{"id":2968,"date":"2012-07-09T09:59:04","date_gmt":"2012-07-09T08:59:04","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=2968"},"modified":"2018-02-26T10:01:54","modified_gmt":"2018-02-26T09:01:54","slug":"speculazione-alimentare-e-fame-nel-mondo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/speculazione-alimentare-e-fame-nel-mondo\/","title":{"rendered":"Sulla fame non si specula: finanza e alimentazione"},"content":{"rendered":"

Ovvero come pu\u00f2 il mio piccolo fondo di investimenti alimentare la speculazione finanziaria e la fame nel mondo<\/strong>?<\/p>\n

Articolo scritto da Roberta Gotti
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Per quanti di noi le parole Futures<\/strong><\/a>, Derivati<\/strong><\/a> e Swap<\/strong><\/a> hanno un significato? Sicuramente molto pochi e quei pochi che hanno una vaga idea di quello a cui facciano riferimento questi termini di certo non possono immaginare quale impatto queste tre parole abbiano sul delicato equilibrio alimentare<\/strong> che regola la fame nel mondo<\/strong>. Capita spesso che problematiche molto delicate come questa siano sotto gli occhi di tutti ogni giorno ma che nonostante questo nessuno si renda davvero conto di quello che sta succedendo. Perch\u00e9?<\/strong><\/p>\n

\"Speculazione<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Forse siamo tutti troppo presi dalle nostre vite e dai problemi di ogni giorno<\/strong> o forse semplicemente certi ambiti, come quello azionario, sembrano troppo al di fuori della nostra competenza<\/strong> per poter essere compresi e decifrati fino in fondo.<\/p>\n

Per fortuna c\u2019\u00e8 per\u00f2 chi non si vuole arrendere<\/strong> ed \u00e8 convinto che una semplice spiegazione possa aiutare molte persone a chiarirsi le idee sulle dinamiche di meccanismi all’apparenza tanto inaccessibili ed \u00e8 per questo che COOPI<\/strong><\/a> ha lanciato la campagna italiana \u201cSulla fame non si specula<\/strong>\u201d. Ha messo online un Kit informativo<\/strong> scritto in modo semplice e chiaro per spiegare gli effetti che la speculazione sui titoli legati a prodotti alimentari ha sulla fame in Africa<\/a>, Asia<\/a><\/strong>, Sud America<\/a> ma anche in Europa<\/a><\/strong>.<\/p>\n

In questo kit viene evidenziato come l’andamento dei prezzi dei prodotti alimentari<\/strong> di base quali i cereali e la carne sia in continuo aumento e che le previsioni per i prossimi anni siano di un ulteriore incremento che si aggirer\u00e0 attorno al 20% per i cereali<\/strong> e al 30% per la carne<\/strong>. Ci\u00f2 render\u00e0 questi generi alimentari inaccessibili per i 3 miliardi di persone<\/strong><\/a> che vivono con meno di 2 dollari al giorno<\/strong> e che non potranno pi\u00f9 permettersi il pane necessario alla loro sopravvivenza.<\/p>\n

Per capire a fondo questo fenomeno occorre riflettere su un importante evento che si verific\u00f2 nel 2008<\/strong> e che fu molto utile per dimostrare fino a che punto finanza e sopravvivenza<\/strong> siano interconnessi. Un improvviso picco nei prezzi delle materie prime alimentari<\/strong> mobilit\u00f2 la FAO e fece subito scattare l\u2019allarme perch\u00e9 questa improvvisa impennata avrebbe sicuramente generato una profonda crisi alimentare. Ci furono rivolte per il pane in tutto il mondo<\/strong> e migliaia di persone povere<\/a> restarono senza cibo… nemmeno il pane necessario alla loro sopravvivenza. Il motivo di questa crisi non fu tuttavia qualche catastrofe naturale che rovin\u00f2 i raccolti rendendo le materie prime irreperibili ma fu un aumento indiscriminato degli scambi sui titoli legati alle materie prime,<\/strong> che fece balzare a livelli mai visti prima, i prezzi di tutti i prodotti alimentari di base.<\/p>\n

