{"id":2661,"date":"2012-06-22T14:30:21","date_gmt":"2012-06-22T13:30:21","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=2661"},"modified":"2018-02-27T13:00:52","modified_gmt":"2018-02-27T12:00:52","slug":"bambini-e-internet-rischi-e-consigli-per-la-navigazione-sicura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/bambini-e-internet-rischi-e-consigli-per-la-navigazione-sicura\/","title":{"rendered":"La risposta di Facebook ai pericoli che corrono i minori online"},"content":{"rendered":"

Un tempo era la piazza pubblica il luogo in cui far chiacchiere, conoscersi e confrontarsi, invece oggi interagiamo attraverso chat, social network e community virtuali<\/strong>. Niente di male se il progresso tecnologico aumenta lo scambio di informazioni e migliora la comunicazione, ma siamo sicuri che per i bambini valga la stessa regola?<\/strong><\/p>\n

I dati presentati da Save the Children<\/a> dicono che il 32% dei naviganti adolescenti<\/strong> in Italia ha dato il proprio numero di cellulare a qualcuno conosciuto in rete<\/strong>, il 10% dei ragazzi tra i 12 e i 13 anni lo avrebbe incontrato e la percentuale aumenta nella fascia d\u2019et\u00e0 tra i 16 e 17 anni. Non sempre purtroppo si tratta di incontri tra coetanei quindi \u00e8 facile immaginare che i rischi<\/strong> di abusi e maltrattamenti, cyber-bullismo, traffico a sfondo sessuale<\/a>, grooming<\/a><\/em> <\/strong>(l\u2019adescamento on line) e rapimenti<\/strong>, per i giovani internauti sono a portata di click.<\/p>\n

Una delle cause \u00e8 la semplicit\u00e0 con cui il mezzo consente la diffusione di informazioni e l\u2019altrettanta facilit\u00e0, o forse sarebbe meglio dire ingenuit\u00e0, con la quale i minorenni si affidano all\u2019immediatezza dei media. C\u2019\u00e8 infatti un dato ancora pi\u00f9 allarmante che bisogna tenere in considerazione. Rispettivamente il 6.5% e il 16%<\/strong> delle fasce d\u2019et\u00e0 considerate dichiara di aver gi\u00e0<\/strong> postato sui social network video o immagini di s\u00e9 nudo o in abbigliamento intimo<\/strong>.<\/p>\n

Per evitare inconvenienti simili, per monitorare ed educare alluso\u00a0del Web<\/b> nascono una serie di progetti didattici innovativi dedicati a bambini e ragazzi fino ai 18 anni, necessari se pensiamo che pochi siti, tra i quali MySpace, Bebo e NetLog, bloccano l\u2019accesso all\u2019account del minore <\/strong>da parte di persone non selezionate dall’utente, mentre la maggior parte degli altri non si curano affatto del monitoraggio delle registrazioni.<\/p>\n

\"Facebook<\/p>\n

Pensiamo a Facebook<\/strong><\/a>. Il geniale Mark Zuckerberg forse non aveva previsto che nessuno meglio di un bambino \u00e8 in grado di mentire!<\/strong> \u00c8 vero che Facebook non consente la registrazione ai minori di 13 anni<\/strong>, ma \u00e8 anche vero che 7.5 milioni degli internauti iscritti alla comunit\u00e0 virtuale ha un\u2019et\u00e0 inferiore ai 13 anni<\/strong>. Oggi per\u00f2 Facebook si rimoderna<\/strong> progettando lo sviluppo di un sistema che consentir\u00e0 l\u2019accesso anche ai bambini con meno di 13 anni. <\/strong>Il meccanismo prevede il collegamento dell\u2019account del bambino a quello dei genitori <\/strong>cosicch\u00e9 questi possano monitorare le azioni dei figli, approvare le amicizie e l\u2019accesso alle applicazioni web.<\/p>\n

Ma non soltanto Facebook si adegua alle nuove norme in termini di rispetto della privacy e dei diritti dei minori. Tra i tanti progetti dedicati ai bambini spicca il nostrano TROOL<\/strong><\/a>, Tutti i Ragazzi Ora Online, una piattaforma di social network sicuri dedicata ai bambini<\/strong> delle classi che vanno dalla prima elementare alla terza media (tra 6 e 13 anni).<\/strong><\/p>\n

Il termine troll<\/a> si riferisce a una creatura mitologica solitamente maligna e fastidiosa, proprio come il troll informatico. Nel gergo di Internet, infatti, il troll \u00e8 una persona che disturba gli altri utenti<\/strong> con messaggi provocatori e irritanti. Naturalmente il nome del sito \u00e8 s\u00ec provocatore ma ha tutt\u2019altro significato, anche perch\u00e9 il progetto al contrario promuove l\u2019uso sicuro e consapevole di Internet.
\n<\/strong><\/p>\n

\"Troll<\/p>\n

Realizzato dall\u2019Istituto degli Innocenti di Firenze<\/a> (redazione e moderazione dei contenuti), in convenzione con la Polizia Postale (moderazione traffico e sicurezza), e con il supporto della Fondazione Sistema Toscana<\/a> (parte tecnica), TROOL vince il Festival della Creativit\u00e0<\/a> nel 2008, diventa da principio un blog e infine un sito che oggi (dati aggiornati al 31 dicembre 2011), conta 3.985.118 visitatori<\/strong>, 13.669 utenti iscritti e 4.650 blogger attivi, in soli 3 anni.<\/p>\n

