Centrafrica: aiutiamo Marc a ritrovare la sua famiglia!
Marc ha 4 anni e nel mezzo del caos provocato dai disordini che hanno colpito la Repubblica Centro Africana ha perso i suoi genitori. I nostri operatori l’hanno trovato in un campo per sfollati che era stato allestito presso l’aeroporto di Bangui, la capitale del paese. Ora il bambino è stato accolto nel Villaggio SOS della città. Qui, gli operatori sperano che col ritorno alla normalità, tutti i bambini come Marc, che hanno perduto i genitori, possano presto ricongiungersi con le rispettive famiglie.
Durante gli sconvolgimenti politici che si sono susseguiti nel corso dell’ultimo anno nella Repubblica Centrafricana, quasi 1 milione di persone è stata costretta a fuggire. Le famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie case per trovare un rifugio relativamente sicuro.
“Quando la crisi politica ha raggiunto il suo picco, molti bambini si sono ritrovati senza genitori” ci ha raccontato Jèsus Jonas Zokayando, il direttore del Villaggio SOS di Bangui. Uno di questi, è proprio il piccolo Marc, piuttosto minuto per i suoi 4 anni a causa della malnutrizione di cui è affetto.
Vivere in guerra e da soli ...
Guerre di religione tra cristiani, musulmani e altri gruppi armati hanno gettato il Centrafrica in un clima di caos e terrore facilitando il verificarsi di situazioni come quella di Marc, che ha perso i suoi genitori per poi ritrovarsi nel campo di emergenza dell’aeroporto di Bangui, un rifugio temporaneo per oltre 100’000 persone. Qui, però, non ci sono case, ma tende, mancano i servizi genici e per i bambini senza genitori non è assolutamente un luogo sicuro. Marc, ad esempio, era stato accolto da un’altra famiglia che invece di fornirgli l’amore e la protezione di cui aveva bisogno lo maltrattava.
… ritrovare la pace nel Villaggio SOS.
Fortunatamente, alcune organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei bambini sono venute a conoscenza delle condizioni di degrado e disagio in cui viveva Marc e sono intervenute salvandolo e portandolo nel Villaggio SOS di Bangui. Il Direttore del villaggio ha parlato così del nuovo ospite:
“Quando Marc è arrivato nel Villaggio, era decisamente sottopeso. Lo abbiamo inserito in uno speciale programma nutrizionale facendogli mangiare pasti contro la malnutrizione e ora la sua salute sta decisamente migliorando. Adesso sta anche cominciando a fare amicizia con gli altri bambini del villaggio. Dallo scorso dicembre, il Villaggio SOS di Bangui è diventato una sorta di santuario per migliaia di sfollati. La scuola elementare SOS era diventata un centro di accoglienza, nel periodo più cupo delle rivolte vi hanno vissuto circa 4’500 persone.”
SOS Villaggi dei Bambini è un’associazione aconfessionale e questo ha permesso al villaggio di accogliere chiunque fosse in difficoltà a prescindere dal suo credo religioso. In alcuni momenti, il Villaggio è stato protetto dai soldati delle forze di pace che hanno garantito la sicurezza del rifugio.
Nonostante la situazione del Centrafrica sia tornata alla normalità soltanto in superficie, nei Villaggi SOS di Bouar e Bangui i bambini hanno ripreso la vita di tutti i giorni: sono state riaperte anche le scuole anche se con qualche novità, come ci racconta Benedetta, un membro del corpo insegnante.
“Le lezioni sono ricominciate il 17 febbraio e ora si svolgono su due turni. L’orario mattutino è per i bambini che erano già iscritti a scuola prima delle interruzioni. Il pomeriggio, invece, tocca ai figli dei rifugiati e degli altri membri della comunità, che vengono da noi perché le altre scuole del circondario sono ancora chiuse”.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Uniti per i bambini
Con il ritorno della stabilità, il lavoro di SOS Villaggi dei Bambini passa dal far fronte all’emergenza all’assistere nella ripresa. Al momento, l’obiettivo primario è quello di proteggere i bambini, la loro salute e quella delle madri e, infine, garantire loro un’istruzione. Insieme ad altre organizzazioni, come Save The Children e UNICEF, anche SOS Villaggi dei Bambini si è attivata per rintracciare e riunire quelle famiglie separate dai disordini degli ultimi mesi prendendosi cura, nel frattempo, di tutti quei bambini che non hanno ancora ritrovato la loro mamma e il loro papà.
Presto, forse, anche Marc potrà riabbracciare i suoi genitori. Nel frattempo, nel Villaggio SOS di Bangui, il bambino viene curato amorevolmente dalla sua famiglia SOS. Il direttore del villaggio si augura il meglio per Marc, al quale si è già affezionato:
“È una gioia vedere Marc sorridere ogni giorno al mio arrivo. Quando mi vede, mi corre incontro festoso e io non potrei essere più felice nel vederlo felice di stare qui. È confortante vedere che un bambino come lui, il futuro di questa nazione, stia crescendo bene nonostante gli orrori di cui è già stato vittima”.
Grazie all’adozione a distanza, chiunque può unirsi a noi e aiutarci a restituire una famiglia ai bambini che l’hanno perduta. Per aiutare un bambino solo, come Marc, clicca qui.
Per ulteriori informazioni:
