Infanticidio? Muoiono più femmine che maschi
Articolo scritto da Roberta Gotti
La discriminazione nei confronti delle bambine ha sempre generato nel corso dei secoli diverse forme di maltrattamento e di privazione dei diritti fondamentali dell’essere umano portando alla luce problemi come l’aborto selettivo, lo sfruttamento sessuale, la morte per malnutrizione, lo sfruttamento in ambito militare e domestico. Molte bambine vengono trattate come vere e proprie merci di scambio.
Nel 1989 è nata in Italia l’associazione Terre des Hommes, diventata fondazione nel 1994, il cui scopo principale è quello di proteggere il maggior numero di bambini da ogni forma di violenza e di abuso garantendo il loro diritto alla vita, alla salute e all’educazione. In occasione della prima giornata mondiale delle bambine e delle ragazze istituita dall’Onu l’11 Ottobre del 2012 Terre des Hommes ha dato il via alla campagna di sensibilizzazione “InDifesa” il cui obiettivo principale è quello di mettere al centro del proprio intervento i diritti delle bambine e delle ragazze di tutto il mondo.
Per comprendere la necessità e l’urgenza di una campagna come questa occorre analizzare a fondo la situazione in cui migliaia di bambine sono costrette a vivere ancora oggi e aprire gli occhi su una realtà agghiacciante che spesso si cerca di dimenticare, di occultare o di negare per tenere lontana dalla propria coscienza la verità, ovvero che ciascuno di noi potrebbe fare di più contro questo gravissimo problema.
L’infanticidio e l’aborto selettivo hanno conosciuto la loro massima espansione nel 1978 quando, per far fronte alle problematiche economiche legate ad un incontrollato aumento demografico, il governo cinese instituì la politica del figlio unico che obbligava le famiglie ad avere un solo figlio e che, solo qualche anno più tardi, permise loro di averne più di uno introducendo però ingenti sanzioni pecuniarie per i figli oltre il primogenito.
Questa politica portò a conseguenze devastanti e alla violazione dei diritti umani per migliaia di bambine in tutta la Cina infatti in moltissimi casi quando la primogenita era di sesso femminile, le donne ricorrevano all’aborto o abbandonavano le neonate subito dopo la nascita.
Ma perché questo accadeva e tuttora accade in diverse parti del mondo? Le ragioni di questa discriminazione hanno origini molto antiche e sono profondamente legate alle tradizioni, alla cultura e alla religione di molte popolazioni che vedono le bambine molto svantaggiate rispetto ai loro coetanei maschi. Non più giochi per bambine, ma discriminazione.
In molti paesi, sia sottosviluppati che in via di sviluppo, avere una figlia femmina viene infatti vista come una gravissima penalizzazione per la famiglia perché la obbliga a prevedere una cospicua dote da dare al futuro marito al momento del matrimonio andando ad impoverire notevolmente i beni di famiglia, mentre avere un figlio maschio garantiva maggior forza lavoro e un maggior supporto durante la vecchiaia.
Questo perché in Cina, come in molte altre parti del mondo, le figlie femmine non potevano più occuparsi della famiglia di origine perché al momento del matrimonio diventano parte integrante della famiglia del marito. Un figlio maschio garantiva quindi maggiore forza nel lavoro, un supporto durante la vecchiaia, un erede per i beni di famiglia e qualcuno che portasse avanti il nome di famiglia mentre una figlia portava solo conseguenze negative.
Per tutti questi motivi solo in Cina e in India, che sono i paesi maggiormente colpiti da questo fenomeno, mancano all’appello più di 100 milioni di bambine vittime di aborti selettivi, di infanticidi o di scandalose compravendite. Questa mentalità che privilegia fortemente la prole maschile a discapito di quella femminile è così profondamente radicata nella cultura di diverse parti del mondo che, nonostante si conosca la gravità e la portata che questo fenomeno ha ancora oggi, risulta particolarmente difficile da combattere e i numeri relativi alla quantità di bambine scomparse in diverse parti del mondo dicono chiaramente che c’è ancora molta strada da fare.
Il fenomeno degli aborti selettivi non risparmia nemmeno il nostro paese, anche se con un’incidenza molto inferiore rispetto ad altre parti del mondo. Con l’afflusso a partire dagli anni 90 di notevoli quantità di immigrati provenienti dai paesi asiatici anche i medici italiani si sono infatti trovati ad affrontare il problema degli aborti selettivi. Molte donne di origine prevalentemente indiana, cinese, nord-africana e albanese, non conoscendo la legislazione italiana, chiedevano di scoprire il prima possibile il sesso del feto per decidere se portare a termine la propria gravidanza oppure no! Questo ha portato anche in Italia a far perdere la vita ad alcune centinaia di bambine.
Come aiutare i bambini? L’iniziativa di Terre des Hommes per far fronte al problema dell’infanticidio e dell’aborto selettivo è stata principalmente quella di condurre un’attenta analisi del fenomeno tramite gli operatori sociali attivi sul campo per individuare le aree e le caratteristiche comuni alle famiglie maggiormente colpite da questo problema.
In questo modo è stato possibile ottimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione concentrando gli sforzi nelle aree rurali più povere e nelle famiglie con maggiori difficoltà economiche con già altre figlie femmine presenti. Una volta individuati i casi potenzialmente più a rischio di infanticidio l’associazione metteva a disposizione delle donne un rescue team in grado di fornire un’adeguata assistenza medica, sociale e psicologica che si occupasse sia del monitoraggio dopo il parto sia di tutte le attività di alfabetizzazione e di sensibilizzazione atte a diffondere una diversa concezione del divario tra uomo e donna e di promuovere la collaborazione con i Centri di Salute Pubblica.
Per le famiglie più in difficoltà che accettavano di tenere le proprie figlie venivano inoltre sviluppati programmi di sostegno per favorire la scolarizzazione, l’assistenza sanitaria e la fornitura di generi alimentari e venivano concessi finanziamenti per l’avvio di piccole attività redditizie che permettessero alla famiglia di rendersi indipendente. Le attività dei Rescue Team sono terminate nel 2009 ma a carico di Terre des Hommes restano molte delle bambine salvate e delle famiglie identificate nel corso dell’operatività del progetto.
Quella di Pryanka è una delle storie di successo dell’associazione, una storia che dimostra come spesso la scarsa cultura, la povertà e le ideologie di un popolo possano mietere migliaia di vittime innocenti. La donna di origini indiane sposata con un uomo violento e dedito all’alcol, già madre di due figli maschi e due femmine aveva già commesso altri infanticidi di neonate ed era di nuovo incinta di due gemelline entrambe di sesso femminile. Individuata come caso altamente a rischio dai volontari del rescue team di Terre des Hommes inizialmente la donna non voleva assolutamente essere contattata dai volontari dell’associazione e una volta date alla luce le due piccole era intenzionata a disfarsene come aveva fatto per le altre neonate.
Dopo lunghi colloqui la donna ha finalmente accettato di essere seguita dall’associazione che le ha fornito aiuti sanitari, generi alimentari e supporto psicologico. Sono stati anche raccolti dei fondi per costruire a lei e ai suoi bambini una casa nuova. Grazie all’intervento dei volontari oggi le due gemelline sono vive e stanno bene… sono vivaci e allegre e frequentano la quinta classe e tutto ciò ci induce a sperare che iniziative come queste siano sempre di più per salvare la vita a tantissimi piccoli angeli che rischiano ogni giorno di volare in cielo senza aver avuto la possibilità di vivere.
Articolo scritto da Roberta Gotti
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
- http://es.wikipedia.org/wiki/Infanticidio
- http://www.terredeshommes.it/dossier-indifesa/
- http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_25/violenza-donne-rapporto-action-aid-calabro_22bd18d4-d9e7-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml
- https://www.adozione-a-distanza.info/terre-des-hommes-indifesa-con-sms-solidale/
Notizie e aggiornamenti sull’infanticidio da Google News:
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Video su infanticidio e aborto selettivo da Youtube:

in realtà sono più i maschi a morire per mano di donne, i casi americani e gli ultimi registrati purtroppo parlano chiaro, ma è sempre meglio mnon provocare ulteriormente le donne e accollarsi anche questa piaga per evitare nervosismi