\"Fame<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

La spiegazione di questo andamento sta nel fatto che in passato un prezzo di mercato veniva determinato dall’incontro tra la domanda e l’offerta<\/strong> di un bene fisico che alla fine veniva effettivamente scambiato tra il venditore e l’acquirente. Originariamente i due soggetti stabilivano in anticipo il prezzo del bene da scambiare per mettersi al riparo da aumenti o crolli<\/strong> legati a fattori reali come un raccolto pi\u00f9 scarso o pi\u00f9 abbondante del previsto a cause di situazioni ambientali avverse<\/strong>.<\/p>\n

Oggi invece sui mercati azionari vengono scambiati titoli, i cosiddetti Futures, il cui concetto \u00e8 rimasto quello di stabilire in anticipo il prezzo di scambio di un bene nel futuro<\/strong> ma non al fine di mettersi al riparo da raccolti scadenti ma per \u201cscommettere\u201d sul valore che quel bene potr\u00e0 raggiungere. La povert\u00e0 nel mondo viene aggravata<\/strong> dalle speculazioni finanziarie.<\/p>\n

Quando il titolo sta per giungere alla scadenza infatti il contratto viene rescisso non giungendo mai all’effettivo scambio del bene fisico<\/strong>. Questo giochetto oltre a permettere agli azionisti scommettitori di guadagnare ingenti somme di denaro nel caso in cui il titolo venga rivenduto a un valore pi\u00f9 alto di quello di acquisto, influenzano fortemente i prezzi delle materie prime<\/strong> sui mercati pur non avendo nulla a che fare con gli effettivi raccolti.<\/p>\n

I Futures vengono scambiati alla borsa di Chicago<\/strong> per mais, frumento e soia e grazie al fenomeno della speculazione hanno fruttato nel 2011, insieme agli altri titoli legati ai generi alimentari di base, un giro d’affari complessivo di 26 miliardi di dollari<\/strong>. Oltre ai futures esistono altre categorie di titoli che entrano in gioco in questo giro d’affari: i derivati, gli swap, le opzioni e gli etc.<\/p>\n

\"Speculazione<\/a><\/p>\n

I derivati<\/strong>, di cui i futures stessi fanno parte, sono titoli il cui andamento non \u00e8 direttamente legato ad un bene fisico<\/strong> ma ad altri titoli che a loro volta sono legati ad altri titoli ancora fino ad arrivare al titolo di partenza effettivamente legato al prodotto fisico oggetto della contrattazione.
\nQuesta catena di titoli legati fra loro<\/strong> ognuno dei quali genera un delta prezzo tra acquisto e rivendita non fa altro che accentuare le fluttuazioni di prezzo legate alla speculazione generando una sorta di acceleratore dei prezzi<\/strong> che ogni anno priva milioni di persone del cibo necessario per vivere.<\/p>\n

Gli swap<\/strong> si basano esattamente sullo stesso meccanismo ma oltre al compratore ed al venditore entra in gioco un terzo soggetto, la societ\u00e0 finanziaria<\/strong>, che emette il titolo e fa da intermediario tra i due soggetti coinvolti traendo a sua volta un margine di guadagno<\/strong> da ogni contrattazione.<\/p>\n

Stessa cosa per le opzioni<\/strong> le quali per\u00f2 hanno il vantaggio di richiedere un investimento di denaro molto pi\u00f9 limitato<\/strong> in quanto l\u2019acquirente non paga il prezzo intero dell\u2019azione ma paga l\u2019opzione<\/strong> (che non rappresenta un obbligo) di acquistare in futuro quell’azione. In questo modo l\u2019investimento iniziale \u00e8 molto limitato e questo incentiva tantissimi piccoli investitori.<\/p>\n

Il mercato dei piccoli investitori<\/strong> \u00e8 quello che interessa anche gli ETC (Exchanged Traded Commodities) emessi da societ\u00e0 finanziare, che a loro volta investono i soldi sul mercato dei futures, sotto forma di titoli molto simili a fondi di investimento<\/strong>. Questa tipologia di titoli permette ai piccoli investitori di acquistare pacchetti di azioni con tagli piccolissimi (anche fino a 50 euro) e il basso rischio di questa tipologia di operazioni alimenta un giro d\u2019affari enorme<\/strong> non imputabile a una sola grande potenza ma a una moltitudine di piccolissimi investitori che guadagnando piccole somme di denaro da queste transazioni non si rende per\u00f2 conto dell\u2019effetto globale di questo fenomeno\u00a0<\/strong>su chi ogni giorno lotta contro la fame.<\/p>\n

