The Mission: Lorena Bianchetti e Cesare Bocci si aggiungono al cast
In queste prime due settimane di ottobre, The Mission è stato oggetto di attenzione non solo da parte dell’opinione pubblica italiana, ma anche all’estero. Infatti, mentre la RAI rilasciava ulteriori dettagli sui partecipanti e sui costi del programma, in Francia l’esperimento di social tv della nostra televisione pubblica veniva definitivo “innovativo” insieme a un piccolo gruppo di altri programmi coi quali the Mission condividerebbe l’intento di raccontare il dramma dei profughi e la vita degli immigrati.

Foto da Google Images
The Mission: Chi, dove, quando e… quanto?
Oltre a ulteriori dettagli sulle location di The Mission, che sarà ambientato nei campi profughi del Congo, della Mauritania, della Giordania, del Mali e del Sudan, la scorsa settimana è stata presentata anche una nuova coppia di vip partecipanti. Dalle pagine di TV blog, infatti, è stato annunciato che tra i protagonisti del programma ci saranno anche Lorena Bianchetti (conduttrice di programmi come A sua immagine, Al posto tuo, Domenica in e del più recente Parliamone in Famiglia) e Cesare Bocci (attore e, nel 2013, conduttore di Miss Italia 2013).
Come era stato già anticipato, il resto del cast sarà composto da Paola Barale, Albano (insieme alle figlie Cristel e Romina) Emanuele Filiberto, Candida Morvillo e Francesco Pannofino. Resta ancora da decidere, invece, chi sarà il conduttore di The Mission, ma secondo i meglio informati RAI prenderà una decisione nei prossimi giorni.
Sempre secondo TV blog, la messa in onda del programma sarebbe stata anticipata alla fine di novembre, per riempire il buco di palinsesto lasciato per quella data da Tale e Quale Show che in quel periodo sarà arrivato all’ultima puntata.

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Nel frattempo, anche le informazioni relative ai costi del programma sono diventate più definite. Oltre a restare confermato il rimborso spese di 700€ che i protagonisti dello show riceveranno per ognuno dei 15 giorni di lavoro nei campi profughi, il primo ottobre è stato reso noto che ogni puntata di The Mission dovrebbe costare circa 400.000 euro (il direttore di RAI 1, Giancarlo Leone, avrebbe dichiarato, però, che i preventivi sono ancora in fase di studio). A questa cifra, bisognerebbe poi aggiungere i costi di produzione per un totale in linea con le spese di un qualsiasi altro programma attualmente in televisione.
Ancora confusa, invece, la situazione relativa ai cachet che gli ospiti riceveranno per la loro presenza in studio. Inizialmente, infatti, si era parlato di una retribuzione “coerente con quanto pagato per il loro soggiorno nei campi profughi”, ma proprio quest’affermazione sarebbe ora fonte di dubbi e ambiguità tanto che in molti si chiedono se gli “ospiti” riceveranno un compenso maggiore per rimediare “alla scarsità” del rimborso spese, o se – trattandosi di un esperimento di social tv – anche i cachet in studio saranno relativamente contenuti.
The Mission: la parola alla Croce Rossa Italiana
Nel frattempo, the Mission continua a essere oggetto di critiche, l’ultima proveniente dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa, che in una nota congiunta firmata dal Segretario Generale Bekele Geleta, e da Francesco Rocca, il Presidente di CRI, dichiara che:
La nostra posizione è che un reality show, un formato ben noto per spettacolarizzare i problemi piuttosto che riflettere sulle loro cause e sulle soluzioni possibili, rischi di trasformare le tragedie umanitarie in fiction, la sofferenza in intrattenimento, la dignità umana in gioco. Anche se l’obiettivo dell’iniziativa è quello di creare consapevolezza, il rischio che ciò diventi un’opportunità per aumentare gli ascolti tv a spese della dignità delle persone è semplicemente troppo alto, in maniera inaccettabile. Crediamo anche che avere personaggi famosi che interpretano il ruolo di operatori umanitari potrebbe non riuscire a dare una visione precisa e corretta del lavoro umanitario come un’attività altamente professionale, che richiede competenze tecniche e specifiche, dando la visione semplicistica di qualcosa che può essere fatta da chiunque. Uno show in cui i partecipanti sono chiamati a ricoprire i ruoli di operatori umanitari potrebbe comportare il rafforzamento di vecchi stereotipi e ampliare la distanza tra il soccorritore e il soccorso, mostrando il lavoratore umanitario pieno di risorse che da un lato tende la mano per aiutare, dall’altro il beneficiario vulnerabile che la riceve.
I “cloni” europei e non di The Mission
Nel frattempo, mentre in Italia The Mission continua a essere contestato, all’estero la situazione è diversa. Infatti, il programma è stato inserito tra gli 8 format più innovativi a livello mondiale durante il MIPCOM 2013 di Cannes, una fiera espositiva che consente a chi lavora nel mercato dell’intrattenimento tv di finanziare, acquistare e conoscere i contenuti creati dagli altri network.
Proprio grazie a MIPCOM, veniamo a sapere che The Mission non è il solo esperimento di social tv che vedrà la luce questo inverno. In Olanda, ad esempio, in “The Kamaras Love You” alcuni vip verranno mandati a vivere per tre settimane in compagnia di una tribù dell’Africa, in cui, tra i membri principali, si nascondono anche sei attori.
Sempre nei Paesi Bassi, il prossimo gennaio verrà lanciato Utopia, show in cui 15 partecipanti dovranno vivere in un terreno con un granaio da riempire, due mucche, 20 polli e 25.000 € di budget per fondare in un anno una società migliore. Ogni mese, uno dei concorrenti verrà eliminato e al suo posto entrerà un altro candidato.
Anche le TV Israeliane trasmetteranno un programma simile: si chiamerà “The Village” e metterà alla prova 5 famiglie moderne impegnate a rinunciare per 30 giorni alle comodità della vita di tutti i giorni per vivere in un’aerea disabitata e fondare da zero una nuova comunità.
Immigrati e profughi saranno protagonisti anche sugli schermi delle tv britanniche, che prossimamente trasmetteranno “Why Don’t You Speak English?”, un reality che segue le vicende di 4 immigrati di prima generazione impegnati a imparare l’inglese vivendo per una settimana insieme a una famiglia inglese. La settimana successiva, invece, i ruoli saranno ribaltati e la famiglia ospitante imparerà a conoscere lo stile di vita degli immigrati in Gran Bretagna.
Che The Mission sia solo l’apripista di una lunga serie di esperimenti sociali televisivi che prossimamente intaseranno le nostre reti? Staremo a vedere…
Per maggiori informazioni e approfondimenti su The Mission:
- Petizione RAI: non mandare in onda il reality “Mission”;
- Lorena Bianchetti e Cesare Bocci a Mission su Rai1 (Anteprima TvBlog);
- Mission, Croce Rossa preoccupata: “Rischia di trasformare tragedie umanitarie in fiction”;
- Quanto costa il programma Mission (di Giulio Sensi);
- Croce Rossa Italiana: “Ecco perché il reality Mission non ci convince”;
- Il Comunicato di CRI e Federazione Internazionale Croce Rossa;
- Il sito web di MIPCOM
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