Un freddissimo inverno 2013: proteggere bambini e famiglie
Strano, ma vero: in questo mondo, pieno di cose meravigliose e curiose, esiste anche una categoria di amanti del freddo e delle basse temperature, ovvero i “Freddofili”. Forse alcuni sono persino vostri amici su Facebook, dove si riuniscono in uno dei tanti gruppi presenti per celebrare l’inizio della stagione fredda che, purtroppo, ha iniziato a farsi sentire.

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Prove generali d’inverno 2013… siamo pronti?
Eh già. Sfortunatamente, nonostante fosse incominciata tardi, l’estate ci ha definitivamente abbandonato, lasciandoci nella mani di un autunno che ha portato, soprattutto al Nord, un clima piuttosto freddo, per non dire freddissimo. La colpa è di Nefartari, la perturbazione che ha attraversato la nostra penisola a fine settembre abbassando le temperature. Nel corso dell’ultima settimana, infatti, si sono già verificate le prime nevicate, che hanno rivestito di bianco Alpi e montagne a partire dai 900-1000 metri.
Infreddoliti tra i banchi di scuola …
Il calo delle temperature, però, ha colto impreparate parecchie scuole, nelle cui aule gli studenti sono arrivati alla fine della giornata con sciarpe, piumini e guanti. I più sfortunati sono stati i ragazzi delle scuole di Sondrio. Per loro, l’accensione dei termosifoni è stata posticipata a causa di alcuni problemi legati ai lavori di riconversione da gasolio a gas delle centrali termiche. Anche in alcuni istituti di Lecco, gli studenti hanno passato delle ore “da brivido”… e non per il terrore scatenato da qualche professore particolarmente severo o minaccioso. Prima di questa settimana, infatti, a caloriferi spenti la temperatura in alcune aule si aggirava intorno ai 15° alle 10 di mattina.
Consigli per proteggere i bambini dal freddo
Insomma, per molti è arrivato il momento di correre ai ripari e di iniziare a pensare a come proteggere i più piccoli – nonché i più fragili – dal freddo dei prossimi mesi. La prima cosa da fare, per quanto ovvia, è evitare che i bambini al di sotto dei 3 mesi stiano all’aperto. Nei neonati, infatti, il sistema di termoregolazione non è ancora completamente efficiente e questo li espone maggiormente ai rischi che il freddo e le basse temperature delle prossime due stagioni comportano. In ogni caso, è consigliabile idratare regolarmente i bambini e, nel caso di una passeggiata, di coprirli per bene con una particolare attenzione per testa, mani e piedi.
Durante le ore più fredde è consigliabile, ovviamente, rimanere in casa, ma anche tra le mura domestiche i pericoli non mancano. In inverno, infatti, i bambini tendono ad ammalarsi maggiormente perché passano più tempo in ambienti chiusi, dove respirano la stessa aria già respirata da altri e nella quale sono stati liberati virus e batteri. È per questo che è essenziale arieggiare adeguatamente ogni stanza e umidificare per bene l’ambiente: l’aria troppo secca – infatti – rischia di danneggiare l’apparato respiratorio dei neonati asciugando il muco che lo riveste. A questo scopo, nel caso vogliate evitare di ricorrere all’uso di umidificatori, è sufficiente posizionare un asciugamano bagnato sopra ogni termosifone e sostituirlo una volta asciutto.
Il dilemma dei vaccini
Nel frattempo, proprio in questo periodo, insieme ai primi freddi di stagione è iniziato anche il processo di vaccinazione contro l’influenza stagionale. Il vaccino è una sorta di rituale in questo periodo, ma negli ultimi tempi in molti hanno non poche perplessità. “Ma è proprio necessario vaccinarsi?“ è questa la domanda che, infatti, sempre più Italiani si pongono e proprio per dar loro una risposta e vincere la diffidenza di tanti altri, dallo scorso 17 ottobre è attivo un apposito portale, raggiungibile al sito osservatorioinfluenza.it, tramite il quale un gruppo di esperti cercherà di spiegare l’importanza della vaccinazione e la necessità di ripeterla ogni anno.
Boom di sfratti: sempre più famiglie per strada

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Certo, sottoporsi a vaccinazioni, girare con sciarpe e piumini ingombranti, fare attenzione alla qualità dell’aria che respiriamo e subire rallentamenti e disagi a causa della neve sono tutte delle belle seccature. Eppure, non dobbiamo dimenticare che, in un certo senso, siamo dei privilegiati perché ci troviamo nelle condizioni di poter proteggerci dal freddo e dai malanni di stagione, mentre per tanti non è possibile. I prossimi potrebbero essere, infatti, mesi di grosse preoccupazioni per tutte le famiglie che rischiano di rimanere senza una casa proprio durante il periodo invernale. Infatti, a causa della crisi economica, sempre più famiglie vivono in condizioni di povertà con la conseguenza che arrivare alla fine del mese e pagare mutuo e affitto diventa sempre più complicato.
A Casalgrande, ad esempio, una famiglia tunisina è stata costretta a vivere in un furgone dopo che i suoi componenti erano rimasti senza lavoro e senza una casa. Solo a Casalgrande sono più di 20 le famiglie che hanno chiesto aiuto al Comune, ma le risorse a disposizione non bastano. L’allarme sfratti, però, è un problema che affligge tutta la penisola, come testimonia l’appello dell’arcivescovo di Tornio, Cesare Nosiglia, che ha chiesto una “tregua” per consentire di superare l’inverno anche alle famiglie a rischio.
So bene che tanti sono gli affittuari che non pagano il canone d’affitto ogni anno e magari anche da più anni. Seguendo le leggi in vigore sono soggetti al procedimento di decadenza. Ma non si può far pagare un prezzo altissimo a chi è moroso per un motivo così grave e incolpevole come la mancanza di lavoro.
Avrebbe detto Nosoria durante la benedizione della sua nuova residenza temporanea, lo scorso 10 ottobre. La situazione sarebbe allarmante anche a Milano (dove ogni giorno una media di 10 famiglie finirebbe per strada) e a Terni. Secondo quanto dichiarato da Caritas, infatti, sempre più persone si starebbero rivolgendo a Onlus e associazioni noprofit per cercare un riparo in vista di questo inverno. Gran parte delle richieste proverrebbero da cittadini di Terni, per lo più disoccupati, spesso provenienti dal settore dell’edilizia, un’area che ha risentito particolarmente della crisi.
Aiutare chi è in difficoltà
Con l’abbassarsi delle temperature, infine, non possiamo non pensare a tutti quei bambini che, in Italia e all’estero, hanno trovato un riparo solo grazie al prezioso intervento delle varie associazioni umanitarie impegnate a offrire un riparo a chi non ce l’ha e che è possibile aiutare non solo con l’adozione a distanza o una piccola donazione, ma anche in tanti altri modi. Insomma, per fare del bene non serve un grosso conto in banca, ma solo un grande cuore.
Per maggiori informazioni:
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