{"id":5683,"date":"2013-03-09T11:08:50","date_gmt":"2013-03-09T10:08:50","guid":{"rendered":"http:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/?p=5683"},"modified":"2018-02-12T10:52:18","modified_gmt":"2018-02-12T09:52:18","slug":"sfruttamento-delle-bambine-per-lavoro-e-sesso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.adozione-a-distanza.info\/sfruttamento-delle-bambine-per-lavoro-e-sesso\/","title":{"rendered":"Bambine sfruttate per abusi e lavoro minorile"},"content":{"rendered":"

Articolo scritto da Roberta Gotti<\/strong><\/a><\/p>\n

Secondo i dati diffusi dall\u2019Unicef<\/strong><\/a> in occasione della giornata mondale del bambino africano<\/strong><\/a> del 16 giugno 2011 nell’Africa sub sahariana, che \u00e8 la regione del pianeta con il pi\u00f9 elevato tasso di lavoro minorile<\/strong><\/a>, sono circa 50 milioni i bambini che hanno perso uno o entrambi i genitori<\/strong>, prevalentemente a causa dell’AIDS, e molti di loro sono costretti a crescere da soli<\/strong>, con il supporto limitato o nullo di altri adulti. Per questo motivo pi\u00f9 di un terzo dei bambini di et\u00e0 compresa tra 5 e 14 anni<\/strong> viene sfruttato per le forme pi\u00f9 pericolose di lavoro e sottoposto ad ogni sorta di maltrattamento e di abuso<\/strong>.<\/p>\n

Se estendiamo l\u2019analisi a livello mondiale sono oltre 215 milioni i bambini di et\u00e0 compresa tra i 5 e i 17 anni<\/strong> che vengono strappati ai giochi, all\u2019istruzione e alle loro famiglie per essere sfruttati nelle attivit\u00e0 lavorative<\/strong><\/a> e di questi 115 milioni sono utilizzati per lavori pericolosi come nelle miniere, nei campi a contatto con pesticidi e altre sostanze pericolose e nella manifattura dove son costretti a maneggiare macchinari molto pesanti e pericolosi<\/strong> per la loro giovane et\u00e0.<\/p>\n

\"Sfruttamento<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Di questi numeri altissimi le bambine rappresentano circa il 40% del totale<\/strong> e vengono utilizzate prevalentemente nelle attivit\u00e0 legate all\u2019agricoltura, svolgendo compiti nocivi per la salute come portare pesi, stare a contatto con sostanze chimiche, ecc. oppure nelle attivit\u00e0 domestiche, arrivando a lavorare fino a 20 ore continuative ogni giorno<\/strong>. La violenza sulle donne<\/a>, che inizia fin dalla pi\u00f9 tenera et\u00e0.<\/p>\n

Bench\u00e9 l\u2019attivit\u00e0 domestica possa sembrare meno dura rispetto a quella agricola va considerato che le bambine vengono costrette ad abbandonare la loro casa<\/strong> per trasferirsi in quella dei datori di lavoro perdendo del tutto i contatti con i familiari e trovandosi sotto il completo controllo dei nuovi padroni<\/strong> che le impediranno di trascorrere del tempo con i coetanei e di andare a scuola per dedicarsi completamente ai lavori domestici.<\/p>\n

Queste povere creature si vengono a trovare in una condizione di estrema fragilit\u00e0<\/strong> che le espone a violenze fisiche, abusi verbali e persino sessuali. La gravit\u00e0 di questo genere di sfruttamento \u00e8 principalmente legata ai danni fisici e morali che ne possono derivare. Queste bambine vengono infatti allontanate in giovanissima et\u00e0 dalla casa<\/strong> dei loro genitori spesso vendute come serve e \u201caccolte\u201d in una nuova casa dove vengono percepite come esseri inferiori<\/strong>, incapaci di comunicare perch\u00e9 parlano quechua e non spagnolo e nemmeno degne di avere un letto dove dormire. Bambine che non giocano pi\u00f9<\/a>, sfruttate come schiave.<\/p>\n

\"Bambine<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Vengono infatti costrette a stare su stuoie in stanze comuni<\/strong>, di passaggio per il resto della famiglia e quindi esposte allo sguardo e all\u2019attenzione dei maschi della casa. Condizione che spesso le porta a subire abusi sessuali<\/strong><\/a> che vengono pagati in prima persona dalle vittime stesse con l\u2019allontanamento dalla casa in cui lavorano.<\/p>\n

