{"id":5399,"date":"2012-12-23T11:16:05","date_gmt":"2012-12-23T10:16:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=5399"},"modified":"2018-02-13T10:38:54","modified_gmt":"2018-02-13T09:38:54","slug":"infibulazione-le-mutilazioni-genitali-femminili","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/infibulazione-le-mutilazioni-genitali-femminili\/","title":{"rendered":"Infibulazione: le mutilazioni genitali femminili"},"content":{"rendered":"

Articolo scritto da Roberta Gotti<\/strong><\/a><\/p>\n

Anche in questo articolo, come in altri precedentemente pubblicati sul nostro Blog, proseguiremo nel difficile percorso alla scoperta dei temi che la campagna \u201cInDifesa<\/a>\u201d di Terre des Hommes<\/a><\/strong> sta portando avanti. Temi come la lotta all\u2019infanticidio e all\u2019aborto selettivo<\/strong><\/a>, alla tratta per scopi sessuali<\/a><\/strong> e all\u2019impiego delle bambine soldato<\/strong><\/a>. Lotta che oggi si arricchisce di un altro importantissimo tema con cui l\u2019associazione si sta confrontando e cio\u00e8 quello delle mutilazioni genitali femminili<\/strong> (spesso conosciuto come “infibulazione”) e del \u201cBreast Ironing\u201d.<\/p>\n

Purtroppo molte delle problematiche che i volontari delle associazioni<\/a><\/strong> si trovano a dover affrontare sono frutto di un retaggio culturale molto lontano da quello a cui siamo abituati in Europa<\/a> e nella maggior parte dei paesi sviluppati del mondo. In alcune zone del continente africano<\/a>, che \u00e8 uno dei pi\u00f9 colpiti dal problema dell’infibulazione<\/strong>, l\u2019incidenza di questo fenomeno \u00e8 altissima e arriva a toccare punte del 96% in Guinea e del 91% in Egitto.<\/p>\n

\"infibulazione:<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Le mutilazioni genitali femminili<\/strong> vengono praticate per motivi di varia natura. Dal punto di vista culturale c\u2019\u00e8 la convinzione che esse possano rendere la donna inviolabile<\/strong> a qualsiasi uomo che non sia il proprio marito, dal punto di vista religioso vi \u00e8 la credenza che queste pratiche siano previste dal Corano e quindi legittimate da Allah stesso, anche se studi sul testo sacro dimostrano che non \u00e8 cos\u00ec, e dal punto di vista sanitario, grazie alla disinformazione e alla mancanza di una cultura medica<\/strong>, \u00e8 ipotesi diffusa che i genitali femminili siano portatori di infezioni di vario genere. Tutti questi fattori contribuiscono a far s\u00ec che questa pratica venga tramandata di madre in figlia<\/strong> senza soluzione di continuit\u00e0.<\/p>\n

Esistono diversi tipi di mutilazione pi\u00f9 o meno gravi<\/strong> a cui pi\u00f9 di 130 milioni di donne in tutto il mondo vengono sottoposte ogni anno. Tra queste le pi\u00f9 diffuse sono: la circoncisione<\/strong> con cui viene asportata la punta del clitoride, l\u2019escissione<\/strong> con cui vengono asportati il clitoride e le piccole labbra e l\u2019infibulazione<\/strong> con cui vengono asportate anche le grandi labbra. Attraverso la pratica dell\u2019infibulazione, che \u00e8 la pi\u00f9 grave tra quelle qui elencate, i rapporti sessuali vengono resi impossibili fino alla scucitura della vulva che viene effettuata direttamente dallo sposo prima della consumazione del matrimonio<\/strong>. Dopo ogni parto viene poi effettuata una nuova infibulazione per ripristinare la situazione prematrimoniale. Questa pratica ha, secondo le credenze locali, lo scopo di conservare e di indicare la verginit\u00e0 della donna<\/strong> al futuro sposo e di impedirle di provare piacere durante l’atto sessuale.<\/p>\n

A causa di questi macabri rituali non solo le donne perdono la possibilit\u00e0 di provare qualsiasi piacere<\/strong> durante il rapporto sessuale rendendolo una pratica dolorosissima ma spesso insorgono problemi molto gravi come cistiti, ritenzione urinaria, infezioni vaginali senza contare il rischio molto pi\u00f9 elevato di contrarre virus come l\u2019HIV. Oltre a tutto questo le mutilazioni provocano seri problemi anche durante il parto<\/strong>: il feto si trova a dover attraversare una massa di tessuto cicatrizzato e reso poco elastico dalla mutilazione subita e per questo motivo non viene pi\u00f9 ossigenato dalla placenta. Il permanere di questa situazione porta ad una mancata ossigenazione del cervello con alto rischio di danni neurologici. Nei paesi in cui \u00e8 praticata l’infibulazione \u00e8 anche frequente la rottura dell’utero con conseguente morte della madre e del bambino<\/strong>.<\/p>\n

