{"id":3669,"date":"2012-08-28T13:49:14","date_gmt":"2012-08-28T12:49:14","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=3669"},"modified":"2018-02-22T10:52:51","modified_gmt":"2018-02-22T09:52:51","slug":"aibi-no-pubblicita-adozione-a-distanza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/aibi-no-pubblicita-adozione-a-distanza\/","title":{"rendered":"Ai.Bi contro la pubblicit\u00e0 per l’adozione a distanza"},"content":{"rendered":"

Crisi e solidariet\u00e0 sono due parole che non vanno molto d\u2019accordo ultimamente. Lo dimostra il drastico calo delle richieste di adozione a distanza<\/strong> che si sta verificando in Italia. Dal 2004 al 2011 le domande per l\u2019adozione a distanza<\/a><\/strong> sono scese notevolmente cos\u00ec come quelle per l’adozione internazionale<\/a>, diminuite del 30%.<\/p>\n

Milioni di bambini nel mondo vivono in condizioni precarie senza cibo, acqua, istruzione, assistenza sanitaria ma soprattutto senza una famiglia<\/strong>. La crisi economica che sta colpendo tutto il mondo occidentale aggrava la situazione nei paese gi\u00e0 provati da fame, guerre e carestie<\/a>. Che cosa possono fare le associazioni onlus e no profit<\/a> per rilanciare l\u2019adozione a distanza<\/strong> per ci\u00f2 che essa \u00e8 realmente e cio\u00e8 un atto di amore e solidariet\u00e0<\/strong> col quale assicurare ad un bambino nel mondo la possibilit\u00e0 di avere un futuro?<\/p>\n

\"Bambini

Immagine archivio SOS Villaggi dei Bambini<\/p><\/div>\n

L’associazione Ai.Bi. – Amici dei Bambini<\/a>\u00a0ha avanzato una proposta: vietare gli investimenti pubblicitari per il sostegno a distanza, <\/strong>cio\u00e8 vietare alle organizzazioni no profit di investire in campagne pubblicitarie parte delle donazioni<\/a> e del denaro provenienti dai sostenitori. La ragione di questa proposta \u00e8 etica ancor prima che economica: l\u2019adozione a distanza non pu\u00f2 essere propinata ai sostenitori come un prodotto da supermercato<\/strong> n\u00e9 tanto meno dovrebbe essere pubblicizzata con campagne mirate ed architettate dal pi\u00f9 esperto degli strateghi del marketing, secondo l’associazione. Il rischio \u00e8 quello di dimenticare il vero valore dell’adozione<\/strong> e soprattutto il senso di un lavoro che volontari<\/a>\u00a0e dipendenti di grandi e piccole realt\u00e0 del Terzo Settore<\/a> svolgono quotidianamente.<\/p>\n

Ai.Bi afferma infatti che \u201cIl sostegno a distanza non pu\u00f2 essere solo una raccolta fondi<\/strong>\u201d perch\u00e9 l\u2019adozione a distanza non \u00e8 soltanto un gesto isolato ma un impegno costante che ciascun sostenitore si assume nei confronti di un\u2019altra vita<\/strong>. Le associazioni onlus e no profit dislocate capillarmente sul territorio nazionale ed internazionale dovrebbero quindi abbandonare l’idea di un contatto impersonale attraverso i media<\/strong> con i potenziali sostenitori<\/strong> e puntare invece sul contatto diretto garantendo la presenza sul territorio, promuovendo personalmente un concetto ed un ideale ancor prima dell’atto in s\u00e9, rassicurando i sostenitori da\u00a0truffe<\/a>, fornendo loro informazioni dettagliate e suggerimenti ad esempio su cosa scrivere al bambino adottato<\/a>, su come incontrare il bimbo o la bimba adottati <\/a>o quali regali <\/a>si possono fare. La cosa importante infatti \u00e8 che le associazioni onlus e no profit che si occupano di adozione a distanza lo facciano coinvolgendo e coinvolgendosi emotivamente<\/strong> perch\u00e9 \u00e8 il sentimento il vero motore della solidariet\u00e0, non la pubblicit\u00e0, gli sponsor o i passaggi in radio e TV.<\/p>\n

Per maggiori informazioni e approfondimenti:<\/strong><\/p>\n