Come abbiamo gi\u00e0 visto a proposito della problematica dei matrimoni precoci<\/strong><\/a> la situazione della scolarizzazione delle bambine \u00e8 particolarmente drammatica e anche questo abuso della loro presenza nel lavoro domestico e agricolo va a peggiorare la situazione. Secondo il dossier dell’\u00a0associazione onlus<\/a> \u201cTerre des hommes<\/strong><\/a>\u201d solo il 27% delle bambine del Sudafrica ha accesso alla scuola secondaria e se ci si sposta in Asia<\/a>, Nord Africa<\/a> e Medio Oriente la situazione migliora ma non si va oltre il 51%.<\/p>\n

Come aiutare i bambini<\/a>? Per fermare questa grave violazione dei diritti dei bambini<\/a><\/strong> \u201cTerre des Hommes\u201d, assieme al Centro Yanapanakusun nato 15 anni fa a Cusco, ha avviato nel 2007 il progetto \u201cInsieme per difendere i diritti dei bambini di Huancarani<\/strong>\u201d. Si tratta di un intervento di prevenzione dello sfruttamento minorile, che promuove l\u2019istruzione prescolare e primaria, la salute, la ricreazione e la partecipazione di 250 bambini tra i 3 e i 9 anni di famiglie povere ed emarginate<\/strong> che vivono nelle comunit\u00e0 rurali.<\/p>\n

Questo progetto ha come scopo principale quello di fornire strutture, attrezzature e i mezzi economici necessari a dare accesso all\u2019 istruzione al maggior numero di bambine possibile,<\/strong> coinvolgendo nel progetto anche le loro famiglie per far capire loro l\u2019importanza di valori con l\u2019educazione e l\u2019istruzione e allontanare diffusissime forme di violenza domestica<\/strong> basate proprio sulla disperazione e la mancanza di cultura.<\/p>\n

\"Maltrattamento<\/a>

Foto dall’archivio di SOS Villaggi dei Bambini Onlus<\/p><\/div>\n

Nelle scuole viene appoggiato lo studio dello spagnolo oltre che del quechua per favorire l\u2019integrazione delle popolazioni rurali<\/strong> nei luoghi cittadini e vengono promosse forme di assistenza e controllo sanitario<\/strong> per prevenire malattie come la parassitosi, l\u2019anemia, malattia respiratorie e la malnutrizione. Per mezzo di attivit\u00e0 ludiche viene insegnata l\u2019importanza del divertimento<\/strong> e tramite l\u2019insegnamento di attivit\u00e0 artigianali e agricole viene incentivato lo sviluppo di piccole attivit\u00e0 generatrici di reddito.<\/p>\n

Sempre a Cusco \u00e8 stato creato un centro di accoglienza per le ragazze che scappano<\/strong> da maltrattamenti e abusi subiti dalle loro famiglie che vanta anche una scuola serale per bambine e bambini lavoratori<\/strong> (ciclo primario e secondario, con formazione professionale nel campo turistico, sociale ed educativo). Molte delle ex bambine domestiche trovano poi lavoro nei progetti per le comunit\u00e0 rurali.<\/p>\n

Tutte queste attivit\u00e0 di sostegno all\u2019infanzia<\/strong> hanno aiutato molte bambine e molto delle loro famiglie<\/strong> ad uscire dal problema dello sfruttamento minorile nei lavori pi\u00f9 pesanti e di certo in molte altre parti del mondo sono in atto progetti di tutela all\u2019infanzia<\/strong> come questo. Anche con la sensibilizzazione attraverso ricorrenze come la Giornata Mondiale delle Bambine<\/strong><\/a>, le associazione cercano di migliorare la consapevolezza del problema dello sfruttamento delle bambine in tutto il mondo.<\/p>\n

La speranza \u00e8 quella di sensibilizzare un numero sempre crescente di persone a tutte queste problematiche che le associazioni di cooperazione internazionale<\/strong> stanno affrontando con i mezzi a loro disposizione perch\u00e9 ogni entrata economica attraverso donazioni<\/strong><\/a> e adozioni a distanza<\/a><\/strong> permetta ad un numero sempre maggiore di bambini e di famiglie di accedere a queste forme di aiuto<\/strong> che per loro sono di importanza fondamentale.<\/p>\n

Articolo scritto da Roberta Gotti<\/strong><\/a><\/p>\n

Per maggiori informazioni e approfondimenti:<\/strong><\/h3>\n