portare avanti un impegno continuativo nel tempo, come quello richiesto dal sostegno a distanza, di fronte all’incertezza legata alla crisi».
La stessa idea di “adozione a distanza”, che negli anni ’70 / ’80 aveva un fascino e una importanza ben precisi, dopo anni ha ormai perso di concretezza, infangata da storie di truffe, indifferenza verso le problematiche internazionali (guerre, povertà, fame), a causa dell’abitudine con cui vengono spettacolarizzate dai media e di una generale diminuzione nella fiducia verso il prossimo. Se non vediamo e tocchiamo con mano quello per cui spendiamo i nostri soldi, se non è qualcosa di attuale e sorprendente, se non viene celebrato dalla comunicazione di massa o dal nostro giro di influenze, non gli diamo valore.
Insomma, gli italiani non si impegnano economicamente in quei settori che non danno sicurezza o soddisfazione immediate. Come cambiare la tendenza? Difficile saperlo.
E tu cosa ne pensi? Perchè negli anni è diminuito così tanto il numero di persone interessate all’adozione a distanza? Come possono le associazioni aiutare i bambini dei paesi più problematici? La solidarietà non è più di “moda”? Aspettiamo i tuoi commenti!
Per maggiori informazioni e approfondimenti
- www.vita.it/mondo/attualita/sostegno-a-distanza-ricette-per-uscire-dalla-crisi.html
- http://blog.vita.it/benedettisoldi/2012/09/07/hello-world/
- http://espresso.repubblica.it/dettaglio/anche-le-onlus-sono-in-crisi/2191466
- http://www.vita.it/non-profit/bandi-fundraising/l-annus-horribilis-delle-raccolte-fondi.html
- www.vita.it/welfare/sostegno-distanza/sad-liberiamoci-dal-fundraising.html
- http://it.wikipedia.org/wiki/Decrescita
- www.adozione-a-distanza.info/adottare-a-distanza/come-funziona/
- www.adozione-a-distanza.info/adottare-a-distanza/evitare-le-truffe/
- www.adozione-a-distanza.info/adottare-un-bambino-in-italia/
- www.adozione-a-distanza.info/aibi-no-pubblicita-adozione-a-distanza/
- www.famiglienumerose.org/news.php?idnews=5431
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