\"Borse<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Quindi ognuno di noi pu\u00f2 davvero fare qualcosa per porre rimedio a questa situazione<\/strong> che sta peggiorando di anno in anno creando un divario sempre maggiore tra chi trae guadagno da tutte queste transazioni economiche e chi a causa di queste stesse transazioni \u00e8 costretto a morire di fame<\/strong>.<\/p>\n

In primo luogo leggendo con attenzione il kit informativo in cui tutti questi meccanismi sono ben spiegati, compreso quello del land grabbing che meriterebbe una trattazione separata, ed entrando in contatto con gruppi di persone, associazioni onlus e noprofit<\/a> che trattano questi argomenti<\/strong> partecipando a petizioni e ad iniziative di sostegno alle popolazioni pi\u00f9 penalizzate da questa speculazione.<\/p>\n

Secondariamente poi, una volta chiari tutti i concetti fondamentali, si\u00a0rivedono con attenzione i propri fondi di investimento<\/strong> per assicurarsi che tra le polizze, le assicurazioni e i fondi pensione stipulati non ci siano le cosiddette \u201ccommodities\u201d legate a prodotti alimentari,<\/strong> per non andare inconsapevolmente ad alimentare questo subdolo meccanismo. Infine si cerca di\u00a0limitare il pi\u00f9 possibile gli sprechi di cibo<\/strong> che sono all’ordine del giorno nei paesi pi\u00f9 industrializzati come il nostro (222 milioni di tonnellate l\u2019anno di scarti alimentari).<\/p>\n

Per chi poi volesse fare un ulteriore sforzo il terzo passo sarebbe quello di coinvolgere la propria citt\u00e0 e il proprio comune<\/strong> in questo progetto chiedendo anche a loro trasparenza sulle operazioni finanziare<\/strong> fatte con i soldi pubblici e di adottare il codice di condotta sottoscritto dal sindaco di Milano in cui si pone particolare attenzione nell’amministrazione locale al problema della speculazione sul cibo<\/strong>.<\/p>\n

\"Fame<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Ognuno di noi nel suo piccolo pu\u00f2 fare davvero una grande differenza contro questo problema e mentre noi combattiamo la nostra battaglia a livello personale c\u2019\u00e8 chi non ci lascia da soli infatti a livello nazionale \u00e8 nata la campagna \u201csulla fame non si specula<\/strong>\u201d promossa e sostenuta da importanti organizzazioni no profit che sta affrontando questo problema dall\u2019aprile 2011.<\/p>\n

A livello europeo si sta chiedendo al parlamento di fermare la speculazione finanziaria<\/strong> sui prodotti alimentari cercando di far approvare la proposta del commissario ai mercati interni Michel Barnier per migliorare la trasparenza dei mercati azionari e l\u2019affidabilit\u00e0 dei prodotti derivati sulle materie prime<\/strong>.<\/p>\n

Progetto fortemente appoggiato anche a livello internazionale dal World Development Movement, un\u2019organizzazione non governativa attiva contro il problema della speculazione sui prodotti alimentari<\/strong>. Negli stati uniti esiste poi il progetto Dodd-Frank sulla riforma dei mercati finanziari che prevede una massiccia regolamentazione di tutti i prodotti finanziari<\/strong> la cui approvazione continua per\u00f2 a slittare a causa dei fortissimi interessi in gioco. Regolamentazione fortemente richiesta anche da un cartello di ONG americane; lo U.S. Working Group on the Food Crisis che sta facendo pressioni sul governo per ottenere passi avanti in questa lunga, difficile ma assolutamente necessaria battaglia<\/strong>.<\/p>\n

Articolo scritto da Roberta Gotti
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Per maggiori informazioni e approfondimenti:<\/strong><\/strong><\/p>\n