{"id":2861,"date":"2012-07-03T09:31:01","date_gmt":"2012-07-03T08:31:01","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=2861"},"modified":"2018-02-27T11:13:05","modified_gmt":"2018-02-27T10:13:05","slug":"crisi-alimentare-sahel-dati-unicef","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/crisi-alimentare-sahel-dati-unicef\/","title":{"rendered":"Crisi alimentare in Sahel, fame e mortalit\u00e0 infantile"},"content":{"rendered":"

\u00c8 nuovamente allarme<\/strong> per la crisi alimentar<\/strong>e in Sahel<\/a>, la fascia dell\u2019Africa<\/a> sub sahariana che comprende Senegal<\/strong>, Niger<\/strong>, Ciad<\/strong>, Mali<\/strong>, <\/a>Burkina Faso<\/strong><\/a>, Mauritania<\/strong>, Cameru e<\/strong> Gambia<\/strong>. Il Sahel \u00e8 notoriamente una regione desertica ed \u00e8 questa la ragione principale della crisi alimentare che sta colpendo da anni una vasta zona del continente.<\/p>\n

La popolazione del posto \u00e8 costretta a fare i conti con il problema ogni giorno, anche alla luce del fatto che l\u2019attivit\u00e0 maggiormente praticata \u00e8 l\u2019agricoltura<\/strong>. Il territorio per\u00f2 \u00e8 cos\u00ec arido al punto d\u2019essere incoltivabile. La faccenda \u00e8 aggravata dalla totale assenza d\u2019acqua<\/strong> e anche dalla mancanza di strutture e fondi <\/strong>per far fronte al problema. La quasi totale mancanza di piogge<\/strong> che si \u00e8 verificata negli ultimi mesi non ha fatto altro che portare a una condizione limite e ora organizzazioni e osservatori internazionali lanciano l\u2019allarme: \u00e8 crisi.<\/strong><\/p>\n

\"Crisi<\/a>

Crisi alimentare in Sahel – Foto da archivio SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Numerose associazioni onlus e nonprofit<\/a><\/strong> si impegnano quotidianamente con azioni umanitarie di volontariato<\/a> e non per portare acqua e cibo in una terra in cui \u00e8 tanto difficile sopravvivere. Anche SOS Villaggi dei Bambini<\/a> \u00e8 presente<\/strong> nelle nazioni del Sahel a supporto della popolazione locale con Villaggi SOS<\/strong>, asili<\/strong>, scuole<\/strong> e centri sociali<\/strong>, in cui accoglie bambini e ragazzi garantendo loro una alimentazione adeguata.<\/p>\n

Tanto impegno per\u00f2 non \u00e8 sufficiente in quanto il problema dovrebbe essere risolto alla base. Si \u00e8 tentato di farlo realizzando aree verdi e impiantando pozzi d\u2019acqua<\/strong> ma la questione principale resta difficile da risolvere. Il clima della regione<\/strong> \u00e8 andato via via peggiorando negli ultimi anni a causa dei mutamenti climatici<\/strong> che hanno interessato tutto il mondo. L\u2019avanzata del deserto e il ritirarsi delle acque marine ha determinato un aumento della siccit\u00e0 e la riduzione delle falde acquifere nel continente.<\/p>\n

Il PAM<\/a> ha stilato una mappa delle aree pi\u00f9 colpite dalla crisi<\/strong> e di quelle a rischio nei prossimi anni.<\/p>\n

\"\"

Foto dall’archivio di Agire.it<\/p><\/div>\n

La crisi alimentare in Sahel<\/strong> \u00e8 in realt\u00e0 un fenomeno ciclico<\/strong> che ritorna a proporsi con intensit\u00e0 maggiore o minore in relazione alle condizioni climatiche ma soprattutto in relazione all\u2019aumento dei prezzi delle derrate alimentari<\/strong>. Minore \u00e8 la quantit\u00e0 di alimenti immessi sul mercato, maggiore \u00e8 il prezzo dei pochi prodotti disponibili. Ma poich\u00e9 la povert\u00e0 economica di queste nazioni \u00e8 ben nota, il collasso dei mercati interni \u00e8 inevitabile.<\/p>\n

