{"id":4384,"date":"2012-10-14T08:23:30","date_gmt":"2012-10-14T07:23:30","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=4384"},"modified":"2018-02-21T11:25:46","modified_gmt":"2018-02-21T10:25:46","slug":"bambini-muoiono-di-fame-nel-mondo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/bambini-muoiono-di-fame-nel-mondo\/","title":{"rendered":"Lotta alla fame nel mondo e ai biocarburanti"},"content":{"rendered":"

Da tempo sentiamo parlare di crisi alimentare e malnutrizione<\/strong> in particolare in alcune aree dell\u2019Africa<\/a>. Non ultima \u00e8 la crisi che ha colpito il Sahel<\/a> e il Corno d\u2019Africa<\/a>, dove la fame sta provocando non soltanto molte morti a causa della malnutrizione specialmente tra i bambini, ma anche centinaia di profughi in fuga<\/a> da una capo all\u2019altro del continente o del mondo, in cerca di condizioni di vita migliori.<\/p>\n

Ma siamo certi di conoscere le cause della fame nel mondo<\/a><\/strong>? Siamo certi che dipenda solo dalla mancanza di pozzi, canali d\u2019irrigazione, piogge e acqua potabile<\/a>, come nel caso dell\u2019Africa? Oppure dietro la morte per mancanza di cibo e acqua di centinaia di persone esistono i colossi del capitalismo, truffe<\/a>, speculazioni finanziarie<\/a> e il mondo delle banche<\/a> e dei soldoni?<\/p>\n

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Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

In effetti tra gli ambientalisti e i sostenitori delle politiche green ci sono coloro che avanzano un\u2019altra ipotesi: la crisi alimentare dipende anche dalla mancanza di materie prime e di prodotti provenienti dalla terra che invece di finire in tavola sono trasformati in biocombustibili<\/strong>. L\u2019accusa \u00e8 molto semplice: nel tentativo di salvare l\u2019ambiente si toglie il cibo di bocca a una parte dell\u2019umanit\u00e0.<\/p>\n

Mentre\u00a0UNICEF<\/a> annuncia che la mortalit\u00e0 infantile \u00e8 in calo<\/a> silenziosamente per\u00f2 \u00e8 in atto una vera e propria truffa da parte del mondo occidentale e delle multinazionali ai danni dei paesi dell\u2019Africa<\/a> e dell\u2019Asia<\/a>,<\/strong> gi\u00e0 sprovvisti dei mezzi per sfruttare al meglio le risorse ambientali e ora privati anche delle materie prime, dirottate verso la crisi energetica del mondo occidentale. \u00c8 davvero cos\u00ec?<\/p>\n

ActionAid<\/a>, <\/strong>l\u2019associazione no profit impegnata nell\u2019adozione a distanza<\/a> e nel volontariato<\/a> internazionale ha avviato gi\u00e0 da tempo una petizione<\/a> contro i biocarburanti.<\/strong> La raccolta firme ancora in corso \u00e8 necessaria per richiedere all\u2019Unione Europea di eliminare le coltivazioni per la produzione di biocarburanti poich\u00e9, come testimonia l\u2019associazione no profit:<\/p>\n

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La colpa \u00e8 dell\u2019Unione Europea e dei governi che vogliono farci credere che sostituendo il petrolio con carburanti prodotti da materie vegetali ridurremo le emissioni di gas serra. Peccato che diversi studi dimostrino l\u2019esatto contrario, e cio\u00e8 che i biocarburanti non solo non faranno diminuire la CO2 ma faranno aumentare ancora una volta il numero di affamati nel mondo. <\/em>\u00a0<\/em><\/p>\n<\/blockquote>\n

Come possiamo leggere anche su Wikipedia<\/a> i biocarburanti sono la causa dell\u2019incremento dei prezzi delle derrate alimentari<\/strong> perch\u00e9 se si coltiva la terra e i prodotti invece di essere destinati a sfamare il mondo sono destinati, ad esempio per il 90%, alla produzione di combustibili, allora quel 10% destinato all’alimentazione coster\u00e0 il doppio di quanto dovrebbe poich\u00e9 il suo valore sul mercato aumenta. I dati raccolti da UNICEF<\/a> parlano chiaro:<\/p>\n

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Secondo la FAO<\/strong> in un anno il prezzo del grano <\/strong>\u00e8 aumentato del 130%, quello della soia<\/strong> dell’87% e quello del mais<\/strong> del 53%.<\/strong> L’attuale prezzo del riso<\/strong>, il nutrimento principale per oltre la met\u00e0 della popolazione mondiale, ha subito un aumento del 75% in due mesi. <\/em><\/p>\n<\/blockquote>\n

L\u2019aumento dei prezzi del cibo<\/strong>, indispensabile per la sopravvivenza, provoca un effetto a catena: chi ha poco denaro cerca di investirlo nei beni di prima necessit\u00e0 ma lo fa risparmiando a discapito della salute. Da qui la malnutrizione, la maggiore esposizione dell\u2019organismo a malattie come l\u2019HIV e alle epidemie<\/strong> in zone gi\u00e0 a rischio e la negazione dei diritti naturali dei bambini<\/a><\/strong> quali l\u2019istruzione<\/a> e il gioco<\/a> che, in situazioni di crisi, diventano un \u201cdi pi\u00f9\u201d che molte famiglie, soprattutto molte mamme nel pieno della crisi economica<\/a> anche in Italia<\/a>, non possono garantire a i propria figli!<\/p>\n

\"Bambini<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Dall\u2019Unione Europa sembrano arrivare timidi segnali di miglioramento. La Commissione europea infatti ha proposto l\u2019introduzione del limite del 5% sui biocarburanti<\/strong> riducendo della met\u00e0 l\u2019impiego di prodotti alimentari per la produzione di combustibili destinati al settore dei trasporti. L\u2019olio di palma, la soia e la colza da cui solitamente si ricava il biodiesel<\/strong> che rappresenta l\u201980% del consumo di biocarburante in Europa<\/a> grazie al provvedimento invece potrebbero essere destinati al mercato alimentare. Questo sarebbe soltanto un piccolo passo avanti verso la definitiva eliminazione dei biocarburanti e la riduzione del rialzo dei prezzi sul cibo cos\u00ec da garantire a ciascun paese il libero accesso alla terra<\/strong> e ai bambini di Asia<\/a>, Africa<\/a>, America<\/a>, Europa<\/a> e Oceania<\/a> il diritto all\u2019alimentazione corretta e a una crescita sana.<\/p>\n

Per maggiori informazioni e approfondimenti:<\/strong><\/h3>\n