Si tratta di un progetto interattivo di educazione all\u2019uso del Web<\/strong>, rivolto ai bambini<\/strong> in quanto utenti, ma anche a genitori e insegnanti<\/strong> affinch\u00e9 comprendano e insegnino ai pi\u00f9 piccoli il corretto uso della rete e dei suoi strumenti. \u201cNon lasciare i ragazzi soli mentre navigano su internet<\/strong>\u201d, \u00e8 questa la prima di 10 regole per la navigazione sicura<\/a>. Alcune statistiche affermano che il 36% dei genitori \u00e8 a conoscenza del fatto che i propri figli, minori di 13 anni, fanno uso dei social network<\/strong> e ci\u00f2 indica poca consapevolezza e attenzione da parte degli adulti. Il proposito pedagogico del progetto dunque \u00e8 quello di coinvolgere tutti gli attori sociali vicini ai minorenni<\/strong> motivo per cui, oltre a famiglie e docenti, al fianco dei giovani utenti troviamo una intera community virtuale che in background lavora per monitorare le attivit\u00e0 e la sicurezza del sito<\/strong>.<\/p>\n

TROOL<\/strong> quindi insegna la navigazione sicura, protegge i minori ma soprattutto funziona come un social media vero e proprio<\/strong>: consente<\/strong> ai bambini e ai ragazzi di condividere immagini, video e qualsiasi altro contenuto multimediale <\/strong>o semplicemente pensieri ed emozioni.<\/p>\n

Il progetto nel corso degli anni ha scavalcato anche i confini della Toscana, arrivando fino a Matera, Monza, Ivrea, Salerno e Trieste con i suoi laboratori didattici scolastici per la<\/strong> promozione della lettura, la conoscenza e il confronto con culture diverse, la rivalutazione del patrimonio storico e culturale, il web journalism<\/strong> e molto altro, tutto naturalmente via Internet. I laboratori sono un\u2019utile occasione di crescita per i bambini che spesso trascorrono troppo tempo di fronte allo schermo. I nativi digitali<\/strong>, cio\u00e8 le nuove generazioni nate nell’era di Internet, sono a loro agio di fronte a tastiera e mouse ma l\u2019abuso comporta sempre dei rischi.<\/strong> TROOL insegna a utilizzare consapevolmente, oltre che in maniera divertente, i social media e le risorse che il Web offre. Un’azione simile \u00e8 quella portata avanti nel 2011 da Terres des Hommes<\/a> che insieme all’IED di Torino in occasione del Safer Internet day ha pubblicato un piccolo e colorato manuale d’istruzioni per bambini<\/strong><\/a> con 10 regole per un corretto uso del Web spiegate ai pi\u00f9 piccoli in forma di favola.<\/p>\n

Sulla scia di TROOL lo scozzese Jamie Tosh, padre di due bambine di 9 anni, ha creato Kibooku<\/a>, un social network basato sul sistema della tracciabilit\u00e0 dell\u2019identit\u00e0 della persona, <\/strong>attraverso cui garantire una navigazione protetta per i bambini.<\/strong> Il padre delle due piccole ha infatti ideato un sistema di monitoraggio delle registrazioni <\/strong>al sito in maniera piuttosto semplice: per effettuare il login \u00e8 necessario creare un nuovo account attraverso il versamento di una cifra esigua (3.80 euro annui), con carta di credito<\/strong>. In questo modo tutti gli accessi dell\u2019utente (e di seguito anche tutti i suoi movimenti on line), vengono tenuti sotto controllo. Ai genitori \u00e8 consentita la trasparenza sulla tracciabilit\u00e0 dei percorsi effettuati dai figli<\/strong> cos\u00ec da conoscere anche il comportamento dei pi\u00f9 piccoli in rete, evitando eventualmente comportamenti scorretti.<\/p>\n

Stessa storia per Avira SocialShield<\/a>. Il noto antivirus ha acquistato un sistema di monitoraggio dei minori attraverso l\u2019incrocio telematico di informazioni provenienti da 50 diversi database <\/strong>sul Web. Il sito analizza in maniera intelligente i contenuti delle pagine visitate e avvisa il genitore con l\u2019invio di un alert<\/em> quando si rilevano attivit\u00e0 sospette. SocielShield supporta<\/strong> i pi\u00f9 noti social network tra cui Facebook, Twitter, Formspring, MySpace e Google +<\/strong> e inoltre consente di sapere se l\u2019accesso del minore viene effettuato da casa, da scuola o da un\u2019altra postazione.<\/p>\n

Ci auguriamo allora che tutti questi strumenti di controllo e didattici possano essere utili per la sicurezza dei bambini e che possano formare la cittadinanza digitale del futuro fatta di persone consapevoli, attente e informate<\/strong>.<\/p>\n

Per maggiori informazioni e approfondimenti:<\/strong><\/strong><\/strong><\/strong><\/strong><\/p>\n