La popolazione del Sahel si trova quindi costretta a rivolgersi al mercato internazionale<\/strong>, e vi lasciamo immaginare le eventuali speculazioni dei grandi sulle spalle dei pi\u00f9 bisognosi. Per questa ragione una delle proposte avanzate da Oxfam, ROPPA, RBM, APESS, POSCAO e WILDAF \u00e8 quella di bloccare momentaneamente il debito<\/strong> che le nazioni del Sahel dovrebbero estinguere nei confronti del mondo occidentale, per lo meno in questa fase di picco della crisi.<\/p>\n

Gi\u00e0 nel 1972<\/strong> si era arrivati ad un punto limite e 40 anni dopo al situazione si sta ripetendo. Dopo le crisi del 2005 e 2010 che avevano gi\u00e0 provato la zona, quest\u2019anno un nuovo incremento dei prezzi, causato anche dai nuovi conflitti nella vicina Libia<\/strong>, ha portato a uno stato che non \u00e8 pi\u00f9 soltanto di crisi alimentare ma si \u00e8 trasformata in una vera crisi umanitaria<\/strong> dal momento che si stima siano 18 milioni le persone che soffrono la fame<\/strong>.<\/p>\n

Di questi, 1 milione sono bambini al di sotto dei 5 anni<\/strong> a rischio di malnutrizione severa, secondo i dati UNICEF<\/a><\/strong>. Per questa ragione nessuno dei paesi del Sahel sar\u00e0 in grado di raggiungere entro il 2014 uno degli 8 OSM<\/strong> \u2013 Obiettivi di Sviluppo del Millennio promossi da UNICEF, in particolare l\u2019OSM1<\/strong>, l\u2019OSM4<\/strong> e l\u2019OSM5<\/strong>, rispettivamente: riduzione della fame, della mortalit\u00e0 infantile e della mortalit\u00e0 materna.<\/p>\n

\"Emergenza<\/a>

Crisi alimentare in Sahel – Foto da archivio SOS Villaggi dei Bambini<\/p><\/div>\n

Una nuova, difficile crisi, \u00e8 quindi alle porte. Le piogge praticamente assenti quest\u2019anno<\/strong> sono il campanellino d\u2019allarme per una situazione che lentamente precipiter\u00e0, questo \u00e8 quanto denunciato dalla Commissione Europea nel suo report<\/a> pubblicato a febbraio 2012, a proposito della crisi alimentare in Sahel.<\/p>\n

Dal rapporto traspare che la situazione di stallo, mai risolta, ritorna con picchi d\u2019intensit\u00e0 maggiore anche a causa del livello della natalit\u00e0 che nel Sahel \u00e8 in crescita<\/strong>, nonostante le condizioni ambientali, prima ancora che quelle sociali, dovrebbero essere sufficienti per comprendere l\u2019impossibilit\u00e0 di far crescere in maniera dignitosa un bambino in questa terra.<\/p>\n

La mancanza di acqua e cibo \u00e8 anche una delle maggiori cause di emigrazione,<\/strong> in particolare dei pastori, nelle aree meno a rischio e questi spostamenti sono a loro volta causa di continue tensioni e conflitti tra civili<\/strong> che non fanno che peggiorare la situazione. Il fenomeno \u00e8 stato incrementato negli ultimi mesi dai conflitti in Mali<\/a> che al momento hanno portato allo spostamento ben 360 mila profughi, in particolare verso il Burkina Faso.<\/p>\n

Numerosi sono quindi i fattori che nel tempo hanno creato il terreno fertile per uno stato di crisi totale<\/strong>, situazione che soltanto con l’impegno di tutte le forze in campo nel mondo del no profit e dell’aiuto umanitario potr\u00e0 trovare una soluzione.
\n<\/strong><\/p>\n

Per maggiori informazioni e approfondimenti:<\/strong><\/strong><\/p>\n