Sprechi e bambini in strada: ecco i Mondiali del Brasile 2014
Il Brasile è sempre stato un paese in bilico tra zone di gravissima povertà (le famose Favelas) e aree ricchissime in cui vivono i potenti del paese. Con la preparazione per accogliere i mondiali di Calcio 2014 e le Olimpiadi 2016, il governo dello stato di Rio de Janeiro sta facendo una vera e propria “pulizia umana“, distruggendo le case e cacciando migliaia di famiglie delle zone povere.

Foto da Caminantes
Il Brasile vuole nascondere ai suoi turisti i gravi problemi economici e sociali come si farebbe spazzando la polvere sotto al tappeto, ma in questo caso è la vita di bambini e adulti a essere schiacciata. Interi quartieri popolari vengono abbattuti, le ruspe si presentano con forza davanti alle case alle 7 del mattino, senza dare neanche un preavviso o una nuova sistemazione alle famiglie che sopravvivevano in quella zona. Al posto delle case, un parcheggio per i turisti amanti del calcio.
Brasile, povertà e calcio
Come possiamo leggere su Wikipedia, sono almeno 24.000 i bambini che ogni giorno vivono in strada nelle principali città del Brasile, senza una casa o qualcuno che si prenda cura di loro. Sono bambini sfruttati, picchiati, costretti a prostituirsi o chiedere le elemosina ai passanti, dormono nello sporco e muoiono per terra nel più triste anonimato. I Mondiali di Calcio 2014 stanno peggiorando la situazione e le case vengono distrutte per fare spazio a strutture turistiche. Sono più di 250.000 le persone che il Brasile vuole cacciare per far spazio ai Mondiali di Calcio.
Mentre non c’erano abbastanza fondi per la costruzione di scuole e ospedali nelle zone più bisognose del Brasile (ci sono giovani ragazze che partoriscono i loro figli in strada senza assistenza sanitaria), si sono invece trovati subito miliardi di euro per la costruzione di costosissime strutture per giocare a calcio e far divertire i tifosi per qualche settimana.

Foto da Google Images
Il costo dei Mondiali 2014
Ma quanti soldi sono stati “sprecati” in Brasile per l’organizzazione dei mondiali di calcio 2014? Da un articolo approfondito sull’Internazionale leggiamo che il Segretario dello Sport brasiliano aveva annunciato una spesa preventivata di circa 13 miliardi di dollari, ma dalle stime attuali sembra che il costo dei mondiali 2014 potrebbe superare i 15 miliardi di dollari… soldi di la cui maggior parte arrivano proprio da fondi pubblici.
Insomma, il governo brasiliano che di fronte alle vaste zone disagiate del suo paese, ai problemi sociali, alla mancanza di servizi per la popolazione locale, affermò la mancanza di soldi per migliorare queste situazioni, non sembra aver avuto troppi problemi a finanziare opere sportive al solo fine di intrattenere i turisti esteri. Naturale che i brasiliani del ceto medio-basso non ci stanno a questo sopruso e già da tempo sono innumerevoli le manifestazioni contro questi mondiali di calcio.

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Artisti del mondo contro i Mondiali 2014
Le notizie sugli sgomberi delle favelas per fare spazio ai mondiali di calcio, le violenze dei militari che cacciano uomini, donne e bambini senza pietà, le speculazioni economiche che arricchiscono chi è già ricco e sfruttano ancor di più chi non ha nulla, stanno toccando i cuori e le menti di milioni di persone in tutto il mondo, tra cui numerosi artisti che stanno cercando di lanciare messaggi di sensibilizzazione attraverso la loro arte. Come è successo per la street art di Paulo Ito con questo dipinto su un muro di San Paolo:

La Street Art di Paulo Ito contro i mondiali 2014
Un’altra trovata che ha fatto molto parlare di sè è quella di Eron Morais de Melo, un uomo di 32 anni che ha creato un costume di Batman per scendere nelle strade delle favelas colpite dagli sfratti come segno simbolico della giustizia a favore dei più deboli.

