Donazioni e pubblicità progresso: i video divertenti delle Onlus
Capita a tutti, mentre si guarda la televisione, di imbattersi in una “pubblicità progresso“ così forte da risultare eccessiva, ma spesso oltre al senso di fastidio non riflettiamo su come tante campagne che vorrebbero renderci più sensibili ai problemi che vivono le popolazioni di paesi in via di sviluppo, come quelli in Africa o in Asia, in realtà ci diano soltanto una visione distorta di quei paesi.
È a questo scopo che un’associazione norvegese (Africa for Norway) ha deciso di dire basta e di proporre una sua alternativa. Per Radi-Aid, ricorrere sempre alle solite immagini (bambini affamati, povertà dilagante e epidemie inarrestabili) rischia non solo di dare un’immagine stereotipata della vita in paesi come quelli africani, ma anche di inibire molti potenziali sostenitori, che potrebbero incominciare a sentirsi sfiduciati davanti alla mancanza di evidenti passi avanti nonostante anni di donazioni.
Se gli abitanti dell’Africa conoscessero la Norvegia solo da spot come questo, che idea si farebbero? Molto probabilmente donerebbero i loro termosifoni per regalare agli infreddoliti bambini norvegesi un po’ di calore in più.
E così, con un pizzico di ironia e prendendo ispirazione dalle campagne di sensibilizzazione attualmente in circolazione, RADI-AID ha creato anche una manifestazione per premiare gli spot migliori e peggiori del mondo del non profit. Campagne che fanno leva soltanto sul pietismo, d’ora in avanti rischieranno di ricevere il temuto Rusty Radiator (il termosifone arrugginito), mentre i più innovativi potranno esporre sulle proprie bacheche l’ambito Golden Radiator, che verrà consegnato a tutte quelle Onlus che proveranno a sensibilizzare i propri sostenitori astenendosi da quelli che Africa for Norway considera vecchi luoghi comuni.
Ispirati da Africa for Norway, anche noi abbiamo voluto provare a cercare su internet gli spot pubblicitari più divertenti creati da onlus e associazioni non profit. Per ampliare la nostra ricerca, abbiamo deciso di non basarci soltanto su quelle organizzazioni che si occupano di adozioni a distanza e di includere anche chi lotta per la tutela dell’ambiente o si batte per qualche altra causa.
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Le 7 “pubblicità progresso” più divertenti del Non Profit
Hollywood e gli stereotipi sugli uomini africani
Africa: uomini di poche parole, armati fino ai denti e irriducibili guerrafondai? Secondo qualche film hollywoodiano sembra proprio di sì. Per questo motivo, l’organizzazione Mama Hope ha pensato di far parlare chi in Africa ci vive veramente per lanciare l’unico messaggio che, nonostante il passare degli anni resta sempre attuale: l’istruzione ci dà voce: garantiamola.
I “mi piace” di Facebook non salvano le vite
Pagare il conto del ristorante in “mi piace”? Nonostante le sue quotazioni in borsa, Facebook e i suoi mi piace sono una valuta che continua ad essere poco apprezzata, purtroppo. È con questo messaggio che Unicef ha pensato di spingere i propri sostenitori a cliccare mi piace una volta in meno e a donare un po’ di più per poter acquistare quei vaccini che possono fare la differenza nella lotta contro la mortalità infantile.
Col cibo non si gioca
Negli Stati Uniti, le rivalità tra i partiti impediscono al governo di legiferare e di garantire assistenza alle fasce di popolazione più esposte alle gravi conseguenze della crisi economica. Per sensibilizzare la propria classe dirigente, quindi, Oxfam America ha pensato di girare questo spot in cui un Elefante e un Asino (gli animali simbolo dei due partiti americani, quello Repubblicano e quello Democratico) litigano giocando col cibo. Il messaggio che l’associazione vuole lanciare è chiaro: con la fame non si scherza.
Preferireste fumare pupù di cane o pipì di gatto?
Smettere di fumare? È un’impresa sempre più difficile, ma se vi dicessimo che il metano delle sigarette si trova anche in cose che non vorremmo vedere nemmeno sulla lettiera Fufi o nella cuccia di Fido? Il tabacco sarebbe ancora così irresistibile? Per gli irriducibili sì, ma questo non ha impedito a una compagnia pubblicitaria americana di installare in una piazza di New York un cane e un gatto pupazzo di dimensioni gigantesche per far scegliere ai passanti “il meno peggio” contando anche sull’aiuto grafico di un particolare tabellone segna punti.
Babbo Natale homeless
Se il Polo Nord si scioglie, Babbo Natale dove andrà a vivere? Ce lo chiede la voce di una bambina in questo spot, in cui un Babbo Natale senza tetto cerca riparo per strada, o sotto i portici dei palazzi, finendo sempre per essere cacciato malamente. La campagna, ideata da Greenpeace, ha lo scopo di sensibilizzare tutti noi sui gravi pericoli dei cambiamenti climatici causati dall’inquinamento e dalla mancata tutela dell’ambiente.
Let’s Save Africa! – Gone wrong, lo spot dei creatori di Raid – Aid
Cosa si nasconde dietro ogni spot che le associazioni non profit girano in Africa? Questo video satirico ha provato a immaginarlo, raccontando la storia di un bambino attore alle prese con i soliti errori che si commettono sul set di qualsiasi filmato, sia esso un film per il cinema, una serie tv o uno spot pubblicitario.
SYPO e la sua versione di Price Tag, il singolo di Jessie J
It’s not about the money, money, money
We don’t need your money, money, money
We just wanna make the world dance
Forget about the price tag
Price Tag è stato uno dei tormentoni di quest’estate, basta ascoltare i primi secondi e chiunque ammetterà di averla sentita almeno una volta, magari mentre era in vacanza. La canzone parla dell’importanza di fare la differenza usando l’unica valuta che non segue le oscillazioni della borsa – ovvero l’amore – cosa che ne l’ha resa la colonna sonora più adatta per lo spot dell’organizzazione non profit SYPO che lavora per garantire alle donne che vivono in un paese in via di sviluppo non solo la sopravvivenza – non è abbastanza, si legge in sovrimpressione – ma anche dei prestiti per avviare le proprie attività imprenditoriali. Grazie al servizio di microbanking di SYPO è possibile seguire passo dopo passo i progressi fatti dalle attività avviate grazie alle nostre donazioni, con la consapevolezza che, una volta restituito il prestito all’associazione, questa provvederà a finanziare l’attività di un’altra aspirante imprenditrice, trasformando la donazione temporanea in uno strumento per aiutare ciclicamente più persone.