400 bambini morti in Siria, la denuncia di UNICEF
Nella terribile rivolta scoppiata ormai da quasi un anno in Siria, il conto delle vittime è sempre più impressionante: la denuncia di UNICEF parla di almeno 400 bambini rimasti uccisi e altrettanti arrestati, torturati e abusati sessualmente nelle prigioni del regime.
La popolazione, che lotta per l’opposizione all’attuale governo, continua a protestare nelle strade soprattutto nelle città di Homs e Hama e negli ultimi 4 giorni sono morte quasi 200 persone. Anche a Damasco l’influenza del regime sembra perdere colpi: si moltiplicano le manifestazioni all’uscita delle moschee, mentre l’esercito nazionale viene armato per reprimere i dissidenti, soprattutto a Homs.
Le violenze commesse dai militari siriani sui bambini sono crimini contro l’umanità, come definito dal rapporto stilato dall’ ONU a fine novembre. Le immagini diffuse sulle condizioni dei piccoli nelle carceri siriane hanno sconvolto il mondo intero. Numerosi paesi hanno chiuso le loro ambasciate in Siria, chiedendo al più presto una nuova risoluzione della crisi.
Il piano di pace avanzato dalla Lega Araba, prevede le dimissioni dell’attuale presidente Bashar al-Assad, e la cessione delle sue prerogative al vice, Farouk al-Sharaa, mentre l’Assemblea Generale ONU il 19 dicembre ha adottato la risoluzione 133/2011, che chiede con forza al regime siriano di cooperare con la Commissione internazionale indipendente di inchiesta e di cessare le continue violazioni dei diritti di adulti e bambini in Siria. Risoluzione ostacolata dal veto posto da Russia e Cina.
Il compito delle associazioni umanitarie, onlus e noprofit attive in Siria è quello di sostenere e accogliere tutti quei bambini rimasti colpiti dalla guerra civile, feriti, senza casa o famiglia. Purtroppo il loro lavoro viene quotidianamente ostacolato dalle azioni militari, che mettono a rischio la vita di collaboratori e volontari.
La scorsa settimana nella città di Aleppo, 2 bombe sono scoppiate vicino a uno dei programmi di accoglienza dell’associazione SOS Villaggi dei Bambini Onlus: i bambini accolti e lo staff stanno bene, ma le esplosioni hanno causato 28 morti e ferito altre 200 persone nella zona.
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