Adottare a distanza per Natale? Si, ma con impegno e le giuste informazioni
Avevamo già scritto qualche anno fa di come con l’arrivo delle festività natalizie le persone si sentano più generose e spesso decidano di donare in beneficenza una parte del loro “budget” per i regali. Tra i numerosi doni solidali che vengono fatti a Natale, troviamo naturalmente l’adozione a distanza, un regalo non solo originale ma anche in grado di aiutare veramente bambini e comunità in difficoltà in Africa, Asia, Sud America o Europa dell’Est.. ma è giusto iniziare un sostegno a distanza solo perché ci si sente più buoni a dicembre?
Forse il mondo della comunicazione e della produzione di ogni tipo spinge a ricordare l’importanza di comprare regali di natale per dimostrare il proprio affetto ad amici e parenti, ma crediamo che nessuno sia del tutto obbligato a spendere i propri soldi nello stressante shopping natalizio. Forse non è neanche vero che a “natale siamo tutti più buoni” …eppure in un modo o in un altro, i consumi crescono a dicembre e ogni bravo italiano prepara numerosi pacchetti da lasciare sotto l’albero.
Per capire da dove nasce questa propensione ai regali e alla beneficenza possiamo approfondire l’origine di questa festa, che i cristiani inventarono all’Epoca Romana per fare “concorrenza” alla festività pagana del Sol Invictus, la festa del dio Sole, che si festeggiava proprio il 25 dicembre:
“La celebrazione del Sole Invitto proprio il 25 dicembre è testimoniata nel Cronografo del 354 insieme alla testimonianza del Natale cristiano. La prima testimonianza della celebrazione del Natale cristiano successiva al Cronografo del 354 risale al 380 grazie ai sermoni di san Gregorio di Nissa. La festa del Natale di Cristo, infatti, non è riportata nei più antichi calendari delle festività cristiane e anche in seguito veniva celebrata in date estremamente differenti tra loro.” tanto che “per la cristianità orientale cade il 6 gennaio e il 7 gennaio nelle Chiese ortodosse slave e copte”.
La festa del sole e della luce è una immagine che viene ripresa dagli stessi cattolici parlando del natale come “una festa di luce, che rischiara la notte delle nostre tenebre, la notte delle nostre incomprensioni, la notte disumana delle nostre angosce e disperazioni”, ad esempio nel Libro di Malachia con la nascita di Cristo come un nuovo “sole di Giustizia”. Dà grande importanza alla solidarietà perché “Cristo che nasce si fa solidale con l’uomo nel suo tempo e nel suo ambiente. La mangiatoia della grotta di Betlemme è simbolo della povertà di tutti i tempi”.
Sempre all’Epoca Romana i contadini festeggiavano dal tra il 17 e il 24 dicembre il dio dell’agricoltura Saturno, scambiandosi i doni della propria terra e preparando grandi pranzi in famiglia e tra amici. Oggi, con gran parte della società occidentale ormai secolarizzata, il Natale ha perso i suoi significati divini e magici, per mantenere un buon pretesto per festeggiare e farsi regali in compagnia.
Ecco che arriviamo quindi alla domanda che intitola questo articolo: è giusto fare una adozione a distanza per Natale? La risposta sta nelle motivazioni che spingono a questa scelta: vuoi sostenere un bambino a distanza perché sei sicuro di volere e potere contribuire alla sua crescita nei prossimi anni, oppure vuoi aiutarlo per una generosità momentanea o per fare bella figura con qualche amico sensibile?
Puoi immaginare da solo quale sia la risposta più corretta: attivare una adozione a distanza è una scelta importante e non puoi farla senza informarti seriamente di come funziona, come capire se sia sicura, leggere i consigli e le esperienze di altre persone che l’hanno fatta prima di te. Anche se ogni adozione non ha valore legale e puoi disdirla in ogni momento, un sostegno di questo tipo non è qualcosa che dovresti fare se non hai ben chiaro l’impegno necessario per continuare il tuo aiuto e le tue donazioni per almeno un paio di anni.
Illudere un bambino rimasto senza le cure della sua famiglia promettendogli il tuo aiuto per poi abbandonarlo perché ti sei dimenticato o perché non eri consapevole dell’impegno economico necessario, non aiuta nessuno, anzi, crea solamente dei problemi per quel piccolo e per l’associazione onlus a cui avevi affidato la tua buona conoscenza.
Adottare un bambino a distanza per Natale si, ma sapendo bene quello che si sta facendo, perché salvare la vita di qualcuno è una cosa seria. E voi cosa ne pensate? Aspettiamo i vostri commenti qui sotto!
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