\"mutilazioni<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Oltre a queste mutilazioni genitali ne esiste anche un\u2018altra chiamata \u201cBreast Ironing<\/strong>\u201d in cui le donne passano con forza sul petto delle loro figlie una pietra piatta o un oggetto di metallo scaldato a fuoco per impedire al seno di svilupparsi<\/strong> cancellando in questo modo i segni della pubert\u00e0 che le renderebbe possibili vittime di stupri e violenze sessuali.<\/p>\n

Il motivo per cui tutte queste mutilazioni vengono spesso effettuate dalle donne stesse sulle loro figlie \u00e8 la loro convinzione che il non sottoporle a tutto questo le renderebbe donne indegne<\/strong> e le farebbe emarginare e considerare donne impure dal resto del villaggio impedendo loro di sposarsi ed avere una famiglia. Idee come queste sono cos\u00ec radicate nei popoli di molte parti del mondo<\/strong> che anche l\u2019attivit\u00e0 dei volontari diventa estremamente difficile. Oltre a combattere contro uomini decisi a far provare alle loro donne sofferenze terribili devono anche combattere contro le convinzioni delle donne stesse. L\u2019unica arma che essi hanno per far capire la pericolosit\u00e0 di questi rituali \u00e8 quella di spiegare le gravissime conseguenze a cui queste donne vanno incontro sottoponendosi alle mutilazioni.<\/p>\n

Quella di Zaira \u00e8 una delle storie che \u201cinDifesa\u201d racconta nel suo dossier. Donna egiziana di 30 anni, Zaira \u00e8 arrivata in Italia con le sue due figlie di 8 e 10 anni<\/strong> e con un bimbo di 5 per raggiungere il marito. Sia lei che la figlia primogenita presentano la \u201cSunna\u201d, una mutilazione che viene praticata alle bambine all\u2019et\u00e0 di otto anni e che consiste in un\u2019incisione fatta sul clitoride. La \u201cSunna\u201d, come gli altri tipi di mutilazione, provoca un dolore terribile<\/strong> sia durante l\u2019intervento sia durante tutti i rapporti sessuali avuti successivamente.<\/p>\n

\"infibulazione\"<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

La figlia primogenita di Zaira a causa di questa mutilazione ha ancora problemi con la pip\u00ec a letto ed entrambe si sentono molto sole e tristi per il dolore subito. Nonostante ci\u00f2 la donna \u00e8 comunque convinta di dover sottoporre anche la figlia pi\u00f9 piccola alla stesso tipo di tortura<\/strong> e ci\u00f2 che la spinge \u00e8 la paura che il non farlo le precluder\u00e0 la possibilit\u00e0 di sposarsi e di avere una vita serena nel suo paese.<\/p>\n

\u00c8 difficile accettare il fatto che donne come Zaira considerino queste pratiche ineluttabili prove da affrontare per dimostrare di essere mogli brave e oneste<\/strong> ma questa \u00e8 la realt\u00e0 dei fatti e per riuscire a convincere la donna a non praticare queste mutilazioni anche all\u2019altra figlia sono stati necessari diversi incontri sia con la pediatra che con le mediatrici di Terre des Hommes. Incontri in cui le sono state spiegate le gravi conseguenze psicologiche e gli altissimi rischi di salute<\/strong> a cui anche la seconda figlia sarebbe andata incontro sottoponendosi a queste pratiche e in cui le sono stati illustrati i motivi per cui queste mutilazioni sono da considerarsi inaccettabili e che il rifiuto di praticarle non renda le donne delle mogli meno degne. L\u2019intervento di Terre des hommes ha permesso di salvare la seconda figlia di Zaira<\/strong> e come lei tante altre figlie da queste orrende e dolorosissime mutilazioni ma, come per altre problematiche affrontate in precedenza, la strada per il successo \u00e8 ancora molto lunga ed \u00e8 una lotta che va combattuta su pi\u00f9 fronti.<\/p>\n

Fortunatamente sembra che, grazie anche all\u2019aiuto dei governi e di leggi severe contro queste orrende pratiche<\/strong>, la situazione negli ultimi anni stia migliorando notevolmente tuttavia questo \u00e8 un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso e fomentato dalla dilagante mancanza di istruzione<\/strong> che impedisce a molte donne di diventare consapevoli e artefici della loro salvezza.<\/p>\n

Articolo scritto da Roberta Gotti<\/strong><\/a><\/p>\n

Per maggiori informazioni e approfondimenti:<\/strong><\/h3>\n