Batman contro i mondiali di calcio 2014
I bambini del Brasile e le favelas
Ci sono tante testimonianze sulla drammatica situazione in cui vivono i bambini del Brasile, senza mai un momento di respiro tra lotte interne delle bande di trafficanti di droga, giri di prostituzione, i militari del governo che distruggono le loro case e ora anche gli organizzatori dei Mondiali di Calcio che impongono la loro forza economica. Come possiamo leggere su Caminantes:
A pagarne le spese per primi sono i bambini. “Tra quelli che vedi ballare alle tue spalle – continua Barbara -, uno è mi è svenuto per la fame davanti alla porta, un altro non ha parlato con nessuno per anni. Poi mi ha raccontato che viveva accanto alla casa che i narcos usavano per le torture“.
Ogni giorno, polizia e messi comunali, girano per le favelas “pacificate” e segnano con una vernice gialla, come si fa con gli alberi, le case da abbattere. E’ una pratica che non ha nessun valore né legale né pratico, ma che basta a far scappare e qualche volta anche suicidare chi ci vive. Vero e proprio terrorismo psicologico. Il mondiale si è rivelato un ottimo escamotage per giustificare queste operazioni militari contro la povertà per la conquista di terreni lottizzabili.
Purtroppo le favelas sono da sempre un luogo di povertà e sfruttamento, in cui i bambini nascono, vengono sfruttati in ogni modo possibile e muoiono come se fosse tutto normale. La soluzione non è certo mantenere le strutture decadenti e sporche delle favelas, ma il governo dovrebbe investire nello sviluppo sociale: quanti dei soldi spesi per intrattenere i turisti del calcio sarebbero potuti essere spesi per salvare la vita a migliaia e migliaia di bambini?

Foto da Google Images
Come aiutare i bambini del Brasile
Fortunatamente ci sono alcune associazione impegnate già da anni per salvare i bambini di strada del Brasile, sopratutto in questa nuova violenza guidata da interessi economici e sportivi, come SOS Villaggi dei Bambini le cui attività in Brasile iniziano alla fine degli anni 60.
Nei Villaggi SOS i bambini rimasti senza le cure dei loro genitori vengono accolti e protetti, in una nuova casa accogliente e da una famiglia affettuosa. Grazie alle Adozioni a Distanza, possiamo continuare ad accoglierei i bambini soli, per salvargli la vita.
- SOS Villaggi dei Bambini ha strutture di aiuto per bambini in 18 città e favelas del Brasile
- Accoglie e sostiente più di 10.000 bambini e ragazzi
- In Brasile ci sono 16 Villaggi SOS
- In Brasile sono più di 700 i bambini già adottati a distanza dai sostenitori internazionali
Se anche tu vuoi aiutare un bambino o una bambina del Brasile salvati dalla strada, compila il modulo e ti contatteremo nei prossimi giorni per la conferma. Potrai scegliere un Villaggio SOS del Brasile dove incontrarli davvero se lo vorrai.
Quando riceveremo i tuoi dati, ti ricontatteremo per tutte le informazioni e le tue domande! Puoi anche visitare il sito www.sositalia.it o chiamarci allo 02.55231564
La mappa del Brasile da Google Maps:
Visualizzazione ingrandita della mappa
I Mondiali del Brasile su Twitter:


Salve,signor Taborelli,mi chiamo Maria Elena Coppola e sono una ragazza di 22 anni compiuti da poco,devo dirle che la ammiro sul serio per aver scritto quest’articolo:lei dimostra una grande sensibilità che purtroppo esiste solo in pochissime persone.Mi dispiace davvero tanto che la gente spenda i soldi in cose inutili quando nel mondo c’è troppa fame e troppa povertà.Infatti io vorrei adottare un bambino o una bambina a distanza e appena ne avrò la possibilità vorrei andare in Uruguay ,vicino al Brasile per costruire lì un villaggio sos ove darò un futuro a molti bambini di strada o autistici.Infatti ho intenzione di organizzare tra qualche anno una raccolta fondi destinata a tale scopo.Le porgo le mie umili scuse per essermi dilungata troppo ed anche essermi sfogata(anche se ne avevo bisogno)e la prego di voler accettare i miei distinti saluti.Maria Elena
Grazie per il tuo commento Maria, le opinioni sugli articoli che pubblichiamo qui su AdoBlog sono sempre apprezzate! Non posso darmi il merito in particolare per questo articolo, le notizie provengono dal web ed è grazie alla stessa popolazione del Brasile che si è ribellata a questa situazione che abbiamo potuto conoscere quello che è successo e sta ancora succedendo nel paese!
Molto divertente il video di Focus con le azioni che hanno fatto la storia del calcio riprodotte in stop motion con l’aiuto dei Lego http://www.focus.it/cultura/i-momenti-piu-belli-del-calcio-ricostruiti-con-i-lego_29052013_7844_C12.aspx