Siria: 10 bambini morti dopo un raid su Aleppo
Per i bambini della Siria, la guerra è parte della quotidianità che sono costretti a vivere da ormai 3 anni. A scandire le loro giornate sono la paura, le continue fughe e l’allarme per i continui attacchi che spesso costano la vita a loro o ai genitori.
Vivere in Siria oggi significa essere vittima di un conflitto in cui si sovrappongono desideri di indipendenza, rivalità fra etnie e questioni religiose: una matassa di interessi che non lascia spazio né ai bambini né alla salvaguardia dei loro diritti.

Un operatore di SOS Villaggi dei Bambini che distribuisce giacconi invernali (foto di Wissam Bachour)
Nuovo raid su Aleppo.
Purtroppo, nonostante gli ultimi tentativi di trattative di pace, l’escalation di violenze non sembra volersi attenuare come è stato confermato lo scorso weekend, quando un nuovo raid aereo lanciato su Aleppo da parte delle forze filo governative ha provocato la morte di 65 persone, tra cui 10 bambini. A denunciarlo è l’osservatorio siriano dei diritti umani, secondo il quale sarebbe stato fatto uso di barili imbottiti di TNT, un tipo di arma definito illegale da Human Right Watch.
Queste sono solo le ultime cifre di un bilancio che da tre anni continua a crescere raggiungendo cifre allarmanti: solo i bambini morti nel corso di questa sanguinosa guerra sono 7.300, 136.000 il numero totale delle vittime.
In questa escalation di morte e sangue, gennaio 2014 si è rivelato detentore di un triste record, quello del più alto numero di decessi: sono 6.000, infatti, gli uomini, le donne e i bambini che hanno perso la vita nel primo mese del terzo anno di guerra.
Guerra in Siria, il bilancio.
Secondo gli esperti, però, per quanto alte queste stime potrebbero essere state riviste al ribasso dalle varie parti coinvolte nel conflitto e che, essendo restie a parlare del numero dei propri caduti, potrebbero star nascondendo uno scenario dalle tinte ancora più cupe.
Un rapporto dell’Oxford Research di Londra, ad esempio, stima in 11.420 le vittime sotto i 17 anni (2.223 sono morti nella zona di Aleppo, 389 sono stati uccisi da un cecchino, 764 “sommariamente giustiziati e più di 100 sono stati “torturati”, sottolinea il rapporto).
SOS Villaggi dei Bambini da anni lavora incessantemente per fornire ai più piccoli un luogo sicuro e uno spazio in cui ricominciare a vivere una vita e un’infanzia serena, perché sono in migliaia gli orfani che hanno perso entrambi i genitori a causa della guerra. Per chi, invece, ha ancora la mamma e il papà, ora saranno l’inverno e la mancanza di mezzi per proteggersi dal freddo, a mettere in ginocchio le famiglie. Per questo, l’associazione dallo scorso dicembre ha avviato un progetto col quale, dal suo inizio, ha donato kit igienici a 2.000 famiglie nella zona rurale di Damasco e nella città di Raqqa e consegnando latte per neonati, vestiti e giocattoli a 8.000 bambini. Sono stati forniti anche oltre 60.000 pacchi alimentari e consegnati kit scolastici a 16.000 bambini con l’obiettivo di restituire una routine e la normalità alle loro vite.
Vuoi aiutare un bambino siriano a ritrovare la normalità? Attiva oggi la tua adozione a distanza.
Per ulteriori informazioni:
