La lotta di Malala per la vita e per i diritti delle bambine
Malala Yousafzai è una bambina pakistana di 14 anni divenuta ormai un’icona per il suo coraggio. La ragazzina è nota infatti in tutto il mondo per essere una giovanissima attivista per il diritto all’istruzione femminile, che in Pakistan è stato abolito dai talebani. A 11 anni, con un blog, aveva iniziato la sua attività di denuncia documentando per conto della BBC il regime dei Talebani Pakistani e la loro occupazione militare nello Swat District, e per il suo attivismo Malala è stata nominata all’International Children’s Peace Prize.
Ironia della sorte, il 9 ottobre 2012, soltanto 2 giorni prima della Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze, Malala è stata vittima di un attentato rivendicato dai talebani, durante il quale ha ricevuto un colpo d’arma in testa soltanto per aver difeso il diritto di andare a scuola. Le condizioni di salute della ragazzina, ora in Gran Bretagna per essere curata, stanno migliorando, è uscita dal coma ma non è ancora cosciente e riesce a comunicare solo muovendo mani e piedi.
Il gesto, disapprovato anche dalla stessa comunità locale, è diventato un monito per tutti, dai i sostenitori della causa con azioni di volontariato, a media, istituzioni e associazioni onlus e no profit, che quotidianamente lavorano in difesa dei diritti delle bambine nel mondo. La presidentessa di SOS Villaggi dei Bambini Pakistan, Souriya Anwar, ha condannato duramente l’episodio e ha colto l’occasione per rivolgere un appello all’opinione pubblica, chiedendo che si presti più attenzione a episodi di violenza insensata come questi, affinché possano essere evitati.
Nonostante nei decenni passati abbiamo assistito a ondate di violenza, un’atrocità come questa, commessa contro una bambina innocente, ha scosso profondamente tutta la nazione. Punita per aver parlato di un diritto umano universale, il diritto all’istruzione! Questa coraggiosa e giovanissima ragazza è un modello per tutte le ragazze e per tutti coloro che si sforzano per garantire i loro diritti.
L’appello della presidentessa dell’associazione no profit, che da più di 40 anni lavora in Pakistan con progetti di accoglienza e di adozione a distanza per bambini orfani e abbandonati, è soprattutto una richiesta: bisogna combattere con maggiore forza per diritti naturali dei bambini, in modo particolare per i diritti delle bambine specialmente in una società come quella pakistana, in cui le donne e le ragazze godono di ancor meno diritti delle loro coetanee d’America o Europa.
SOS Villaggi dei Bambini Pakistan lavora per il benessere dei bambini, particolarmente per quelli privi di cure parentali e di una vita famigliare normale. In una società in cui le discriminazioni di genere persistono, le ragazze sono il primo obiettivo dei nostri sforzi, provvedendo a dare loro la possibilità di sviluppare il proprio potenziale e rassicurandole, facendo loro capire che non sono marginalizzate.
In attesa che le condizioni di salute di Malala migliorino ci auguriamo che episodi di violenza sulle donne e le bambine non accadano più e che il mondo degli adulti possa capire che ciò che per un bambino o un ragazzo conta davvero è il diritto alla vita e a crescere serenamente.
Per maggiori informazioni e approfondimenti:
- http://www.sos-childrensvillages.org/News-and-Stories/News/Pages/Malala-is-an-icon-for-bravery-and-resolve.aspx
- http://www.giornalettismo.com/archives/548197/il-risveglio-di-malala/
- http://www.giornalettismo.com/archives/546091/malala-merita-la-morte/
- http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/7834402.stm
- http://www.loccidentale.it/node/119059
Notizie e aggiornamenti su Malala e il Pakistan da Google News:
powered by RSS Just Better 1.4 plugin
Video su Malala e i bambini accolti nei Villaggi SOS in Pakistan da Youtube:
