{"id":4193,"date":"2012-09-28T09:29:13","date_gmt":"2012-09-28T08:29:13","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=4193"},"modified":"2018-02-21T12:48:22","modified_gmt":"2018-02-21T11:48:22","slug":"mamma-lavoro-e-crisi-economica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/mamma-lavoro-e-crisi-economica\/","title":{"rendered":"Mamme e lavoro sull\u2019orlo della crisi economica"},"content":{"rendered":"

La crisi economica<\/a> che ha investito l\u2019Italia colpisce soprattutto le fasce deboli e in tempi duri come questi diventa sempre pi\u00f9 difficile garantire il rispetto dei diritti naturali dei bambini<\/a><\/strong> a causa della povert\u00e0 che sempre pi\u00f9 si sta diffondendo nel paese. Save the Children<\/a>, <\/strong>da anni attiva nel campo delle adozioni a distanza<\/a> e gi\u00e0 promotrice della campagna \u201cRicordiamoci dell\u2019infanzia<\/a>\u201d, punta ora i riflettori su un\u2019altra fascia debole, le mamme d\u2019Italia. <\/strong><\/p>\n

In un rapporto presentato di fronte al Senato e alla ministra Elsa Fornero, l\u2019associazione no profit<\/a> evidenzia quanto e perch\u00e9 oggi in Italia sia difficile tutelare i diritti delle mamme e dell\u2019infanzia, al punto che quella attuale deve essere considerata una situazione di emergenza<\/strong> al pari di tante altre nazioni del mondo.<\/p>\n

Quasi due donne con figli su 3 sono senza lavoro e negli ultimi anni sono state 800 mila le interruzioni di lavoro forzate a causa di una gravidanza. E sono pesantissime le ricadute sui figli: quasi il 23% dei minori \u00e8 a rischio povert\u00e0, percentuale che sale al 28% per i figli di mamme sole.<\/p><\/blockquote>\n

Aumento della disoccupazione femminile, gap nelle retribuzioni, leggi che sfavoriscono la maternit\u00e0 e la decrescita della natalit\u00e0<\/strong> che ne deriva sono le conseguenza pi\u00f9 visibili della crisi economica. Come risolvere la situazione? Poich\u00e9 la fine della recessione sembra essere ancora lontana e la ripresa, quando avverr\u00e0, sar\u00e0 lenta e non facile, le economiste di inGenere<\/a> propongono in alternativa un \u201cPink new deal\u201d<\/strong> che restituisca pari diritti sul lavoro alle donne e la possibilit\u00e0 di crescere serenamente ai bambini italiani perch\u00e9 non \u00e8 giusto n\u00e9 ammissibile in un paese democratico poter chiedere a una donna di scegliere tra il lavoro e la maternit\u00e0<\/strong>. Essere mamma<\/a> \u00e8 diritto delle donne che lo desiderano ma \u00e8 anche un mestiere<\/a> molto difficile!<\/p>\n

\"Mamma<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Il rapporto<\/a> di Save the Children non dimentica neanche le mamme provenienti da Asia<\/a>, Africa<\/a>, America<\/a>, Oceania<\/a> e dal resto d\u2019Europa<\/a>. Le mamme straniere<\/strong> infatti godono di ancor meno diritti delle mamme italiane a causa della complicata burocrazia del paese oltre che di una latente discriminazione nel mondo del lavoro, eppure \u00e8 proprio grazie a loro, le mamme del mondo<\/a>, che la natalit\u00e0 in Italia non ha raggiunto picchi in discesa vertiginosi. La decrescita delle nascita \u00e8 causata principalmente dalla mancanza di risorse economiche <\/strong>necessarie per garantire un’infanzia ed un futuro sereni ai propri figli. Alla luce dei dati riportati nel rapporto dell\u2019associazione, sono serviti a poco provvedimenti come le quote rosa aziendali, i congedi parentali introdotti con la legge 53 del 2000 a favore della paternit\u00e0 e i tentativi di conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia<\/strong> perch\u00e9<\/p>\n

Dei 3 milioni e 855 mila donne fra i 18 e i 29 anni, il 71,4% vive infatti con i genitori. E dal 2009 si \u00e8 interrotto in Italia il trend di aumento dei tassi di fecondit\u00e0 che si registrava dal 1995. Nonostante il contributo demografico delle donne di origine straniera, le nascite annue tra il 2008 e il 2010 sono calate di 15.000 unit\u00e0.<\/p><\/blockquote>\n

In Italia mettere al mondo un bambino significa esporlo a molte difficolt\u00e0<\/strong>, a partire dalla mancanza di servizi per l\u2019infanzia e per le neomamme. Cose molto semplici come l’assistenza sanitaria e la scuola spesso non sono garantite equamente a tutti i bambini. Perch\u00e9 quindi una donna, gi\u00e0 e purtroppo ancora discriminata per il suo sesso nel mondo del lavoro, dovrebbe scegliere di diventare madre in un\u2019Italia che stringe la cinghia e non punta sul futuro?<\/p>\n

Per maggiori informazioni e approfondimenti<\/strong><\/p>\n