Filippine: la potenza distruttiva di Haiyan in numeri
Era l’8 novembre quando Haiyan, formatosi 6 giorni prima al largo dell’Oceano Pacifico, in Asia, ha raggiunto le isole Filippine toccando terra a Guiuan, città della provincia di Samar, una delle più colpite dalla furia del tifone. Una settimana dopo, le immagini della desolazione che è stata seminata nell’arcipelago hanno commosso il mondo, anche se è difficile farsi un’idea concreta delle reali dimensioni di questa tragedia di proporzioni ciclopiche.
Tifone Haiyan – tutti i numeri

SOS Villaggi dei Bambini – Villaggio SOS di Tacloban
Haiyan appartiene alla categoria 5 (disastroso) della scala Saffir Simpson, usata per misurare l’intensità dei cicloni tropicali. 445 km/h è la velocità massima raggiunta dai suoi venti, mentre le onde con cui avrebbe investito la costa delle Filippine si sarebbero assestate su una altezza media di 6 metri, anche se nelle aree più orientali il litorale è stato temporaneamente sommerso a causa di un’onda di tempesta che ha raggiunto anche altezze di 9 – 10 metri. A Surigao, in sole 24 ore il tifone avrebbe rovesciato circa 250 mm di pioggia, con punte superiori in altre regioni.
Tifone Haiyan – la conta delle vittime
È invece di ieri la notizia che il numero di morti provocati dal passaggio di Haiyan non sarebbe 10.000, ma circa 2.500. Ad annunciarlo è stato il presidente filippino Benigno Aquino, che ha motivato l’impressionante ammontare iniziale con la mancanza di lucidità causata dall’emotività degli istanti immediatamente successivi alla tragedia. Si è invece fermata a 3.804 la conta dei feriti provocati dal tifone, mentre al momento sono date per disperse ancora 79 persone. Il 90% della città di Tacloban è stato raso al suolo, anche se ora le strade sarebbero state sgomberate dai detriti e rese finalmente agibili. In totale sono 11.3 milioni le persone colpite da Haiyan (4 milioni i bambini vittime del tifone secondo una stima di Unicef), mentre – nonostante si tratti di cifre provvisorie – gli sfollati ammonterebbero a quasi 700mila.
Nel suo passaggio in Vietnam, Haiyan avrebbe provocato altre 14 morti, 4 dispersi e poco meno di 100 feriti, mentre il numero delle vittime nelle regioni meridionali della Cina si sarebbe assestato a 5.
Erano 14 gli Italiani che si trovavano nelle Filippine al momento del passaggio del tifone Haiyan. In base alle informazioni rilasciate ieri, secondo le ultime dichiarazioni del ministro degli Esteri, Emma Bonino, l’unità di Crisi della Farnesina era riuscita a rintracciare 8 di loro, mentre sarebbero ancora 6 gli Italiani di cui si attendono notizie.
Tifone Haiyan – gli aiuti economici

SOS Villaggi dei Bambini – Villaggio SOS di Tacloban
Secondo l’ONU, il piano di aiuti necessario per sostenere le Filippine in questi giorni drammatici costa 301 milioni di dollari, mentre al momento Bruxelles avrebbe stanziato 10 milioni di euro da sommarsi ai primissimi 3 milioni destinati ai lavori di ristrutturazione di abitazioni e infrastrutture e potabilizzazione dell’acqua.
Dopo una prima tranche di aiuti economici che aveva suscitato critiche per la poca generosità, il governo cinese ha annunciato che ai primi 100mila dollari provenienti dalla Croce Rossa Cinese, presto si aggiungerà un’altra donazione di 1,2 milioni di euro.
Gli Stati Uniti hanno inviato da subito una portaerei, la George Washington, con il suo equipaggio di 5 mila marinai, 80 veicoli e tutto il necessario per le prime operazioni di soccorso. Lo stesso ha fatto anche la Gran Bretagna, che ha inviato verso l’arcipelago delle Filippine una nave da guerra con l’attrezzatura necessaria per rendere potabile l’acqua di mare.
Anche le associazioni non profit si sono subito attivate: per dare il proprio supporto è possibile contattare AGIRE al numero 800.132.870 e effettuare una donazione, mentre se si preferisce donare online, tramite conto corrente bancario o con bollettino postale è possibile raccogliere tutte le informazioni necessarie cliccando qui.
Adozione a distanza di un bambino o una bambina delle Filippine
L’arrivo del primo cargo di aiuti, diretto all’isola di Cebu, allestito da InterSOS con la coordinazione di AGIRE, è previsto per il 14 novembre e distribuirà tra le popolazioni locali tende e teli di plastica per gli sfollati (sarebbero 500mila le famiglie rimaste senza una casa), coperte e kit sanitari per le squadre sanitarie d’emergenza e per la potabilizzazione dell’acqua.
Nel frattempo, ieri Save the Children ha comunicato tramite la sua pagina di Facebook che il suo primo volo carico di aiuti (per un totale di 40 tonnellate) è partito per fare rotta su Manila. L’associazione porterà alle vittime del tifone Haiyan:
- 12.000 coperte
- 4 ospedali mobili con tutte le attrezzature mediche necessarie
- 13.600 taniche
- 2.500 kit da cucina
- 500 kit per neonati
- 100 tende termiche
- 2.000 teloni
- 5.000 secchi
Nonostante tutto il mondo si sia subito mobilitato, secondo il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, Valerie Amos, al momento si starebbe procedendo con troppa lentezza.
“La situazione è terribile, chi poteva andarsene lo ha fatto, tanti altri ci stanno provando. La popolazione filippina ha un disperato bisogno di aiuto. Dobbiamo fornire loro tutta l’assistenza di cui hanno bisogno. Mi sembra che li abbiamo abbandonati. Ci sono ancora delle regioni che non siamo stati capaci di raggiungere e in cui gli abitanti sono in preda alla disperazione”.
Avrebbe dichiarato la Amos. Nel frattempo, i ritardi con cui gli aiuti stanno raggiungendo l’arcipelago hanno provocato disordini tra la popolazione locale, causando la morte di 8 persone a causa del crollo di un muro di un deposito dal quale sono stati rubati 100mila sacchi di riso.
Dall’Italia, infine, il vice-ministro degli Esteri Lapo Pistelli, che ha la delega alla Cooperazione internazionale, ha dichiarato che nelle prossime ore dal porto di Brindisi partiranno i primi aiuti italiani in viveri, medicinali e kit d’emergenza, per un valore totale di circa un milione e mezzo di euro tra beni materiali e finanziamenti.
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
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